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Obbligazioni Subordinate: Cosa Sono, Elenco, Rischio, Durata

Cosa sono e come funzionano le obbligazioni subordinate? Scopriamo assieme ai nostri esperti la durata, l’elenco (anche di prodotti bancari), i rischi, i pro, i contro e cosa succede in caso di insolvenza dell’emittente.

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Francesco Galella

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Obbligazioni subordinate

Le obbligazioni subordinate sono una categoria di bond, il cui rimborso è subordinato alla soddisfazione delle obbligazioni standard e senior. Le obbligazioni subordinate sono titoli di credito, di rischio piuttosto elevato, una categoria che include bond con caratteristiche molto diverse tra loro, sia in termini di scadenza che in termini di comportamento in caso di crisi dell’emittente.

In via generale le obbligazioni subordinate non dovrebbero essere considerate come materiale per il risparmio: sono prodotti molto rischiosi, dall’andamento molto incerto e di difficile comprensione anche per i più esperti. Con questo esposto cerchiamo in ogni caso di comprendere come funzionano, la loro durata, il potenziale elenco ed anche cosa succede in caso di insolvenza dell’emittente (e come comportarsi).

Cosa sono:Bond subordinati alla soddisfazione di altri bond (standard e senior)
🔍 Tipologia strumento:Debito
🟢 Rendimento:Fisso o variabile – più alto delle obbligazioni classiche
Livello di rischio:Alto🔴 – 4,5/5
💡 Migliori alternative:Azioni / ETF / Indici di Borsa / Crypto / Forex
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🤔 Opinioni:⭐⭐
Introduzione alle obbligazioni subordinate

Obbligazioni subordinate: cosa sono?

Le obbligazioni subordinate sono uno strumento di debito non garantito – in gergo tecnico junior – che prevede il rimborso del creditore soltanto dopo che i creditori senior siano stati soddisfatti. Questa caratteristica può ripercuotersi anche sul pagamento delle cedole nella durata del rapporto, con talune categorie di detentori di obbligazioni junior – l’altro nome con il quale sono conosciute le obbligazioni subordinate – che potrebbero vedersi non corrispondere neanche le cedole periodicamente dovute.

Vediamo alcune caratteristiche:

  • Debito junior: si parla di debito junior per indicare un debito che, legalmente, deve essere soddisfatto soltanto dopo che tutti i creditori senior siano stati soddisfatti.
  • Pagamento delle cedole: a seconda della tipologia di obbligazione – i cosiddetti Tier – è possibile in determinate circostanze per il debitore saltare il pagamento di una o più cedole. In alcuni casi (o meglio, in alcuni Tier) i pagamenti si accumulano. In altri vengono semplicemente cancellati.
  • A rendimento maggiore: la posizione di subordinazione delle obbligazioni di questo tipo rispetto a quelle ordinarie ne aumenta il rischio, in modo considerevole. Pertanto per collocare questo tipo di prodotti, gli emittenti devono promettere dei rendimenti più alti. Così da soddisfare la legge fondamentale della finanza: ad un rischio maggiore è necessario offrire un rendimento potenzialmente maggiore.

Molto diverse dalle obbligazioni classiche

Le obbligazioni classiche, che si tratti di obbligazioni sovrane o corporate, funzionano in modo radicalmente diverso. Ci si deve preoccupare in quel caso soltanto di un eventuale default, mentre nel caso delle obbligazioni subordinate le cose si fanno molto più complesse: chi è in possesso di Tier 1 si potrebbe vedere negate anche le cedole e comunque anche in caso di accordo tra debitore e creditori, gli obbligazionisti junior si troverebbero a fare i conti con la precedenza dei creditori senior.

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Come funzionano le obbligazioni subordinate?

