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JetBlue-Spirit: altri quattro Stati per bloccare la fusione
Nella giornata di venerdì 31 marzo, la California e altri tre Stati si sono uniti alla causa federale del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (Department of Justice, DOJ) volta a impedire a JetBlue Airways, la compagnia aerea low cost statunitense che ha sede a New York, di acquistare per 3,8 miliardi di dollari la rivale con sede a Miramar, in Florida, Spirit Airlines. Il processo dovrebbe avvenire il prossimo autunno.
Oltre alla California, anche i procuratori generali del Maryland, del New Jersey e della Carolina del Nord hanno firmato venerdì presso il tribunale distrettuale federale di Boston una versione aggiornata della causa intentata dal regolatore antitrust all’inizio di marzo. L’annuncio è stato reso pubblico da una nota dello stesso Dipartimento di Giustizia statunitense.
Si teme che l’accordo possa ridurre la concorrenza e aumentare i prezzi
Massachusetts, New York e Washington D.C. erano già parti nella causa originale che il DOJ ha intentato presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto del Massachusetts il 7 marzo, affermando che la fusione pianificata porterà indubbiamente a tariffe più alte e meno posti, danneggiando di fatto milioni di consumatori su centinaia di rotte.
Il procuratore generale Merrick Garland ha condotto una conferenza stampa per annunciare la causa, un segnale dell’importanza che l’amministrazione del presidente Biden attribuisce al caso come parte della sua campagna contro il consolidamento in molti settori.
La vice procuratrice generale Doha Mekki ha dichiarato venerdì in una nota che gli Stati contrari all’accordo non vedono l’ora di discutere questo importante caso insieme ai partner delle forze dell’ordine statali per impedire a JetBlue di eliminare il suo rivale Spirit. È, infatti, il compito dell’autorità di regolamentazione proteggere i vantaggi della concorrenza nel settore del trasporto aereo per conto dei propri residenti.
Se da un lato, dunque, l’amministrazione del presidente Biden sostiene che l’accordo, eliminando Spirit, noto per le tariffe basse, ridurrebbe la concorrenza e aumenterebbe i prezzi per i consumatori delle compagnie aeree, dall’altro, invece, JetBlue ha commentato venerdì che è un peccato che questi Stati abbiano deciso di unirsi allo sforzo del Dipartimento di Giustizia per proteggere la posizione dominante delle quattro maggiori compagnie aeree degli Stati Uniti.
JetBlue, infatti, sostiene che l’accordo aiuterà i consumatori rendendo la compagnia aerea con sede a New York un concorrente più forte contro American Airlines, Delta Air Lines, United Airlines e Southwest Airlines. La compagnia aerea ha, inoltre, indicato i grandi aeroporti negli Stati che hanno citato in giudizio, affermando che a Newark United Airlines controlla circa il 70% del mercato e a Charlotte American Airlines circa il 90%. Preservare lo status quo è il passo più anticoncorrenziale che il governo federale e questi Stati possano compiere, ha aggiunto la compagnia aerea.
La fusione di JetBlue e Spirit, di fatto, creerebbe effettivamente la quinta compagnia aerea statunitense per numero di passeggeri, che però deterrebbe solo una quota pari a circa l’8% del mercato interno.
La causa è l’ultimo tentativo dell’amministrazione del presidente Joe Biden di respingere un ulteriore consolidamento nei settori dominati dalle grandi aziende.
Non tutti gli Stati si oppongono alla combinazione. Il procuratore generale della Florida, Ashley Moody, ha sostenuto la fusione dopo aver risolto un’indagine statale sull’accordo in seguito all’ottenimento di un impegno da parte di JetBlue, che avrebbe acquisito Spirit, per aumentare la capacità dei posti di almeno il 50% negli aeroporti di Fort Lauderdale e Orlando e per aggiungere voli nello Stato, anche verso destinazioni poco servite in Florida, come la capitale Tallahassee, e verso l’Europa.
L’aggiunta di procuratori generali dello Stato potrebbe significare personale extra per il contenzioso e competenze aggiuntive per quanto riguarda gli effetti su Stati particolari.
Una soluzione extragiudiziale tra il DOJ e le compagnie aeree rimane una possibilità. Tuttavia, il procuratore generale degli Stati Uniti Merrick Garland ha affermato che la combinazione JetBlue-Spirit viola ancora la legge antitrust, anche se la prima dovesse rinunciare a quella che è la sua merce di scambio più forte, ovvero la sua alleanza con American Airlines.
Un giudice federale ha programmato l’inizio del processo del Dipartimento di Giustizia in un’aula di tribunale del Massachusetts il 16 ottobre a Boston.
Al contrario di quanto sta avvenendo per l’accordo tra JetBlue e Spirit, di recente la Corte d’Appello degli Stati Uniti ha deciso invece di respingere un tentativo di bloccare l’accordo di 5,6 miliardi di dollari di Visa e MasterCard per risolvere una causa antitrust sulla dimensione delle commissioni addebitate ai commercianti per ogni transazione effettuata con le loro carte di pagamento.