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Maxi-riforma economica prevista in Cina: i piani alla Terza Plenaria organizzata per metà luglio
I leader del Partito Comunista Cinese hanno deciso che la Terza Plenaria si riunirà dal 15 al 18 luglio. Si tratta di un evento molto importante, una delle sette sessioni plenarie del partito che si tengono lungo un arco legislativo di cinque anni. La Terza Plenaria è considerata particolarmente importante per il suo significato storico, e arriva in un momento in cui l’economia cinese ha bisogno di linfa vitale. I dati macroeconomici continuano a mostrare un andamento incerto dell’attività economica, con la produzione industriale che mantiene un buon livello di crescita ma i dati sui consumi che invece non riescono a decollare. Dopo che il governo cinese ha lanciato una storica emissione di bond a lunghissima scadenza, per raccogliere oltre $130 miliardi da destinare al rilancio dell’economia, rimane da decidere come impiegare i fondi.
Solitamente la Terza Plenaria si tiene l’anno successivo a quando il Partito Comunista Cinese elegge i suoi nuovi leader, con l’obiettivo di trovare una strategia comune che possa toccare ogni angolo del paese. I nuovi leader del PCC sono stati eletti a ottobre 2022 e ora, sotto la guida di Xi Jinping, sono pronti a definire una nuova visione per continuare la strada del miracolo economico cinese. Secondo le fonti ufficiali si parlerà di “modernizzazione” e di “riforme profonde“, con il mercato immobiliare che rimane una delle grandi incognite per l’economia locale.
Investitori con gli occhi puntati
È stato proprio durante una Terza Plenaria, quella del 1978, che la Cina ha deciso di mettere fine al proprio isolazionismo economico e iniziare a implementare delle pratiche capitaliste nella propria economia. Da quel momento, ogni volta in cui il momento ha avuto bisogno di mandare un messaggio economico, ha organizzato la Terza Plenaria per discuterne. Gli analisti finanziari sono già pronti a seguire la vicenda con interesse, soprattutto per quanto riguarda due punti di discussione: il rilancio del mercato immobiliare e la ristrutturazione del debito. I mercati sono spaventati dal fatto che gli enti locali cinesi siano estremamente indebitati e troppo esposti all’andamento del mercato immobiliare.
Quasi certamente si definirà anche un piano per limitare l’impatto del protezionismo europeo e statunitense, portando l’attenzione verso partner commerciali asiatici e alleati di Pechino. Le risorse da spendere, dopo la maxi-emissione di obbligazioni, ci sono. Rimane da vedere quali saranno gli strumenti che il PCC riuscirà a mettere in campo per trasformare questa montagna di liquidità in un piano concreto per ridare fiducia ai consumatori. Questo è il punto chiave su cui lavorare: è chiaro ai mercati ed è chiaro ai politici cinesi. La fiducia dei consumatori cinesi è ai minimi storici, cosa che li porta a non comprare nuove case e a limitare le spese superflue, rallentando l’economia del paese.
Un evento storico
Oltre alla storica decisione del 1978, ci sono state altre 12 sessioni della Terza Plenaria che hanno portato a riforme molto importanti. L’ultima volta in cui si è tenuto questo evento è stato il 2013, quando è stato effettivamente lanciato un grande piano di riforma economica che ha portato al boom dell’industria cinese durato fino alla pandemia. Da quel giorno il PIL è più che raddoppiato, per cui le attese sulla nuova Terza Plenaria sono molto utili. In ogni caso Xi Jinping non ha voluto parlare apertamente di un rallentamento o di difficoltà dell’economia cinese, continuando a mostrarsi molto fiducioso sulle prospettive del suo paese. In avvicinamento all’evento, è possibile che i mercati comincino già a mostrare fiducia con un rafforzamento dello yuan e degli indici di Borsa cinesi.