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Miglior giornata di Borsa dal 2020 per Adobe: ottimi i dati trimestrali, la scommessa sull’AI paga
Le azioni Adobe hanno chiuso la settimana con un venerdì da record: il titolo è cresciuto del 15%, mettendo a segno la sua migliore sessione di scambi giornaliera dal 2020. Il motivo è la pubblicazione dei dati trimestrali dell’azienda, che hanno battuto significativamente le attese degli analisti sia in termini di ricavi che di utili. Questo malgrado le attese fossero già particolarmente positive, soprattutto per via dell’entusiasmo che circonda le soluzioni di Adobe legate all’introduzione dell’intelligenza artificiale nei propri programmi. Il management ha anche fornito delle previsioni piuttosto positive per il resto dell’anno.
Gli utili non-GAAP per azione hanno toccato i $4,48 contro una previsione di $4,39, mentre i ricavi hanno totalizzato $5,31 miliardi contro una previsione di $5,29 miliardi. Si conferma un tasso di crescita molto forte per il fatturato, ancora una volta superiore al 10%. Per un’azienda sul mercato da così tanto tempo e con una suite di software già ampiamente utilizzata in tutto il mondo, sono risultati inconsueti. Sembra che la combinazione tra lo spostamento di più servizi in cloud e l’introduzione dell’AI generativa abbiano dato ad Adobe una seconda gioventù.
Il management punta ancora sull’AI
Il CEO di Adobe, Shantanu Narayen, non ha dubbi su quali siano i motivi che hanno segnato il successo di Adobe durante l’ultimo anno. La società ha iniziato a spostare sempre di più i suoi programmi verso il cloud, con degli abbonamenti mensili che includono una serie di integrazioni tra i diversi programmi. In questo modo gli utenti sono sempre più incentivati a comprare il pacchetto completo di programmi di Adobe anziché selezionarne solo uno o pochi. Inoltre l’azienda vende sempre di più file media come video di stock e immagini, cosa che ha contribuito per oltre $480 milioni al fatturato di questo trimestre appena chiuso.
Il CEO, però, sottolinea come un grande passo avanti sia arrivato grazie all’AI. L’intelligenza artificiale di Photoshop e di altri programmi come Premier Pro permette di velocizzare i lavori e fare facilmente cose che prima risultavano molto complicate. Grazie a tutto questo, sempre più utenti di servizi concorrenti si spostano verso Adobe; soprattutto, sempre più utenti che ritenevano eccessivamente complicato usare i prodotti dell’azienda ora riescono a farlo grazie alle facilitazioni introdotte con l’intelligenza artificiale. Il momento è senza dubbio positivo e il management ritiene di poter portare ancora molte novità interessanti grazie all’AI.
Gli analisti promuovono il titolo
Per il momento non sono arrivati degli upgrade ufficiali da parte degli analisti, ma le note condivise con gli investitori da parte di JMP, Piper Sandler e altre grandi firme di Wall Street vedono toni molto positivi. Viene evidenziato non soltanto come grazie all’AI, Adobe stia riuscendo a costruirsi un nuovo pubblico; si fa anche notare una permanenza media più lunga degli utenti nei prodotti a pagamento, indicando un effetto positivo sulla fidelizzazione dei clienti. Le azioni Adobe rimangono però in calo del 12% rispetto all’inizio dell’anno, esattamente come quelle di Salesforce e di molte altre aziende coinvolte nel mondo del cloud. Questo non sembra essere un anno facile per il comparto tech, tolte le solite aziende del FAAMG e Nvidia. Adobe però dimostra che i suoi fondamentali rimangono ancora molto solidi e che i miliardi spesi in ricerca e sviluppo sull’AI sono stati ben investiti.