Il nome di subordinato indica l’ordine di priorità nel rimborso: le obbligazioni senior hanno la precedenza, seguite poi dalle obbligazioni classiche e solo in ultima istanza abbiamo le obbligazioni subordinate. Va da sé che una società privata in difficoltà, che non riesce a rimborsare neanche i creditori senior – pur tutelati da collaterali sul debito – avrà possibilità pressoché nulle di rimborsare il credito vantato dagli obbligazionisti subordinati – e che dunque questo tipo di prodotti sono assolutamente più rischiosi degli altri citati.

Le obbligazioni subordinate sono strumenti che banche e aziende possono utilizzare per finanziarsi. Il motivo del finanziamento può essere dei più disparati: sta di fatto che ricorrono al mercato obbligazionario, talvolta ricorrendo all’emissione di titoli maggiormente rischiosi. Il motivo per rivolgersi a questo tipo di strumenti, da parte dell’emittente, riguarda la garanzia e il collaterale che devono accompagnare ogni tipo di debito.

Il patto tacito, nello scambio di obbligazioni subordinate, è che non vi è alcun tipo di collaterale, al contrario di quanto avviene per le altre categorie di bond corporate. Chi acquista questo tipo di titoli, deve fidarsi pertanto del rating e della generale credibilità dell’emittente a che questi finisca per rimborsare il capitale preso in prestito. Una posizione che non è assolutamente ideale per il creditore e che pertanto viene retribuita con interessi maggiori.

Vale anche la pena cercare di correggere un errore che tutti o quasi commettiamo: ovvero associare al nome obbligazione uno strumento necessariamente sicuro. Le obbligazioni subordinate ci ricordano proprio questo, ovvero che possono esistere dei rischi importanti anche con questo tipo di strumenti finanziari.

Acquisto dell’obbligazione subordinata

Comprendere il funzionamento profondo delle obbligazioni subordinate ci aiuta a compiere delle scelte correttamente informate. La conoscenza di questi prodotti è inoltre dovuta, perché nonostante i recenti scandali e le recenti truffe che il hanno coinvolti, continuano ad essere proposti con una certa frequenza.

L’inizio del rapporto si ha con l’acquisto dell’obbligazione subordinata. Come abbiamo già segnalato, a seconda del tipo di obbligazione e del suo Tier si innescherà un rapporto diverso, per periodicità delle cedole, per tipologia di convertibilità e più in generale per svolgimento del rapporto.

Obbligazioni subordinate: durata

Cosa dire in merito alla durata? La scadenza è in genere pluriennale: si vedono molto raramente sui mercati finanziari delle obbligazioni subordinate di durata breve. Nel caso delle Tier 1, le obbligazioni subordinate possono essere anche perpetue, il che vuol dire che non avranno scadenza, ma che potranno essere riacquistate dalla banca ad una certa scadenza.

La sola idea di un’obbligazione dalla scadenza perpetua è sufficiente per spaventare la maggior parte dei risparmiatori: cosa vuol dire? Che non rivedremo mai il nostro capitale? In realtà per una società in salute è assolutamente improponibile continuare a pagare dei tassi di interesse molto alti in perpetuo. Si attivano nella maggioranza dei casi le clausole di riacquisto, che permettono al debitore di riacquistare il suo titolo ed estinguere il debito.

I più svegli tra i nostri lettori avranno però compreso un altro aspetto del funzionamento delle obbligazioni subordinate: è in genere il debitore a decidere se, come e quando. Il che ci lascia in balia non solo della sua volontà, ma anche di quella del mercato. Diventa molto probabile infatti che il debitore – che sia una banca o un’azienda – aspetti il momento più propizio per esercitare la sua opzione di riacquisto.

Obbligazioni Subordinate: rischi

La caratteristica pillar delle obbligazioni subordinate è sicuramente il rischio: sono prodotti che appartengono già ad una categoria piuttosto rischiosa – le obbligazioni aziendali o bancarie – ai quali viene aggiunto ulteriore rischio proprio per il fatto di essere subordinate. Ci sono in realtà diversi tipi di rischi che devono essere considerati, anche in relazione al tier dell’obbligazione subordinata che andremo ad acquistare:

  • Rischio di fallimento

Il rischio tipico di tutti gli strumenti di credito e di debito. Dal lato del creditore, la possibilità che il debitore fallisca si traduce nella perdita totale di tutto il capitale versato. Questo rischio esiste ovviamente anche per le obbligazioni classiche e nel caso di un fallimento totale, con l’impossibilità di rimborsare alcun tipo di creditore, la posizione tra obbligazioni classiche o senior e obbligazioni junior (le nostre subordinate) è pressoché nullo.

