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L’energia rinnovabile vale un terzo della crescita europea nel 2023 e il 10% della crescita mondiale
Una nuova ricerca pubblicata dalla EIA mostra quanto significativo sia l’impatto economico della transizione energetica. Le fonti di energia rinnovabile sono considerate solitamente per la loro sostenibilità ambientale, talvolta dimenticando la dimensione del mercato e la rilevanza che ormai il settore ha acquisito all’interno delle prospettive di crescita mondiale. La EIA ha concentrato la sua analisi sulle quattro più grandi economie mondiali: USA, UE, Cina e India. Per avere una prospettiva completa del peso economico del settore, sono state analizzate quattro aree: produzione industriale di strumenti per la produzione di energia rinnovabile, distribuzione dell’energia pulita e vendite legate alla transizione energetica (inclusi gli EVs).
Attualmente le più grandi economie mondiali stanno lavorando verso due obiettivi in termini di sostenibilità. Il primo è quello di raggiungere il net zero entro il 2050, azzerando dunque la loro impronta climatica da un punto di vista delle emissioni di gas serra; il secondo è il rispetto dell’accordo di Parigi, che prevede di limitare a 1.5-2.0 °C il riscaldamento medio del Pianeta entro la fine del secolo, rispetto all’era pre-industriale. Entrambi gli obiettivi sono preceduti da una serie di linee guida intermedie, con l’Unione Europea che ad esempio ha deciso di triplicare la produzione di rinnovabili entro la fine di questo decennio.
Crescita UE guidata dall’energia rinnovabile
L’anno scorso non è stato un anno particolarmente da ricordare per l’economia europea, con una crescita del PIL che si è fermata allo 0,5% rispetto all’anno precedente. Le cose sono andate anche peggio per le economie più grandi, al punto che la crescita tedesca è stata nulla; in Francia e in Italia è stata positiva per meno del 1%, mentre altri paesi europei continuano a faticare persino a rimanere al di sopra dello zero. In tutto questo, oltre il 30% della crescita economica europea è stata rappresentata esattamente dalla transizione energetica. In gran parte proprio dall’installazione di turbine eoliche e pannelli fotovoltaici, con l’Unione Europea che ha anche potuto festeggiare un record nell’abbattimento di emissioni inquinanti.
Le nazioni europee hanno potuto approfittare dei fondi per la ripresa economica post-pandemia messi a disposizione dall’Unione per finanziare una quantità record di progetti legati alle rinnovabili, il che ha aiutato a dare un forte impulso agli investimenti. Ma l’energia rinnovabile non è stata l’unica voce a crescere in modo importante: la produzione di batterie al litio è più che raddoppiata tra il 2022 e il 2023, anche se rimane molto distante da quella degli Stati Uniti e della Cina.
Un trend rilevante per l’economia mondiale
Anche negli Stati Uniti, dove il PIL è cresciuto di oltre il 3% e tutta l’economia sembra star girando a pieno regime, la transizione energetica ha comunque avuto un ruolo fondamentale per garantire la crescita. Circa il 6% dell’aumento del PIL, secondo la EIA, può essere ricondotto a iniziative per la sostenibilità; anche in questo caso gli incentivi pubblici hanno giocato un ruolo molto importante, con l’Inflation Reduction Act che ha portato oltre $200 miliardi di risorse federali a disposizione delle imprese del settore.
In Cina, un paese che ha sofferto l’introduzione di dazi e sanzioni per molti dei suoi produttori di pannelli solari e turbine eoliche, la transizione energetica ha rappresentato circa il 20% dell’espansione dell’economia nel 2023. In ogni caso la EIA fa notare che gli impianti produttivi cinesi, soprattutto nel caso dei veicoli elettrici e delle batterie al litio, stanno operando molto al di sotto della loro capacità: si parla addirittura di un tasso di utilizzo del 30% per gli impianti di produzione di batterie al litio. Per quanto riguarda l’India, dove il governo Modi è stato molto meno disposto a investire sulla sostenibilità, le rinnovabili e la transizione energetica hanno invece rappresentato appena il 5% della crescita economica dello scorso anno.