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La Camera del Parlamento USA vota sul blocco di TikTok: un anno di tempo per vendere

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Continua la saga tra il governo degli Stati Uniti e TikTok, con un nuovo passo avanti che rende ancora più vicina la realtà di un blocco totale dell’applicazione nel paese. Ancora una volta al centro della discussione ci sono i dati personali e soprattutto i dati sensibili degli utenti, con la Casa Bianca che teme operazioni di spionaggio e ingerenze tra ByteDance e il governo cinese. Già il governo Trump aveva fatto di tutto per forzare una vendita o mettere al bando questa piattaforma, ma alla fine ByteDance era riuscita a vincere la sua battaglia legale per rimanere attiva. Ora l’amministrazione Biden sembra intenzionata a fare tutto il necessario per completare il lavoro iniziato dal suo predecessore, con supporto da entrambe le ali del Parlamento.

La notizia di ieri sera è che la Camera del parlamento statunitense ha deliberato a favore della legge per forzare la vendita o bloccare l’applicazione. Curiosamente questa misura è stata inserita all’interno di un pacchetto di nuove misure completamente slegato da questo tema. La questione è infatti finita all’interno della stessa legge con cui sono stati approvati gli aiuti militari all’Ucraina e a Israele. Questo mostra che il parlamento ha dato un’alta priorità a questa misura per arginare l’operatività di TikTok, preferendo inserirla in un pacchetto di provvedimenti urgenti anziché aspettare di dedicare una sessione esclusivamente a questo tema.

La misura dovrà ancora essere votata dal Senato e firmata dal Presidente

Cosa prevede la legge firmata dalla Camera

Come previsto, la nuova normativa prevede che ByteDance abbia due opzioni: la prima è quella di vendere la sua app a un compratore americano, cosa che assicurerebbe la conservazione dei dati degli utenti all’interno dei confini statunitensi; la seconda opzione è cessare l’attività negli USA. Le società americane non potrebbero nemmeno vendere servizi di hosting, sviluppo o cloud computing a ByteDance, rendendo assolutamente impossibile l’accesso al mercato americano dove TikTok conta oltre 200 milioni di utenti. Oltre all’importante bacino di utenza, gli Stati Uniti sono anche il mercato più importante per TikTok in termini di inserzioni pubblicitarie. Anche se uscire dagli USA non sarebbe una condanna alla bancarotta, sarebbe comunque un colpo molto duro per i bilanci aziendali.

Il tempo garantito a ByteDance per poter vendere è di nove mesi, con la possibilità da parte della Casa Bianca di estendere questo termine per altri 90 gironi. Fino a quel momento l’operatività degli utenti sarà totalmente inalterata, lasciando gli account e la gestione dei dati esattamente così come sono ora. Anche se ByteDance ha già promesso di portare in Tribunale la questione, dove ha già vinto una volta, il parlamento americano stavolta ha fatto di tutto per assicurarsi di cambiare l’iter e renderlo molto più difficile da attaccare da un punto di vista legale.

C’è timore tra i creators per un potenziale blocco dell’app

Palla in mano al Senato

Prima di diventare legge a tutti gli effetti, la nuova proposta dovrà essere approvata dal Senato e in un secondo momento anche firmata dal Presidente. Attualmente risulta quasi certo che entrambe le cose andranno a buon fine, almeno secondo gli analisti politici. In Senato la maggioranza è dei Democratici, che hanno spinto sia per questa legge che per gli aiuti all’Ucraina nel corso degli ultimi mesi. Anche il Presidente Biden si è posto come uno dei principali fautori dell’azione per forzare la vendita di TikTok. Dall’altra parte questo tipo di discussioni, spesso con revisioni delle bozze di legge, può richiedere molto tempo: si parlerebbe addirittura di mesi prima che effettivamente Joe Biden possa arrivare al momento della firma. Nel frattempo rimane la variabile delle azioni legali intraprese da ByteDance, che possono ulteriormente allungare i tempi dei legislatori.

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