Le differenze, come vedremo, emergeranno quando il fallimento è parziale o quando una momentanea difficoltà dell’impresa che ha emesso il titolo non sia in grado di far fronte ai propri impegni.

  • Quando il denaro non basta per tutti: i senior sono rimborsati prima dei junior

Nel caso di fallimento, con comunque del capitale che si è raccolto per far fronte ad una parte dei debiti, i creditori che posseggono delle obbligazioni subordinate vengono soddisfatti dopo i possessori delle obbligazioni standard, oppure addirittura senior.

Rimane il fatto che se un’azienda avesse il denaro per rimborsare tutti i suoi creditori, con ogni probabilità non si troverebbe a dover portare i libri in tribunale. E che dunque in caso di fallimento sarà molto difficile recuperare anche una porzione della somma versata.
  • Tier 1 e Upper Tier 2: può saltare anche la cedola

Nel caso in cui si fossero scelte delle obbligazioni subordinate di tipo Tier 1 o di tipo Upper Tier 2, anche le cedole possono saltare. Nel primo caso, in determinate circostanze, possono essere completamente cancellate. Nel secondo caso soltanto sospese.

Sospensione cedole obbligazioni subordinate - infografica a cura di ©TradingOnline.com
Nel caso di Tier 1 e Tier 2 possono essere sospese anche le cedole

Ad ogni modo anche quel rendimento periodico fisso, che rende tanto invitanti agli occhi dei risparmiatori le obbligazioni in generale, viene a mancare. Con ovvia perdita patrimoniale, anche in caso di mera sospensione, a carico di chi ha investito.

  • La questione Bail-in

Ad oggi sono in vigore le norme sul bail-in, ovvero il salvataggio dall’interno al quale devono ricorrere le banche in caso di dissesto. Per le brevi, questa nuova normativa europea impone ai correntisti e agli obbligazionisti di contribuire al recupero dal dissesto in un preciso ordine. Dopo azionisti e strumenti di capitale, ad essere colpiti sono proprio gli obbligazionisti subordinati, che potrebbero dover rinunciare ai loro titoli, proprio in virtù di questa norma – oppure a vedere enormemente ridimensionate le loro pretese.

Questa nuova normativa rende, all’interno del mondo delle obbligazioni subordinate, quelle di origine bancaria ancora più rischiose. Meglio tenere conto anche di questa specifica modifica dei rapporti tra creditori nel caso di dissesto della banca.

  • La conversione forzosa in azioni

Nei casi meno gravi di Bail-in, il creditore subordinato potrebbe vedersi anche convertire il suo prestito in azioni e dunque entrare nel capitale effettivo della banca. Sicuramente non la migliore delle situazioni – dato che stiamo acquistando delle azioni forzosamente, che appartengono ad un gruppo in dissesto o in grande difficoltà. Via comunque sempre preferibile alla perdita totale del capitale che abbiamo investito.

Obbligazioni subordinate in caso di insolvenza dell’emittente

Esistono diversi gradi di difficoltà che l’emittente può trovarsi ad affrontare. Dall’insolvenza, che è il caso più grave, che colpisce in egual modo tutti i possessori di obbligazioni subordinate (sospensione cedole e liquidazione, con subordinazione rispetto agli altri debitori), fino alla difficoltà momentanea.

È in questo secondo caso che le differenze all’interno della categorie si fanno più spiccate. Chi possiede obbligazioni subordinate Tier 1, le più rischiose, può vedersi annullare cedole (non sospendere, annullare – si intende che non verranno erogate neanche in futuro per recuperare). Chi è in possesso di Upper Tier 2 invece, vede limitarsi i danni – perché in questo caso le cedole possono essere soltanto sospese, per poi essere recuperate in futuro.

