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La Cina prova a rilanciare l’economia con i bond provinciali
Il governo centrale cinese ha concesso un aumento delle quote di debito agli enti provinciali, una mossa importante che ha l’obiettivo di stimolare la crescita economica. Dopo un anno difficile, in cui la Cina ha visto seriamente minacciato il suo tasso di crescita e la sua credibilità come paese emergente, Pechino è pronta a togliere un limitatore importante. Xi Jinping ha insistito più volte sul fatto che l’economia cinese non avrebbe dovuto superare un deficit superiore al 3% del PIL nel corso di quest’anno. Alla fine, però, ha prevalso la linea della crescita: le province potranno, anche se moderatamente, aumentare le loro emissioni di obbligazioni nel corso dei prossimi mesi.
Si tratta di una mossa importante che va interpretata nel modo corretto. Per molti anni, la crescita cinese è stata trainata soprattutto dall’industria manifatturiera e dal mercato immobiliare. La crisi del mercato immobiliare è in corso dal 2021, e sempre di più i partner commerciali -specie in Occidente- cercano di diversificare la propria supply chain verso altre nazioni. Con queste due variabili in difficoltà, al governo rimane soltanto la possibilità di aumentare la spesa pubblica per far ritrovare all’economia lo slancio perduto.
Più emissioni, anche in anticipo sul budget
Normalmente la quota di obbligazioni che può essere emessa da ogni ente locale cinese è stabilita dal budget annuale formulato dal governo centrale. Questo assicura che ci sia una gestione strategica centrale del debito, ma lascia alle province la libertà di muoversi all’interno delle quote che vengono concesse loro. Ora Pechino non intende soltanto aumentare l’allocazione di debito disponibile per ogni provincia, ma permetterà agli enti locali anche di lanciare delle emissioni di obbligazioni prima che venga approvato il budget annuale. Teoricamente si tratta ancora di un disegno di legge, che dovrebbe poi essere discusso e approvato durante la prossima riunione del Congresso Nazionale del Popolo che si terrà il 20-24 ottobre.
La prima volta in cui fu introdotta in via emergenziale una misura del genere era il 2018, quando il PCC aveva concesso alle province di emettere $79.4 miliardi di bond in anticipo rispetto all’approvazione del budget nazionale per l’anno successivo. E proprio parlando di budget, ci si aspetta che questa sia solo una delle misure che il governo cinese introdurrà per stimolare un’economia in fase di stallo. Viste le tante problematiche legate alla crescita organica, tra un rapporto commerciale sempre più duro con gli USA e una crescente necessità di far fronte alla sfiducia dei consumatori, ora la Cina ha bisogno di iniettare liquidità nell’economia per farla ripartire. Le obbligazioni provinciali sembrano solo un punto di partenza.
Direttamente dalle province al PIL
Il debito provinciale è già stato usato per oltre due decenni come motore della crescita economica in Cina. Questo soprattutto perché le obbligazioni emesse dagli enti locali vengono ampiamente utilizzate come strumento per finanziare gli investimenti in infrastrutture. Ponti, dighe, autostrade e grandi progetti ferroviari sono stati storicamente i destinatari principali dei capitali raccolti attraverso le emissioni di debito locale. Si tratta di progetti che possono rapidamente entrare a far parte del PIL, aumentando i numeri legati alla crescita e la competitività internazionale delle imprese che utilizzano quelle infrastrutture. Ecco perché, nei momenti di rallentamento economico, il governo cinese ha sempre utilizzato i bond provinciali come strumento favorito per far circolare più denaro nell’economia.
Bisogna comunque prendere nota del fatto che gli enti locali cinesi sono già fortemente indebitati, al contrario del governo centrale. Per questo motivo, la nuova decisione potrebbe trasformarsi in un boomerang e finire per aumentare i default da parte degli enti locali. Già decine di veicoli d’investimento di enti locali cinesi hanno dovuto dichiarare default nel corso degli ultimi tre anni. Allentare le misure sull’indebitamento sembra molto rischioso da questo punto di vista.