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Mentre UE e USA pensano ad alzare i dazi, gli EVs cinesi conquistano i mercati emergenti

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La strategia difensiva di Stati Uniti ed Europa sui veicoli elettrici lascia campo libero ai produttori cinesi per conquistare i mercati emergenti. Gli ultimi dati delle case automobilistiche che producono EVs in Cina mostrano che il Brasile è diventato il più grande importatore delle loro auto elettriche, andando a minacciare quello che per Fiat è uno dei mercati più redditizi e più in crescita a livello mondiale. Il trend sta diventando visibile in tutta l’America Latina, mentre il Sud Est Asiatico sembra ormai già essere stato ampiamente colonizzato da aziende come BYD, NIO, Xpeng e concorrenti. La grande capacità dei produttori cinesi è riuscire a portare sul mercato delle auto che costano molto meno rispetto alle equivalenti europee, ma riescono a pareggiarle in termini di prestazioni e caratteristiche.

Attualmente, se si considerano i lati tecnologici e produttivi di questo trend, né gli Stati Uniti né l’Unione Europea hanno delle risposte. Negli USA, l’amministrazione Biden sta pensando di alzare i dazi al 100% sul valore delle auto importate dalla Cina; l’UE risulta più titubante e come sempre divisa al suo interno, ma uno studio recente mostra che sarebbero necessari dazi del 55% per poter pareggiare la convenienza degli EVs cinesi con quelli prodotti in Europa. Al di fuori dei confini europei e americani, dove non ci sono produttori locali da proteggere con i tassi, gli EVs cinesi stanno crescendo a un ritmo esponenziale.

Nei mercati emergenti, i dazi sono uguali per tutti e gli EVs cinesi continuano a guadagnare trazione

Brasile maggior importatore di EVs cinesi

L’import di auto elettriche o ibride cinesi in Brasile è aumentato di 13 volte tra aprile 2024 e aprile 2023, con ben 40.163 EVs cinesi nuovi che ora circolano sulle strade brasiliane. Questo è un mercato dove Stellantis ha riportato oltre €3,9 miliardi di ricavi lo scorso anno e dove la società spera di poter giungere a un fatturato di €5 miliardi nel breve termine, ma i piani della società sono decisamente minacciati dall’arrivo di brand come BYD e Haval. La situazione, per i produttori europei, potrebbe peggiorare ulteriormente ora che i principali produttori di EVs in Cina stanno pianificando nuovi impianti di grandi dimensioni nel paese. A quel punto sarà molto difficile difendersi dall’assalto cinese.

Con oltre 200 milioni di consumatori e un PIL che quest’anno ha superato quello italiano, il Brasile è considerato dalla maggior parte degli analisti il paese BRICS che ha più probabilità di seguire una traiettoria di crescita simile a quella che hanno seguito le attuali economie avanzate. Perdere questo tassello, nel puzzle dei veicoli elettrici, non è fatale per i produttori europei ma è simbolico di come le loro offerte stiano venendo superate nella maggior parte dei paesi dove il campo di battaglia è equamente favorevole a tutti gli esportatori.

La concorrenza cinese a basso costo è uno dei motivi che gli analisti vedono dietro alla scelta di Tesla di puntare sui robotaxi

Sorpasso anche in Russia, India nel mirino

Le sanzioni internazionali teoricamente non vietano alle società europee o americane di vendere i loro veicoli elettrici in Russia, ma anche in questo mercato ormai le cose sono cambiate. Nel Q1 2024, per la prima volta, la Cina è diventato il principale esportatore di auto verso la Russia: per quasi vent’anni, è stato il Giappone a occupare questo ruolo. Il prossimo mercato dove i produttori sono pronti a darsi battaglia è l’India, dove le case automobilistiche europee sembrano non essere nemmeno una variabile. In questo caso è una sfida testa a testa tra gli emergenti produttori locali e gli esportatori cinesi, e anche in questo caso si parla di uno dei mercati con il maggior tasso di crescita al mondo. Anche se UE e USA riuscissero a difendere le vendite dei produttori locali all’interno del proprio territorio, a livello internazionale il sorpasso cinese è ormai evidente.

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