Rischio obbligazioni subordinate - infografica a cura di ©TradingOnline.com
Il rischio è sempre molto concreto per le obbligazioni subordinate

Nel caso di obbligazionisti subordinati in Lower Tier 2 e in Tier 3, le cedole devono essere sempre erogate, fatta eccezione per i casi di insolvenza. Per le obbligazioni, i detentori di obbligazioni subordinate in caso di crisi dell’emittente, riceveranno indietro il loro capitale soltanto dopo che saranno stati rimborsati gli obbligazionisti ordinari e anche quelli senior.

In caso di crisi, ma non solo di fallimento – In molti pensano che i problemi per i creditori subordinati, anche nel caso delle obbligazioni, si verifichino soltanto in caso di default dell’emittente. In realtà possono configurarsi delle importanti perdite patrimoniali anche nel caso in cui ci sia soltanto una crisi momentanea per il debitore.

Obbligazioni subordinate: rendimenti

Con rischi così importanti, il rendimento delle obbligazioni subordinate non può che seguire. E infatti questo tipo di titoli sono stati venduti, per anni, ad ignari risparmiatori attratti soprattutto dal rendimento, spesso vicino alla doppia cifra.

I rendimenti delle obbligazioni subordinate sono in genere molto alti: si avvicinano spesso al 10% al lordo delle spese, con quelle delle aziende più solide che comunque difficilmente vengono scambiate sotto il 5-6% di rendimento su base annua. È questa la grande attrattiva di questo tipo di titoli – l’aspetto positivo che ha attirato decine di migliaia di risparmiatori verso questo tipo di strumenti.

Rimane una considerazione da fare, che in molti, anche tra i divulgatori di finanza, investimenti e economia, sembrano ignorare: il rendimento offerto è sempre una misura del rischio, soprattutto in questo tipo di prodotti finanziari. Quando l’emittente, per collocare il suo debito, deve offrire dei rendimenti più alti, vuol dire che il suo debito è poco appetibile per i mercati, proprio perché è rischioso.

Pertanto il rendimento di una obbligazione subordinata è sempre superiore alla pari grado non subordinata: anche perché rinunciamo a farci soddisfare nel caso di difficoltà, o comunque non prima che tutti gli altri creditori siano soddisfatti.

NOTA: un alto rendimento nominale deve sempre essere un campanello di allarme per chi sta cercando buoni prodotti sui quali investire. Quando la promessa di rendimento è alta, vuol dire che siamo davanti a strumenti già piuttosto barcollanti. Non facciamoci ingannare dal promotore di turno che ci propone un’obbligazione 100% sicura, ma con rendimenti vicini al 10%!

Obbligazioni subordinate: elenco tipologie

🌈 Tipologia💸 Annullamento Cedola📆 Sospensione Cedola😥 Perdita Potenziale Durata
TIER 1PossibilePossibile100%Lunga – anche Illimitata
UPPER
TIER 2
ImpossibilePossibile100%Lunga – anche illimitata
LOWER TIER 2ImpossibilePossibile100%5+ Anni
TIER 3ImpossibileImpossibile100%2-4 anni
Caratteristiche delle diverse tipologie di obbligazioni subordinate

Le obbligazioni subordinate vengono divise, secondo le più recenti normative europee, in quattro sotto-categorie, che presumono livelli diversi di rischio, nonché modalità diverse di funzionamento.

  • Tier 1

Sono le obbligazioni subordinate più rischiose. Nel caso di insolvenza o di dissesto prolungato da parte dell’emittente, il rischio effettivo è di perdere il 100% del capitale investito. La maggior parte delle Tier 1 sono inoltre emesse spesso senza scadenza, sotto forma di obbligazioni perpetue, sempre soggette a decurtazione nel caso di difficoltà del debitore.

