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Elon Musk nel governo di Trump. Ma rischia di chiudere X in Europa

Elon Musk invitato a collaborare con il governo guidato da Donald Trump, nel caso in cui il tycoon dovesse essere eletto a novembre. Ma i problemi non mancano.

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Periodo in chiaroscuro per Elon Musk: si prepara ad un potenziale roseo futuro in politica, ma deve affrontare non pochi problemi relativi al suo social network X (l’ex Twitter), per il quale deve affrontare alcune pesanti polemiche in Europa. Che ne potrebbero portare alla chiusura. 

Ma vediamo cosa sta accadendo.

Elon Musk, un futuro diviso tra vittorie e potenziali sconfitte

Quale sarà il futuro di Elon Musk? Si dedicherà completamente alla politica? Nel caso in cui dovesse essere eletto, Donald Trump offrirà al numero uno di Tesla una posizione nel governo o un ruolo consultivo nella sua amministrazione, qualora lo volesse fare. Ad annunciarlo è stato lo stesso tycoon nel corso di un’intervista rilasciata alla Reuters.

Ricordiamo che Musk ha già dato il suo endorsement a Donald Trump e finanzia un super pac a suo sostegno. Oltre ad averlo intervistato ultimamente su x.

Ad ogni modo, anche se Elon Musk dovesse scendere ufficialmente in politica e collaborare con Il governo guidato dall’ex presidente, Trump prenderà in considerazione lo stesso l’ipotesi di eliminare un credito d’imposta del valore di 7.500 dollari per i veicoli elettrici. Una mossa che potrebbe penalizzare Tesla.

Elon Musk ed il futuro di X

A preoccupare Elon Musk è anche il futuro di X, il popolare social network acquistato da poco dal magnate statunitense. All’orizzonte si starebbe configurando l’ipotesi che la società possa essere chiusa in Europa: a rilevarlo è Sandro Gozi, europarlamentare francese, che è entrato a gamba tesa nella pesante polemica che vede contrapposti Ue e Musk.

L’unica strada che X potrà percorrere per evitare la chiusura è l’adozione delle regole europee sui servizi digitali. In caso contrario quello che un tempo era Twitter dovrà essere smantellato. Almeno la sua presenza in Europa.

Sandro Gozi lancia un’accusa molto precisa e dettagliata nei confronti di Elon Musk, sottolineando come attraverso il social network vengono fatti circolare degli slogan estremisti, delle fake news e delle notizie sensazionalistiche che inciterebbe all’odio e alla violenza. L’Unione europea colpendo X non andrebbe a limitare la libertà d’espressione, ma bloccherebbe più semplicemente la viralità di una serie di contenuti che potrebbero avere a tutti degli effetti estremisti online. Oltre a provocare degli episodi di violenza offline.

In Europa – a differenza di quanto accade negli Usa – è presente una legge che ha proprio lo scopo di regolamentare questo argomento. Stiamo parlando della Digital Services Act (Dsa), che è rivolta a tutti i social network, tra i quali c’è anche X, i cui abbonati, almeno per un terzo, risiedono proprio nell’Unione europea.

Secondo Gozi, Musk dopo aver acquistato Twitter avrebbe smantellato i servizi che garantivano la moderazione e la trasparenza. Il francese ha puntato il dito contro post come quello di Trump che hanno incentivato l’assalto al Congresso o a quelli di Musk che hanno incentivato i recenti disordini nel Regno Unito.

Gozi spiega che se la legge attualmente in vigore nell’Ue prevede che, nel caso in cui una piattaforma non sia moderata e non si muove a sufficienza contro i contenuti violenti o la disinformazione, le si possono irrogare delle sanzioni, che possono arrivare fino alla chiusura della piattaforma stessa.

La chiusura di X in Brasile

Qualche problema con X Elon Musk lo ha già dovuto affrontare: nei giorni scorsi, infatti, ha annunciato la chiusura degli uffici in Brasile.

Nulla cambia, per il momento, per gli utenti brasiliani, i quali potranno continuare ad utilizzare il servizio. Secondo quanto sostiene X, Alexandre de Moraes, giudice della Corte suprema federale, aveva minacciato in segreto di arrestare uno dei rappresentanti di X in Brasile, se non fosse stato rispettato l’ordine di rimozione di alcuni contenuti.

X ha informato la Corte Suprema che avrebbe rispettato le ordinanze del tribunale, avvertendo che gli utenti bloccati avevano continuato a utilizzare il social network.

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