News
Nikola perde più del 25% dopo la nomina del 4° CEO in 4 anni
Venerdì, Nikola, l’azienda statunitense specializzata nella produzione di camion elettrici, ha subito una significativa perdita di oltre il 25% del suo valore di mercato. Questo calo è stato causato dalla nomina del quarto CEO in soli quattro anni e dalle rinnovate incertezze riguardo al futuro dell’azienda.
La notizia è giunta a seguito dell’approvazione da parte degli azionisti, pochi giorni prima, di un piano volto ad emettere nuove azioni per raccogliere i fondi necessari. Questa mossa è stata necessaria per affrontare le sfide legate ai ritardi nella catena di approvvigionamento e per sostenere la transizione verso la tecnologia delle celle a combustibile a idrogeno.
Per affrontare questa situazione, Stephen Girsky, ex dirigente di General Motors (GM.N), è stato designato come nuovo presidente, subentrando immediatamente a Michael Lohscheller, il quale ha lasciato il suo incarico a causa di questioni di salute familiare.
Durante una conferenza con i giornalisti, Girsky ha rassicurato gli investitori affermando che l’azienda ha bisogno di raccogliere 600 milioni di dollari per realizzare il suo piano aziendale. Tuttavia, ha chiarito che l’emissione di nuove azioni non avrà un impatto completamente negativo sulla diluizione del capitale azionario esistente, cercando così di mitigare le preoccupazioni degli azionisti.
I dubbi per il futuro
Nikola ha nuovamente sollevato “dubbi sostanziali” sulla sua capacità di proseguire l’attività aziendale nei prossimi 12 mesi, confermando per la terza volta da febbraio l’avvertimento sulla sua situazione finanziaria critica e l’urgente necessità di reperire capitale aggiuntivo.
Il valore delle azioni dell’azienda è stato fortemente influenzato anche da una previsione poco ottimistica dei ricavi per il trimestre in corso. Nikola, conosciuta per la produzione di camion elettrici, ha deciso di focalizzarsi esclusivamente sulla produzione di camion elettrici a batteria solo su ordinazione, abbandonando il precedente piano di sviluppo di camion a celle a combustibile a idrogeno.
La situazione finanziaria così critica ha costretto Nikola ad adottare misure drastiche, tra cui il licenziamento di 270 dipendenti lo scorso giugno e la liquidazione degli asset di una società produttrice di batterie recentemente acquisita.
Riguardo alle prospettive future, per il terzo trimestre, Nikola ha previsto ricavi compresi tra 18 e 28 milioni di dollari, una cifra significativamente inferiore alle stime degli analisti che si attestavano a 34,5 milioni di dollari. Tuttavia, l’azienda ha comunicato di attendersi un aumento nelle consegne quest’anno, con una previsione tra 300 e 400 unità, rispetto alle stime precedenti che variavano tra 250 e 350.
La scelta di emettere nuove azioni
Spesso, per le aziende, l’emissione di nuove azioni non costituisce un problema. Inoltre, il numero di azioni in circolazione di solito non suscita particolare interesse tra gli investitori, poiché rappresenta semplicemente un dato contabile. Ciò che realmente conta è la capitalizzazione di mercato, calcolata moltiplicando il prezzo delle azioni per il numero totale di azioni.
La dirigenza ha stimato che per raggiungere la redditività saranno necessari ulteriori 600 milioni di dollari, oltre a quanto già disponibile. Al termine del secondo trimestre, Nikola aveva circa 310 milioni di dollari in contanti e una liquidità totale di oltre 740 milioni di dollari. Gli analisti di Wall Street prevedono che l’azienda utilizzerà circa 150 milioni di dollari al trimestre e stimano che il flusso di cassa positivo non arriverà prima del 2027.
Durante il secondo trimestre, l’utilizzo del denaro è stato inferiore a 150 milioni di dollari grazie alla riduzione delle spese di capitale e delle spese operative. La dirigenza afferma che l’azienda dovrebbe essere in grado di mantenere l’utilizzo del denaro al di sotto di tale soglia.
Sebbene un minor utilizzo del denaro sia un segnale positivo, il fatto che l’azienda debba raccogliere ulteriore capitale ha influenzato negativamente il valore delle azioni. Inoltre, un altro fattore che ha influito negativamente sul prezzo delle azioni, è il fatto che nei tre mesi precedenti la pubblicazione del rapporto sugli utili del venerdì, il prezzo delle azioni era aumentato di circa il 300%.