Discorso complesso anche per la questione cedole: spesso sono previste soltanto con frequenza pluriennale. Nel caso in cui inoltre l’emittente non sia in grado di pagare dividendi ai propri azionisti, può disporre la cancellazione delle cedole dovute agli obbligazionisti Tier 1. Hanno in genere rendimenti molto alti, che sono giustificati però sia dal rischio elevatissimo, sia dallo scarso controllo che l’investitore ha su questo strumento.

  • Upper Tier 2

Sono in ordine le seconde più rischiose. In questo caso per l’emittente non è possibile cancellare delle cedole, ma soltanto sospenderle per un periodo determinato, alla scadenza del quale dovranno essere certamente rimborsate. Anche in questo caso – se c’è insolvenza si rischia il 100% del capitale investito, senza esclusioni. Lo stesso vale per quanto concerne le scadenze: spesso sono emesse con durata perpetua, con limitazioni però alla possibilità che vengano convertite in azioni.

  • Lower Tier 2

Di gran lunga le più facili e comuni da reperire sui mercati italiani. La durata classica è di 10 anni e permettono di investire con la certezza di vedersi corrispondere delle cedole. Vengono rimborsate, anche in caso di grave insolvenza, subito dopo le Tier 3 e comunque prima delle Upper Tier 2 e delle Tier 1. Sono dunque strumenti mediamente meno rischiosi, ma comunque molto difficili da maneggiare, soprattutto se non si ha certezza sul buono stato dell’emittente.

  • Tier 3

Scadenza molto breve, dai 2 ai 4 anni in genere. Sono i primi ad essere rimborsati all’interno della classe dei debitori subordinati. Le cedole non possono essere né sospese né rinviate e a scadenza il capitale va restituito cash, senza la possibilità di conversione a favore dell’emittente. Sono comunque molto rari ad acquistare – e praticamente impossibili da vendere una volta che ne saremo entrati in possesso.

Obbligazione subordinate bancarie

Le obbligazioni subordinate bancarie continuano ad essere tra le più comuni ad essere scambiate sui mercati. Possono essere emesse anche di imperio, ovvero laddove un ente di controllo obblighi la banca a rientrare in certi parametri di capitalizzazione. Come d’altronde è successo storicamente a MPS, che sarà il primo caso che studieremo.

Obbligazioni Subordinate Monte dei Paschi

Nel mese di giugno 2025, Banca Monte dei Paschi di Siena (BMPS), ha concluso l’emissione ed il collocamento di obbligazioni subordinate di tipo Tier 2 con data di scadenza ottobre 2035. Troviamo in ogni caso una possibilità di rimborso anticipato ad ottobre 2030. L’ammontare dichiarato è stato pari a 500 milioni di euro (più basso rispetto a quello di altri istituti, che avremo modo di visionare a breve). La cedola annua è invece stata indicata al 4,375% (fino a fine ottobre 2030), con opzione di rideterminazione seguendo regole ben precise.

Al di là di ciò, molto noto è il caso dell’emissione di 300 milioni di euro di obbligazioni subordinate Tier 2, dal rendimento molto alto (8,5%), andate letteralmente a ruba tra gli investitori professionali. Si trattò di un bond Tier 2 la cui emissione è stata imposta da BCE, all’interno di una complessa trattativa per la cessione dei crediti deteriorati verso AMCO, una partecipata del Ministero del Tesoro che dovrebbe appunto assorbire parte delle sofferenze dell’istituto bancario di Siena.

La banca si è inoltre impegnata, per il 2021 a collocare altri 250 milioni di Tier 2, sempre a copertura della cessione dei crediti inesigibili a favore di AMCO. Il fatto che il rendimento sia stato abbassato, in fase di emissione (e valutate le grandi richieste da parte degli investitori) da 9% a 8,5% è un po’ la fotografia del folle mercato in cui operiamo in questa specifica era.

