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Le Pen vince il primo turno, davanti al gruppo unito di sinistra – Macron soltanto terza forza

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Il primo round delle elezioni francesi rivela una chiara vincitrice, e come atteso è Marine Le Pen. La leader del partito di estrema destra Rassemblement National, già data per favorita alla vigilia delle elezioni, ha confermato il pronostico rivelandosi la prima forza nello schieramento politico del paese. Rassemblement National ha ottenuto il 34% dei voti, seguito dalla coalizione NFP che raccoglie tutti i partiti di sinistra del paese. Il fronte di sinistra ha raccolto il 28% delle preferenze, piazzandosi saldamente di fronte al blocco centrista di Macron che si è fermato al 20% dei voti. Anche se si tratta solo dei risultati del primo turno, sembra ormai evidente che Marine Le Pen sia destinata a diventare la 26esima presidente della repubblica francese.

Il sistema elettorale in Francia prevede due turni: al primo, quello che si è tenuto questo weekend, partecipano tutti i partiti che si candidano alle elezioni. A meno che un singolo partito non abbia raccolto oltre il 50% dei voti, si ritorna poi alle urne una seconda volta. Il secondo turno, previsto per la prossima settimana, vede invece soltanto la partecipazione dei partiti che hanno ottenuto almeno il 12,50% dei voti. Alla fine i seggi del Parlamento non vengono distribuiti in base ai risultati nazionali, ma in base al candidato votato nei singoli distretti elettorali in cui il paese è diviso.

La giornata di oggi rivelerà la reazione dei mercati alla notizia

Le Pen esce vincitrice dal primo turno

Anche se lo spoglio delle ultime schede elettorali è ancora in corso, Marine Le Pen è chiaramente la vincitrice del primo turno: dagli exit polls e dallo spoglio delle schede durante la notte, appare evidente che Rassemblement National sia il primo partito. Secondo gli osservatori politici, però, non è detto che la situazione rimanga tale al secondo turno: ormai sembra chiaro che Macron non abbia chances di vincere alla seconda tornata elettorale, per cui è molto probabile che un gran numero di elettori decidano di votare per RN o per la sinistra unita di NFP. A questo punto nasce una gara per spartirsi i voti di Macron, che probabilmente finiranno per polarizzarsi tra chi tende di più a destra e chi tende di più a sinistra.

Secondo le proiezioni, Marine Le Pen è la favorita per vincere al secondo turno ma con la prospettiva di ottenere un numero di seggi compreso tra 230 e 280. Questo numero non sarebbe sufficiente per raggiungere la soglia critica di 289, quella necessaria per poter governare senza il supporto di una coalizione con altri partiti. Anche se in Francia il ruolo del Presidente è molto importante per dare una direzione politica ed esecutiva al paese, il supporto del Parlamento è essenziale per poter garantire l’approvazione delle riforme necessarie. Riforme che, dopo il downgrade del debito francese, sono quantomai necessarie per rilanciare la seconda più grande economia dell’Eurozona.

L’opposizione sta cercando di formare il blocco più unito possibile per evitare la vittoria di Le Pen

Boomerang per Macron

La decisione di indire elezioni e di farlo con sole tre settimane di campagna elettorale, il minimo storico da quando la Francia è diventata una repubblica, non ha pagato per Macron. L’affluenza alle urne è stata da record, con il voto espresso da oltre il 65% degli aventi diritto. Detto questo, l’attuale presidente risulta essere troppo indietro per poter pensare in un ribaltone al secondo turno. Macron aveva già tentato di rafforzare la sua presidenza con due scontri diretti nel 2017 e nel 2022, durante i quali era uscito vincitore dalle elezioni. Questa volta invece la sua decisione ha preso un effetto boomerang, portando a una sconfitta elettorale con un distacco ancora più grande di quello ottenuto alle elezioni europee. Rimane da vedere se Macron riuscirà a far parte della coalizione di governo, nel caso probabile in cui nessuno degli altri due partiti riesca a ottenere una maggioranza assoluta in Parlamento.

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