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Morgan Stanley: i farmaci anti-obesità stanno cambiando l’economia attraverso le scelte dei consumatori

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Un nuovo report di Morgan Stanley mostra come i farmaci anti-obesità stiano gradualmente cambiando l’economia. Non solo attraverso gli enormi ricavi che stanno ottenendo le case farmaceutiche come Novo Nordisk e Eli Lilly, rispettivamente creatrici di Wegovy e di Ozempic; un cambio impattante lo si sta riscontrando anche sulle scelte dei consumatori, soprattutto per quanto riguarda i generi alimentari e i ristoranti. Già quando la FDA approvò il primo farmaco anti-obesità, si cominciò a parlare della possibilità che il gran numero di persone che lo avrebbero utilizzato potessero impattare sull’industria alimentare. Oggi i dati di Morgan Stanley lo confermano e provano anche a fare delle stime concrete di questo impatto, dividendolo su diversi fronti.

I farmaci anti-obesità agiscono soprattutto come soppressori dell’appetito. Wegovy è un’iniezione settimanale che aumenta la sensazione di essere pieni dopo un pasto, diminuisce l’appetito e riduce il ritmo a cui lo stomaco si svuota dopo un pasto attraverso la regolazione ormonale. Ozempic invece è soprattutto un regolatore dell’insulina, che rallenta il transito del cibo durante il processo di digestione e di conseguenza aiuta la regolazione dell’appetito. Questo significa che persone obese abituate a mangiare grandi quantità di cibi altamente calorici, una volta sottoposti al trattamento, mangiano meno e tendenzialmente meglio. Un passo avanti per la società, ma con un impatto potenzialmente molto duro sui bilanci di aziende come catene di fast food e produttori di snack.

Secondo JP Morgan, ci saranno 30 milioni di persone che prenderanno Wigovy negli Stati Uniti entro il 2030

Come cambiano le scelte dei consumatori

Stando a quanto riportato da Morgan Stanley, l’impatto più marcato è quello sulle scelte legate a ordini a domicilio e cibo takeaway. Il 61% dei consumatori facenti uso di farmaci anti-obesità dichiara di stare spendendo meno in queste categorie, il 31% dichiara di aver mantenuto la sua spesa grossomodo invariata e solo l’8% dichiara di star spendendo di più rispetto a prima. Per quanto riguarda i ristoranti, addirittura il 63% dei soggetti intervistati ha dichiarato di star spendendo di meno; il 28% ha mantenuto la sua spesa grossomodo invariata e il 9% dichiara di averla aumentata. Non ci sono grandi differenze, invece, per quanto riguarda la spesa al supermercato: il 31% spende meno, il 46% grossomodo uguale e il 23% di più rispetto a prima. In questo caso si nota comunque una riduzione degli alimenti processati in scatola, a favore di scelte più salutari.

Diverse catene di fast food hanno già menzionato i dubbi legati agli effetti dei farmaci anti-obesità nelle loro presentazioni agli investitori

Centinaia di milioni di potenziali consumatori

Per cominciare, è importante notare che secondo Morgan Stanley il valore del mercato per i farmaci anti-obesità raggiungerà i $105 miliardi entro il 2030 e che attualmente è in corso un processo legale -lungo ma molto importante- per allargare potenzialmente l’utilizzo di questi farmaci. Nel caso di Wegovy, ad esempio, i test hanno rivelato riduzioni importanti dell’incidenza di malattie gravi cardiache; nel caso di Ozempic, ci sono stati dei miglioramenti altamente significativi per il diabete di tipo-2. Considerando che il 16,5% della popolazione europea e il 41,9% di quella americana sono in situazione di obesità, il mercato a cui questi farmaci si rivolgono è estremamente grande. Un cambio relativamente lieve delle abitudini di consumo di una tale quantità di persone porta a un impatto estremamente grande sull’economia.

L’obesità e il sovrappeso sono spesso chiamate “malattie del benessere“, perché tendono a manifestarsi in modo molto più frequente nelle economie avanzate. Anche in paesi come Cina o India, che stanno rapidamente vedendo aumentare i livelli di benessere e sviluppo economico, l’aumento del tasso di obesità va di pari passo con la crescita del PIL. Questo significa che sempre più consumatori in tutto il mondo potrebbero seguire il percorso di cambiamento delle abitudini di consumo che Morgan Stanley ha riscontrato nel suo nuovo report, aumentando ancora di più l’impatto economico dei farmaci anti-obesità.

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