Obbligazioni subordinate Unicredit

Sono ancora in circolazione obbligazioni subordinate di Unicredit emesse a giugno 2025 e con una durata pari a 12 anni dal momento dell’avvio. Sono un titolo affascinante? Dipende. La cedola che viene riconosciuta è pari al 4,175%, che rappresenta comunque una percentuale interessante, seppur non di certo tra le più alte disponibili sul mercato. Il prodotto risulta in ogni caso richiamabile dopo 7 anni e l’importo emesso è di 1 miliardo di euro.

Che tipologia di obbligazione subordinata rappresenta? Secondo le informazioni riportate all’interno dell’informativa, si tratta di un’obbligazione subordinata Tier 2. Consideriamo inoltre che, al momento dell’operazione, la domanda è stata davvero molto interessante, con oltre 200 investitori istituzionali ed ordini che hanno di gran lunga superato i 3,4 miliardi di euro.

Obbligazioni subordinate Intesa San Paolo

Anche Intesa San Paolo ha sul mercato delle Tier 2 discrete, che portano tuttavia con se caratteristiche che abbiamo indicato in precedenza. L’emissione è stata fatto con precisione nel 2024 ed ha una durata (scadenza massima) di 12 anni. La collocazione è stata confermata per 1,25 miliardi di euro e con una raccolta di ordini complessiva pari a 3 miliardi di euro. Anche in questo caso la facoltà di rimborso è esercitabile dopo 7 anni.

Il rendimento è sicuramente più interessante del titolo controparte di molti altri istituti – ma rimaniamo sempre nell’alveo di titoli rischiosi, molto poco liquidi e duttili. Non è noto se Intesa procederà con l’emissione di nuovi Tier 2.

Obbligazioni subordinate Banca Etruria: curiosità

Il caso di Banca Etruria è il più eclatante, tra i fallimenti a catena che hanno colpito le piccole banche locali italiane. All’indomani del dissesto del gruppo bancario, che ne ha portato alla liquidazione nel 2015, è emersa una massa importante di piccoli risparmiatori con in mano Obbligazioni Subordinate per svariati milioni di Euro.

È emersa, già dalle prime indagini, una responsabilità chiara da parte dei promotori e dei direttori di filiale nella vendita di strumenti ad altissimo rischio – le obbligazioni subordinate di Banca Etruria, appunto – in cambio dell’emissione di mutui a tassi vantaggiosi. O addirittura proposti a risparmiatori ignari, dietro la promessa di guadagni alti e garantiti.

Ci sono diverse lezioni che si possono trarre da questa vicenda:

  • Bisogna investire soltanto quando si conosce lo strumento che ci viene proposto

L’associazione tra obbligazione e strumento sicuro è purtroppo dura a morire e tutti potrebbero essere tratti in inganno. Non dovremmo però, soprattutto quando si tratta del nostro denaro, fidarci di nessuno, neanche del direttore della banca che ha curato i nostri interessi per anni.

  • A rendimenti alti corrispondono sempre rischi alti

Quando ci propongo un investimento dai rendimenti alti e garantiti abbiamo due alternative: chiedere se si tratti di uno scherzo o evitare che chi ci stia proponendo una menzogna del genere abbia mai niente a che fare con il nostro denaro. Rendimento alto garantito? È proprio delle Catene di S.Antonio – cosa che la querelle Banca Etruria ha dimostrato poi di essere. Oppure è proprio delle truffe, e anche qui l’esempio è molto calzante per quanto è avvenuto da Etruria.

  • Lo stato non interverrà per sempre

A tutela dei truffati da Banca Etruria è intervenuto lo Stato, rimborsando parte degli investimenti effettuati. Qui si potrebbe aprire una lunghissima discussione che i moral hazard di un’operazione del genere implica, ma non lo faremo. Ci preme però ricordare ai nostri lettori che non è assolutamente detto che lo stato interverrà sempre a rinfrancare il denaro che abbiamo perso durante le nostre operazioni. Pertanto è ora di prenderci davvero cura dei nostri investimenti.

