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Nonfarm payrolls sotto le attese: ancora numeri in calo per il mercato del lavoro negli USA
Per la seconda volta nel corso di pochi giorni, l’economia americana mette in luce dei dati che mostrano un raffreddamento del mercato del lavoro. All’inizio della settimana sono stati pubblicati i dati sulla quantità di posti di lavoro disponibili all’interno dell’economia, scesi al livello minimo da oltre tre anni a questa parte. Oggi era attesa la pubblicazione dei nonfarm payrolls, un dato considerato essenziale per valutare l’andamento di assunzioni e licenziamenti. Il dato misura la quantità di nuovi posti di lavoro aggiunti nel corso dell’ultimo mese dall’economia statunitense, escludendo il settore agricolo per via della sua natura stagionale che può influenzare la confrontabilità dei dati.
L’economia americana ha aggiunto 175.000 posti di lavoro nel corso di aprile, un dato ben inferiore alle attese degli analisti e che torna dopo 4 mesi a segnare un valore inferiore alla soglia psicologica di 200.000. Anche se si tratta comunque di valori elevati, il consenso di Wall Street era che le nuove posizioni lavorative fossero almeno 240.000. Evidentemente marzo è stato un mese particolarmente negativo per l’economia, che ha messo le basi per una situazione più rigida sul mercato del lavoro.
Aumenta la disoccupazione
Il tasso di disoccupazione americano è salito al 3,9% dal 3,8% precedente. Anche se significa che comunque l’economia rimane molto vicina alla piena occupazione, è visibile il fatto che il trend per il mercato del lavoro in questo momento non sia favorevole. Se si considera la misura delle persone inoccupate, cioè che quelle che non riescono a trovare lavoro e quelle che hanno smesso di cercarlo dopo non averlo provato, il dato sale al 7,4%. Rimane invece elevato il tasso di partecipazione, cioè la percentuale di persone che decidono di partecipare attivamente al mercato del lavoro.
Si notano differenze significative nel comportamento di diversi settori. Nel caso delle professioni sanitarie, ad aprile sono state aggiunte 56.000 posizioni lavorative aperte. Il calo maggiore invece si riscontra nel settore dell’assistenza sociale (-31.000), nel trasporto e nella logistica (-22.000) e nelle vendite al dettaglio (-20.000). I dati risultano coerenti con il fatto che molte delle grandi società legate alle vendite al dettaglio, tra cui i marchi di moda e fast-fashion, abbiano riportato nella maggior parte dei casi dei risultati inferiori alle attese.
Ai mercati non dispiace il risultato
Per quanto il mercato del lavoro statunitense stia dando segnali di avere meno spinta rispetto ai mesi scorsi, la notizia è stata accolta in modo positivo dai mercati. Per la prima volta nel 2024, l’economia dimostra di stare effettivamente accusando gli effetti della politica monetaria. I tassi elevati della Fed sono riusciti ad abbassare la velocità del mercato del lavoro, facendo pensare per la prima volta che ci siano i presupposti per un calo significativo del tasso d’inflazione nel corso dei prossimi mesi. Se effettivamente questa correlazione si dimostrasse corretta, allora la Fed potrebbe riesumare i suoi piani di tagli ai tassi che sono stati messi in cantina dopo i report sull’inflazione del corso degli ultimi mesi. Se i dati sui nonfarm payrolls avessero nuovamente battuto le attese, allora il timore che la Fed possa iniziare ad alzare nuovamente i tassi sarebbe stato piuttosto concreto.