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Lorie Logan, la vulnerabilità del bond market negli USA
Lorie Logan, presidente della Federal Reserve di Dallas da agosto 2022, ha dichiarato venerdì che il mercato dei bond governativi statunitensi è altamente vulnerabile agli shock, aumentando il rischio che si possano causare danni più ampi in futuro.
Logan ha sottolineato che il rapido aumento del debito governativo degli Stati Uniti e il cambiamento di chi compra e vende questo debito rappresentano alcuni dei fattori che hanno contribuito ad aumentare le vulnerabilità del mercato. Ha anche dichiarato che le autorità governative devono continuare gli sforzi per sostenere il sistema finanziario statunitense, che si è dimostrato particolarmente debole di fronte alle disfunzioni del mercato centrale.
D’altra parte, nonostante l’aumento dei tassi di interesse della Federal Reserve mirati a ridurre i livelli elevati di inflazione, il rapporto semestrale sulla politica monetaria rilasciato dalla Fed venerdì ha mostrato che i rischi di mercato al momento sono moderati. Logan ha inoltre affermato che le banche centrali dovrebbero raramente intervenire per sostenere il funzionamento dei mercati fondamentali, ma quando tali interventi sono necessari, devono essere efficaci e ben comunicati.
I commenti della Federal Reserve di Dallas
Lorie Logan, prima di assumere l’incarico di capo della Fed di Dallas lo scorso anno, è stata un funzionario importante della Fed di New York, progettando e attuando le direttive di politica monetaria del Federal Open Market Committee (FOMC). Nonostante abbia diritto di voto nelle riunioni del FOMC di quest’anno, non ha però rilasciato dichiarazioni riguardo le prospettive per la politica monetaria.
Ha parlato invece delle preoccupazioni in merito a come i mercati finanziari, in particolare il mercato dei bond governativi degli Stati Uniti, risponderanno al prossimo capitolo di stress. La dimensione e la complessità del Treasury market sono aumentate notevolmente e, secondo la presidente, ciò non ha permesso all’offerta di intermediazione di andare di pari passo con la domanda.
La particolare vulnerabilità del mercato statunitense è dovuta, tenendo conto delle parole utilizzate da Lorie Logan, al rapido aumento del debito pubblico degli USA e ad un cambiamento nei soggetti che comprano e scambiano tale debito, così come alla diminuzione del ruolo delle grandi banche che un tempo dominavano il mercato dei titoli di Stato.
Logan ha inoltre dichiarato che, in particolari situazioni di difficoltà, le istituzioni devono intervenire per riportare l’equilibrio e risollevare il mercato da un potenziale fallimento, come ha fatto la banca centrale statunitense durante il periodo della pandemia prendendo in prestito e poi acquistando grandi quantità di debito pubblico.
Un ulteriore punto che ha contribuito a rendere il mercato dei government bond così vulnerabile è stato l’aumento dei tassi della Fed per cercare di ridurre gli alti livelli di inflazione. Questi aumenti dei costi relativi al prestito, insieme ai continui sforzi della banca centrale per eliminare le obbligazioni e ridurre così la sua presenza sul mercato, hanno sollevato interrogativi su ciò che le autorità potrebbero fare per sostenere i mercati in futuro.
L’aiuto da parte delle istituzioni per sostenere il mercato
Logan è convinta che le banche centrali debbano intervenire solo in rari casi per sostenere il funzionamento dei mercati, ma quando ciò avviene, l’intervento deve essere chiaro ed efficace. Le decisioni prese dalle istituzioni devono, infatti, essere ben ponderate poiché potrebbero determinare particolari conseguenze: l’acquisto di obbligazioni in specifici settori, ad esempio, potrebbe aiutare in un modo ma causare problemi su altri fronti.
La Fed di Dallas, a tal proposito, ha affermato che le autorità stanno continuando a lavorare per trovare dei metodi adatti per formalizzare il modo in cui intervenire e per aumentare la forza del mercato. Qualsiasi sforzo deve essere chiaramente comunicato e compreso e, nel caso in cui la Fed abbia bisogno di acquistare obbligazioni per sostenere il mercato, ciò deve essere chiaramente mostrato come un’operazione di supporto e non per scopi di politica monetaria.
Nonostante le preoccupazioni evidenziate dalle dichiarazioni, un rapporto semestrale di politica monetaria pubblicato dalla Fed ha mostrato una situazione alquanto ottimista per quanto riguarda il rischio di mercato al momento attuale. Le prospettive economiche più deboli, i tassi di interesse più elevati e una grande incertezza in merito alla seconda metà dell’anno, non hanno impedito di avere una situazione finanziaria complessivamente moderata, come affermato dalla Fed nel rapporto pubblicato venerdì.