Obbligazioni Subordinate: migliori alternative oggi

Le obbligazioni subordinate sono strumenti molto complessi, che soltanto i veri esperti di queste negoziazioni dovrebbero prendere in considerazione. Per la maggior parte degli investitori, può essere conveniente rivolgersi ad altri tipi di mercati, sicuramente più liquidi e soprattutto più ricchi di opportunità.

CFD sono una delle migliori opportunità che abbiamo a disposizione per fare trading oggi come piccoli e medi investitori. Consentono di accedere, per via indiretta, a tutti i principali mercati del mondo e soprattutto di contenere i costi anche quando ci si vuole orientare verso strumenti quotati all’estero. Il funzionamento è molto semplice:

  1. si seleziona l’asset di interesse (azioni, criptovalute, ETF, indici, materie prime e così via);
  2. si carica un deposito (si può partire anche con appena 50 euro);
  3. si decide se piazzare una posizione di acquisto (se si pensa che il prezzo dell’asset salirà nel corso del tempo), o una posizione di vendita allo scoperto (se si pensa che il prezzo dell’asset scenderà nel corso del tempo).

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Con questo sistema ci si espone modulando il rischio (anche potendo settare la leva finanziaria), senza possedere alcuno strumento finanziario in modo reale. Si evitano anche i costi sull’eseguito, data l’applicazione di bassissimi spread sugli scambi (scarto tra valore di acquisto e valore di vendita).

Ovvero in accesso diretto: in questo caso abbiamo a disposizione azioni, quote di ETF e molto altro ancora. Puoi quindi agire direttamente sull’asset sottostante e diventare effettivo titolare (ad esempio) di un’azione. Beneficerai altresì di potenziali dividendi nel corso del tempo, o di altri premi sulla base dell’investimento effettuato. Sono diversi i broker che offrono entrambe le modalità in combinazione, oppure anche soltanto una delle due.

Ecco la lista dei broker che mettono sempre a disposizione più alternative rispetto al mercato delle obbligazioni subordinate:

Obbligazioni subordinate opinioni e recensioni reali

Riportiamo in questa sezione le opinioni sulle obbligazioni subordinate della nostra redazione, accompagnandole a quelle reperibili presso siti terzi di grande affidabilità, nello specifico i Forum italiani che possono offrire un buon accesso ad informazioni di qualità.

Conviene investire in obbligazioni subordinate?

Le obbligazioni subordinate sono uno strumento dal funzionamento troppo complesso e dai contorni troppo poco ben definiti per essere ritenuto buono per gli investimenti, se associati ad utenti retail e con poche esperienze nel settore. Esistono oggi alternative molto più solide delle obbligazioni subordinate anche per chi vuole correre rischi importanti a caccia di profitti altrettanto importanti.

Il discorso vale doppiamente per le obbligazioni subordinate bancarie successivamente all’implementazione delle norme di carattere europeo che riguardano il bail in, che vedono i debitori di una banca esposti in primissima linea in caso di dissesto. La complessità dello strumento potrà sembrare poco credibile, in un mercato degli investimenti retail che oggi è dominato da strumenti effettivamente complessi come i contratti per differenza.

Rimane il fatto che comprendere esattamente il funzionamento di uno strumento come i CFD è enormemente più semplice che comprendere cosa accadrà alla nostra obbligazione subordinata. Come abbiamo già visto, la divisione in 4 Tier e la possibilità, in alcuni casi, per l’emittente di governare completamente il titolo ci pone al di fuori del controllo del nostro investimento. Cosa che, almeno per la nostra redazione, è assolutamente da evitarsi.

Obbligazioni subordinate: pro e contro

Ci sono dei pro e dei contro per le obbligazioni subordinate, che andremo ad elencare, offrendo un vademecum per la decisione ai nostri lettori indecisi sul da farsi.

