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L’Australia pensa a estendere il price cap sul gas naturale
Il governo australiano ha proposto mercoledì di estendere il limite di prezzo sul gas naturale fino alla metà del 2025, con l’eccezione dei grandi produttori che accettano di impegnarsi nella fornitura domestica e dei piccoli produttori che riforniscono solo il mercato locale.
Questa nuova proposta rappresenta un cambiamento di rotta rispetto alla posizione del governo dell’anno scorso, che aveva causato preoccupazione nell’industria del gas proponendo che i produttori della costa est stabilissero i prezzi basati sui costi di produzione più un “ragionevole” tasso di ritorno a lungo termine.
La proposta del governo
Il governo australiano ha annunciato di voler prorogare il tetto sui prezzi del gas domestico fino alla metà del 2025. Tale tetto, introdotto nel dicembre dell’anno precedente, ha causato un notevole scossone nelle compagnie energetiche che operano nel paese, bloccando almeno un progetto di investimento. Inizialmente previsto fino alla fine del 2023, il tetto limita l’aumento dei prezzi del gas per garantire un’offerta sufficiente di gas australiano a prezzi accessibili agli utenti del mercato domestico.
Il nuovo codice, chiamato Codice del Gas, prevede che i piccoli produttori siano esentati dal tetto dei prezzi se forniscono gas solo al mercato domestico. D’altra parte, i grandi produttori possono essere esentati se si impegnano a fornire abbastanza gas naturale per il mercato domestico. Questa proposta è attualmente aperta per la consultazione fino al 12 maggio 2023.
Secondo il governo, il Codice del Gas fornirà ai produttori la certezza necessaria per investire nell’offerta di gas australiano a prezzi accessibili, garantendo così che l’Australia resti un partner commerciale affidabile. Inoltre, consentirà ai produttori di gas naturale liquefatto di soddisfare i loro impegni di esportazione, mantenendo così il mercato del gas australiano competitivo a livello globale.
I pareri dell’industria
L’industria ha fornito una risposta mista. Andrew Richards, amministratore delegato dell’Associazione dei consumatori di energia dell’Australia, ha definito la politica un passo nella giusta direzione, ma ha sottolineato che c’è ancora molto lavoro da fare per i grandi consumatori di energia.
L’Australian Pipelines and Gas Association ha dichiarato che il codice obbligatorio proposto dal governo aiuterà a riequilibrare il mercato del gas domestico, ma rimangono comunque preoccupazioni sul fatto che non farà abbastanza per alleviare i problemi di approvvigionamento.
Steve Davies, amministratore delegato del gruppo, ha evidenziato l’importanza che il gas naturale avrà per la sicurezza energetica del paese, importanza che è stata sottolineata più volte dal governo australiano.
Tuttavia, i principali partner commerciali ed alleati energetici dell’Australia sono sempre più preoccupati per le ultime proposte di interventi nel mercato dell’energia in Australia, che potrebbero anche compromettere i nuovi piani di investimento nelle risorse di gas naturale e altre fonti energetiche in Australia.
All’inizio di quest’anno, il governo australiano ha proposto riforme al meccanismo australiano di sicurezza del gas domestico (ADGSM), per garantire che ci sia un’offerta sufficiente di gas naturale controllando, se necessario, le esportazioni di GNL.
L’imposizione di un limite al prezzo del gas e la proposta che il governo abbia voce in capitolo sui volumi di esportazione di GNL potrebbero essere contestate dagli investitori stranieri, ha avvertito lo studio legale globale White & Case lo scorso febbraio.