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La Cina cerca di ridurre le oscillazioni del tasso di cambio

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La Repubblica Popolare Cinese cercherà di limitare con decisione le grandi fluttuazioni del tasso di cambio e studierà il rafforzamento dell’autoregolamentazione dei depositi in dollari. È quanto è stato annunciato venerdì 19 maggio dalla banca centrale, la People’s Bank of China (PBOC).

Secondo la dichiarazione rilasciata in un comunicato, la PBOC e il regolatore dei cambi esteri guideranno congiuntamente le aspettative di mercato, prenderanno provvedimenti per correggere comportamenti ciclici e unidirezionali quando necessario e limiteranno le speculazioni.

La PBOC, la banca centrale cinese, promette di ridurre le oscillazioni del tasso di cambio e migliorare la gestione dei depositi in dollari

Il Paese si impegna a regolare il mercato valutario

Il commento arriva dopo che la valuta della seconda più grande economia del mondo, lo yuan, è sceso ai minimi di molti mesi e ha superato il livello strettamente osservato di 7 yuan per dollaro, sotto la pressione di una ripresa economica incerta, di bassi rendimenti e dell’ampio rialzo del dollaro statunitense.

L’intervento della PBOC arriva in un momento in cui una serie di dati economici cinesi inferiori alle aspettative ha messo sotto pressione lo yuan, mentre il dollaro statunitense si è rafforzato in generale. L’annuncio è seguito a una riunione di giovedì del Comitato FX della Cina (China Foreign Exchange Committee), un organismo che guida il mercato e composto da funzionari della PBOC, dall’amministrazione statale dei cambi esteri e da esperti del settore. All’evento era presente anche il vice governatore della PBOC, Liu Guoqiang.

Stando alla dichiarazione, gli ufficiali hanno affermato che la Cina rafforzerà la gestione autodisciplinata delle attività di deposito in dollari statunitensi, migliorerà i servizi di copertura valutaria per le imprese e ridurrà il costo della copertura per le piccole e medie imprese, mirando alla stabilità del mercato e alla riduzione delle mosse drastiche nel tasso di cambio.

Simon Harvey, il responsabile dell’analisi dei cambi presso Monex Europe a Londra (una società di cambio con sede nel Regno Unito che fornisce cambio valuta e pagamenti internazionali), ha affermato che l’annuncio è stato davvero sorprendente, in quanto la fissazione giornaliera della PBOC non ha offerto molta resistenza al deprezzamento dello yuan durante la settimana in corso. Harvey ha spiegato che la PBOC non è soddisfatta del ritmo con cui la valuta è stata deprezzata, considerando che ci sono state poche novità nei fondamentali economici che giustificherebbero tale deprezzamento.

In ogni caso, dopo che la People’s Bank of China si è mossa per sostenere la valuta nazionale dopo una recente svendita, lo yuan cinese ha registrato un balzo venerdì. Nel mercato offshore, infatti, lo yuan è salito dello 0,5% a 7,0121 per dollaro, allontanandosi da 7,0750, il livello più debole dal dicembre scorso.

Lo yuan cinese è sceso ai minimi di molti mesi e ha superato il livello di 7 yuan per dollaro

Nei giorni scorsi la People’s Bank of China, congiuntamente alla China Securities Regulatory Commission (CSRC), il principale regolatore del settore dei titoli della Repubblica Popolare Cinese, ha ridotto il budget per gli stipendi del personale nel 2023 come parte delle riforme volte a ridurre la disparità di reddito.

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