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London Stock Exchange, vuole attrarre investitori dall’estero: riforma le regole per le quotazioni

Il London Stock Exchange vara un’importante riforma delle quotazioni. L’obiettivo è quello di attrarre capitali dall’estero e incentivare lo sbarco a Londra.

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L’obiettivo della London Stock Exchange (la Borsa di Londra) è quello di competere in maniera più efficace con New York e l’Unione europea dopo il varo della Brexit. Questo è il motivo per il quale è stata varata la più importante riforma delle regole di quotazione da trent’anni a questa parte.

La novità, che rientra nel più ampio progetto messo in campo dal governo per attrarre investimenti privati nell’economia britannica, ha fortemente diviso l’opinione pubblica nel corso di questi mesi.

Le preoccupazioni sollevate dagli azionisti sulla riforma delle regole di quotazione al London Stock Exchange vertono su una possibile erosione dei loro diritti. I sostenitori, invece, ritengono che le novità, che sono state introdotte, permettono alla Gran Bretagna di allinearsi alle pratiche in uso negli altri paesi. Ma soprattutto potrebbe permettere al London Stock Exchange di diventare più economica e competitiva per aziende che hanno la necessità di raccogliere della liquidità. Un obiettivo che verrebbe centrato permettendo una maggiore propensione al rischio, che dovrebbe stimolare la crescita.

Ma vediamo quali sono le nuove regole alla London Stock Exchange introdotte dalla Financial Conduct Authority (FCA).

London Stock Exchange, i requisiti pe rl’accesso

I requisiti standard e quelli più onerosi per la quotazione premium al London Stock Exchange verranno eliminati. Verrà introdotta un’unica categoria di società commerciali con condizioni di ammissibilità più flessibili. E soprattutto con una serie di requisiti continuativi meno onerosi.

Le aziende che hanno intenzione di quotarsi al London Stock Exchange non saranno più tenute a fornire tre anni di dati finanziari storici. O una dichiarazione relativa al capitale circolante degli ultimi dodici mesi. Questo significa che l’accesso alla quotazione sarà facilitato alle aziende più piccole.

Altro cambiamento significativo è quello che porta verso un sistema basato sulla divulgazione, in modo da ridurre la burocrazia per le aziende. Quelle che sono elencate nella categoria commerciale non dovranno più far votare gli azionisti per le transazioni significative tra le parti correlate. Ad ogni modo sarà sempre necessario il sostegno degli azionisti per il riacquisto delle azioni o per la cancellazione della quotazione. 

Le aziende dovranno inoltre continuare ad applicare il codice di governance aziendale britannico, il che significa che dovranno dichiarare se rispettano le best practice o spiegare perché non lo fanno.

Le altre novità introdotte per la quotazione

I founder o i manager di una determinata società hanno la possibilità di detenere dei diritti di voto maggiorati, che si affiancano a quelli degli azionisti ordinari, in modo che possano mantenere il controllo della società anche dopo la quotazione

Questa misura serve ad attrarre delle società in crescita come le start-up tecnologiche: il London Stock Exchange ha intenzione di competere direttamente con New York, dove i doppi diritti di voto sono comuni.

Anche gli investitori istituzionali pre-IPO, come i private equity, possono avere diritti di voto maggiorato, anche se solo per un massimo di 10 anni, per garantire visibilità e prevedibilità agli altri azionisti e potenziali azionisti.

Le società di acquisizione per scopi speciali o SPAC, società quotate create per acquisire o fondersi con società esistenti, hanno ancora 24 mesi per completare una transazione o restituire denaro agli investitori, ma questo periodo può ora essere esteso di ulteriori dodici mesi fino a tre volte, se gli azionisti lo approvano.

Viene, inoltre, istituita una sorta di quotazione secondaria internazionale, il cui scopo è attrarre le  società non costituite nel Regno Unito che hanno una quotazione primaria altrove.

Cosa succederà adesso? La Financial Conduct Authority (FCA) ha sostanzialmente delineato la riforma del London Stock Exchange, proponendo di semplificare le norme sui prospetti di quotazione e di introdurre flessibilità nella ricerca sulle società quotate. Ora come ora non rimane che capire se le novità introdotte serviranno ad attrarre nuovi investitori in Gran Bretagna.

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