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La NASA intende estrarre minerali dalla luna entro il 2032

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Secondo quanto affermato da un ricercatore mercoledì, la NASA è attivamente impegnata nello sviluppo di risorse sulla Luna. Inizialmente, l’attenzione si concentra sull’ottenimento di ossigeno e acqua, ma c’è anche la prospettiva di espandersi per includere ferro e materiali rari. A tal fine, l’agenzia spaziale statunitense ha già intrapreso azioni concrete per avviare l’escavazione del suolo lunare entro il 2032.

L’obiettivo principale della NASA è quello di riportare gli astronauti americani sulla Luna entro il 2025, nell’ambito della missione Artemis. Questa missione sarà significativa non solo per il suo carattere storico, poiché vedrà la partecipazione della prima donna, ma anche per l’opportunità di trarre importanti insegnamenti che faciliteranno le future missioni su Marte.

Un aspetto cruciale di questa iniziativa è la promozione delle opportunità commerciali nello spazio. La NASA sta attivamente valutando e quantificando le risorse potenziali, tra cui energia, acqua e suolo lunare, al fine di attrarre investimenti commerciali. Gerald Sanders, un esperto di razzi che ha lavorato presso il Johnston Space Centre della NASA per 35 anni, sottolinea l’importanza di questa strategia e del coinvolgimento del settore privato nello sfruttamento delle risorse spaziali.

La NASA punta a stabilire una presenza umana a lungo termine sulla Luna.

L’importanza futura delle risorse della Luna

Sanders ha sottolineato che per ridurre i costi e promuovere lo sviluppo di un’economia circolare, sarà fondamentale sviluppare l’accesso alle risorse lunari. Durante una conferenza mineraria a Brisbane, ha affermato che l’obiettivo è investire nella fase di esplorazione per comprendere meglio le risorse e ridurre i rischi, in modo da rendere gli investimenti esterni vantaggiosi per lo sviluppo e la produzione. Secondo lui, siamo solo agli inizi di questo processo e c’è ancora molto da scoprire.

L’Agenzia Spaziale Australiana sta collaborando nello sviluppo di un rover semiautonomo, previsto per il 2026, che preleverà campioni di regolite – nome dato ai sedimenti presenti nella superficie della luna – durante una missione della NASA. Samuel Webster, assistente direttore dell’agenzia, ha spiegato che il rover mostrerà la raccolta di suolo lunare contenente ossigeno sotto forma di ossidi.

Utilizzando apposite attrezzature inviate sulla Luna insieme al rover, la NASA proverà ad estrarre l’ossigeno. In definitiva, l’obiettivo è massimizzare l’utilizzo delle risorse lunari e favorire lo sviluppo sostenibile delle attività spaziali.

Il rover semiautonomo progettato dall’Australia proverà ad estrarre ossigeno dal suolo lunare.

Un passo importante verso la conquista di Marte

La NASA ha annunciato che entro la fine di questo mese invierà una trivella di test sulla superficie della Luna. Sanders ha inoltre comunicato che sono previste attività di scavo su larga scala per il 2032. I piani includono anche la costruzione di una struttura di lavorazione per le risorse che saranno scoperte entro quell’anno.

Inizialmente, la missione sulla Luna si concentrerà sull’ossigeno, poiché è di fondamentale importanza per rendere realistici gli altri progetti della NASA. Si prevede che questo rappresenti un passo cruciale verso l’instaurazione di una presenza umana sostenibile sulla Luna e il supporto alle future missioni su Marte, secondo quanto dichiarato da Sanders durante la conferenza.

La NASA considera la missione Artemis come una tappa intermedia per raggiungere l’obiettivo di conquistare Marte. Il progetto lunare mira anche a stabilire una presenza umana a lungo termine sulla Luna al fine di sfruttare le sue risorse minerali.

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