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La EIA abbassa le previsioni sulla domanda di petrolio e alza quelle sul gas naturale

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La US Energy Information Administration (EIA) ha aggiornato le sue previsioni sulla domanda e l’offerta di combustibili fossili nel corso del 2024. Da una parte sembra esserci la possibilità che il mercato del petrolio veda domanda in calo e offerta in aumento; dall’altra parte sembra anche che ci siano dei fattori che possono portare a un significativo aumento del prezzo del gas naturale, soprattutto nel periodo estivo e autunnale. Anche se la EIA sembra aver perso un po’la sua capacità di fornire delle stime attendibili in questo periodo di forte incertezza dal punto di vista geopolitico, rimane una della maggiori agenzie istituzionali per l’analisi del mercato dei combustibili fossili.

Oggi il mercato del petrolio è stato segnato anche da un altro avvenimento, cioè dal fallimento dei dialoghi tra Hamas e Israele su un possibile cessate il fuoco. Ancora una volta le tensioni tornano a essere parte del mercato energetico, gettando dei dubbi sulla possibilità che il conflitto in Medio Oriente si allarghi. Di conseguenza il prezzo del petrolio è andato incontro a un rally intraday, che ha portato il prezzo del brent a 83$ e il prezzo del WTI a 78,57$ al barile.

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Correnti ribassiste per il prezzo del petrolio

Secondo la EIA, la domanda globale di petrolio dovrebbe essere più bassa rispetto alle attese precedenti. Il calo della domanda dovrebbe essere legato soprattutto alle economie sviluppate, in primis l’Europa e gli Stati Uniti. Da ormai diversi mesi è ben visibile un trend di stagnazione per l’andamento del comparto manifatturiero europeo, con gli analisti che aspettano soltanto i primi tagli ai tassi d’interessi della Banca Centrale Europea. Recentemente è finalmente arrivato anche il primo segnale di difficoltà dell’economia statunitense, con il mercato del lavoro che ha dato i primi segni di debolezza dopo una corsa rialzista andata avanti per tutto il post-pandemia.

La EIA sottolinea anche che la produzione dei paesi OPEC dovrebbe essere più alta rispetto alle attese precedenti. Ora ci si attende che la produzione mondiale di petrolio aumenti di 970.000 barili al giorno nel secondo semestre dell’anno, contro una stima precedente di 850.000 barili. Sul fronte della domanda invece ci si aspetta che il mondo consumi 920.000 barili di petrolio in più al giorno nel 2024 rispetto a quelli consumati nel 2023; la stima precedente era di 940.000 barili al giorno.

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Situazione opposta per il gas naturale

Se sembrano esserci venti ribassisti per il prezzo del petrolio, quello del gas naturale potrebbe andare incontro a una situazione molto diversa. La EIA in questo caso fa notare che la produzione mondiale scenderà dello 0,7% rispetto allo scorso anno, per poi tornare a toccare nuovi record nel corso del 2025. Inoltre si attende un aumento dello 0,24% nella domanda, alzando le stime sui consumi rispetto a quelle pubblicate a inizio anno. Se le stime della EIA dovessero rivelarsi corrette, questo sarebbe il primo calo della produzione di gas naturale dal 2020 a oggi. Crescerà soltanto la produzione di GNL, sempre legata alle questioni geopolitiche che hanno portato i paesi europei ad allontanarsi dai gasdotti provenienti dalla Russia, ma l’aumento sarà più contenuto rispetto alle previsioni di inizio anno.

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