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JPMorgan batte abbondantemente le stime di Wall Street
Il primo trimestre di JPMorgan Chase & Co, indicato con il simbolo JPM.N, ha registrato un profitto superiore alle stime di Wall Street grazie all’aumento del reddito da interessi che ha compensato la debolezza nelle attività di dealmaking.
La più grande banca degli Stati Uniti è stata resiliente durante la crisi bancaria di marzo, e le sue azioni sono aumentate del 6%, evidenziando come le grandi banche con attività diversificate e ingenti risorse abbiano affrontato la crisi meglio delle banche regionali.
Il CEO Jamie Dimon ha osservato che i consumatori e l’economia degli Stati Uniti rimangono solidi, ma ha anche avvertito che la crisi bancaria potrebbe indurre le banche a diventare più conservative e a influenzare la spesa dei consumatori. Ha inoltre sottolineato che l’economia degli Stati Uniti è ancora su solide basi, con i consumatori che continuano a spendere e ad avere bilanci solidi, e le imprese in buone condizioni.
I rischi ci sono ancora
Secondo Dimon, le varie turbolenze che abbiamo affrontato nell’ultimo anno rimangono una preoccupazione costante, con l’instabilità del settore bancario che si aggiunge ai rischi esistenti.
Il fallimento di Silicon Valley Bank (SIVB.O) e Signature Bank (SBNY.O) il mese scorso, a seguito del ritiro dei fondi dei depositanti, ha segnato il secondo e terzo crollo più significativo nella storia degli Stati Uniti.
JPMorgan ha riservato 2,3 miliardi di dollari per coprire le perdite sui prestiti, registrando un aumento del 56% rispetto all’anno precedente. La banca ha riportato un incremento del 52% dei profitti, raggiungendo 12,62 miliardi di dollari, o 4,10 dollari per azione, nel trimestre terminato il 31 marzo.
Escludendo i costi straordinari, JPMorgan ha riportato un guadagno di 4,32 dollari per azione, superando le aspettative medie degli analisti di 3,41 dollari per azione, secondo i dati di Refinitiv IBES.
L’ottima performance di JPMorgan, un nome di spicco nel settore bancario, nel segnalare risultati migliori del previsto ha stimolato l’interesse degli investitori, contribuendo a sostenere il valore delle azioni e del mercato, come affermato da Art Hogan, capo stratega di mercato presso B Riley Wealth a Boston.
La spinta dei tassi di interesse
Il fatturato dell’unità di banking è aumentato del 80% a 5,2 miliardi di dollari grazie all’aumento dei tassi di interesse. La Federal Reserve ha alzato i tassi di interesse dello 0,25% il mese scorso.
Il reddito degli interessi netti, una misura di quanto la banca guadagna dai prestiti, è aumentato del 49% a 20,8 miliardi di dollari. La banca ha revisionato al rialzo la previsione per gli interessi netti a 81 miliardi di dollari quest’anno, escludendo i profitti derivanti dai mercati, rispetto ai precedenti 74 miliardi di dollari.
Tuttavia, l’unità di investment banking di Wall Street è rimasta un punto debole. Il fatturato dell’unità è diminuito del 24%, penalizzato da un mercato poco dinamico per fusioni, acquisizioni e vendite di azioni. Il fatturato del trading di azioni è diminuito del 12%. Il fatturato del trading di titoli obbligazionari è rimasto stabile.
Nel complesso, il fatturato complessivo è aumentato del 25% a 38,3 miliardi di dollari.