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Litio, salta la maxi-fusione tra Albemarle e Liontown

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Liontown Resources, società australiana impegnata nella produzione di litio, ha rifiutato l’offerta di Albemarle che avrebbe acquistato la società per 3.66 miliardi di dollari. L’offerta, arrivata la settimana scorsa, aveva mandato il prezzo delle azioni Liontown in un rally del +59% nell’arco di poche ore. Il consiglio di amministrazione, però, ritiene che non sia abbastanza: l’offerta è rifiutata con la motivazione che la valutazione della società da parte di Albemarle non sarebbe equa rispetto al valore potenziale dell’azienda.

Albemarle continua a cercare di consolidare la sua posizione da leader mondiale nel mercato del litio, in cui detiene già la quota di mercato più alta in assoluto. Proprio pochi giorni fa, l’azienda ha annunciato un nuovo impianto da 1.3 miliardi di dollari che verrà costruito negli Stati Uniti per processare il minerale di litio in prodotto finito e pronto per le applicazioni industriali. Con la rivoluzione dei veicoli elettrici in piena corsa, questo elemento diventa sempre più prezioso e sono sempre di più gli interessi in gioco da parte dei grandi colossi dell’estrazione mineraria.

Liontown ha già ottenuto accordi di acquisto da parte di Ford e Tesla per il litio che proverrà dalle sue miniere

Terzo rifiuto per Albemarle

Non è la prima volta in cui Albemarle cerca di acquisire Liontown. La prima proposta era arrivata a ottobre del 2022, quando le azioni sarebbero state valutate 2.20 AUD ciascuna. All’inizio di marzo è stata fatta una seconda proposta a 2.35 AUD, dopodiché la terza -rifiutata nella giornata di martedì 27 marzo- per 2.50 AUD ad azione. Le tre offerte hanno però incontrato la stessa sorte, con il board di Liontown che continua a rifiutare l’acquisizione. Visto il trend, però, è possibile che Albemarle sia ancora disponibile ad aumentare la valutazione dell’acquisizione.

Il motivo dietro a questo interesse sono due depositi di litio in Australia su cui Liontown ha già riservato i diritti di estrazione. Uno in particolare, quello di Kathleen Valley, si presenta come un’opera colossale di ingegneria destinata a iniziare la produzione nel secondo trimestre 2024. Stando alle informazioni che Liontown ha divulgato ai suoi investitori, questo progetto avrebbe il potenziale per essere una delle più grandi miniere di litio al mondo. Non solo, ma grazie alla purezza in cui si presenta il minerale potrà anche essere trasformato in litio di altissima qualità. Così come per altre commodities, anche nel mondo del litio la purezza ha un’importanza economica rilevante.

Il progetto di Kathleen Valley ha già visto una larga base di appoggio tra i potenziali clienti di Liontown. Tra questi spiccano i nomi di Ford e Tesla, che hanno già firmato accordi per acquistare parte della produzione una volta che la miniera sarà diventata operativa.

Così si presenta il progetto della raffineria di litio che Liontown Resources vorrebbe affiancare alle miniere di Kathleen Valley

Su Liontown Resources

Liontown è una società relativamente giovane, con sede in Australia, che si occupa di sviluppare progetti nel campo dell’estrazione mineraria. Nei suoi primi anni di vita si è concentrata molto sull’oro, ma rapidamente l’interesse del management è virato verso il litio. Attualmente ha due progetti in fase di sviluppo sul fronte delle miniere, con un terzo potenziale progetto molto grande: quello della costruzione di una raffineria di litio, proprio a Kathleen Valley.

L’inizio della produzione potrebbe essere una minaccia per la leadership di Albemarle, che al momento può già contare su una vasta capacità produttiva. L’azienda ha anche piani precisi per raddoppiare questa capacità entro il 2027, a prescindere dall’acquisizione di Liontown Resources. La giovane società australiana, però, può sicuramente essere un tassello importante per un colosso che non accetta di buon grado la concorrenza.

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