Pro delle obbligazioni subordinate:

  • Rischio (ponderato): per alcuni emittenti il rischio di fallimento, almeno sul breve, sembrerebbe essere fuori discussione. Pertanto, dopo aver analizzato la situazione dell’impresa, taluni investitori decidono di correre il rischio, che è corroborato da rendimenti che sono molto più alti rispetto alle obbligazioni classiche.
  • Rendimento maggiorato: è quanto aveva attratto moltissimi semplici risparmiatori nel caos delle obbligazioni subordinate dei gruppi bancari locali italiani. I rendimenti sono effettivamente molto alti, soprattutto per quelle Tier 1 e Upper Tier 2. Ricordiamo ancora una volta , a scanso di ogni equivoco, che tali rendimenti sono collegati a rischi altrettanto alti.

Contro delle obbligazioni subordinate:

  • Rischio difficile da calcolare: l’orizzonte temporale delle obbligazioni subordinate tipiche rende molto difficile calcolare il rischio. Che è generalmente alto, e al tempo stesso molto difficile da inserire in portafoglio soprattutto con scadenze sul lunghissimo periodo oppure con le obbligazioni subordinate perpetue.
  • Strumenti complessi: anche chi ha una formazione classica in temi finanziari, come i membri della nostra redazione, ha talvolta difficoltà a capire l’effettivo funzionamento di uno strumento di questo tipo. Questo vuol dire che è molto difficile prepararsi al futuro e ad eventuali cambi di programma.
  • Scarsa liquidità: anche quando negoziabili sui mercati secondari, le obbligazioni subordinate sono molto meno liquide della loro controparte “classica“. Questo vuol dire che sarà molto più difficile sbarazzarsi di questo strumento nel caso in cui volessimo venderlo prima della scadenza.

In sintesi: esistono alternative migliori. Anche per chi vuole rischiare molto – oggi ci sono alternative sicuramente migliori e più facilmente comprensibili. Dato che dovrebbe essere sempre calcolato il costo-opportunità di qualunque investimento, difficilmente da un qualunque confronto queste ne escono vincitrici.

Obbligazioni subordinate: forum di discussione

Ci sono diversi forum che possono offrirci degli approfondimenti discorsivi sulle obbligazioni subordinate passate, presenti e future. Li abbiamo scelti soltanto in lingua italiana, perché dopotutto quello che può interessare chi opera dall’Italia, almeno in questo mercato, deve essere sempre trattato a livello locale.

  • FinanzaOnline

Il miglior forum che si occupa a 360° di investimenti in italiano. Decine di migliaia di iscritti, così come migliaia di discussioni attivate ogni settimana. Si parla un po’ di tutto, dai mercati più classici fino a titoli particolari come le obbligazioni subordinate. Per questo lo riteniamo essere il migliore, senza dimenticare la partecipazione di moltissimi trader online effettivi alle discussioni quotidiane.

  • Borse.it
  • Quora
  • InvestireOggi
  • Reddit (spazi italiani)

Le nostre opinioni sulle obbligazioni subordinate

Le obbligazioni subordinate sono strumenti molto particolari, sicuramente non adatti alle grandi masse che cercano strumenti lineari e gestibili e spesso sbilanciati a favore dell’emittente.

Da un lato è necessario non farsi ingannare dall’associazione tra la locuzione obbligazioni e gli alti rendimenti. Dall’alto si devono considerare gli alti rendimenti come indice di elevatissimo rischio insito in questo tipo di strumenti.

Nel complesso sono strumenti che sono sconsigliati alla generalità degli investitori e in misura ancora maggiore ai risparmiatori che cercano strumenti sicuri e tranquilli per ottenere una piccola rendita dai propri capitali investiti. Warren Buffett sottolinea sempre che bisogna investire soltanto in quello che si conosce: la complessità contrattuale delle obbligazioni subordinate rende la conoscenza molto difficile, per non dire impossibile.

Il tutto a favore dell’emittente, che ha nella maggior parte dei casi una maggiore libertà di movimento rispetto al creditore. Con tutto quello che ne consegue sullo svolgimento futuro del rapporto.

Considerazioni finali

Una buona conoscenza delle obbligazioni subordinate avrebbe messo al riparo tantissimi risparmiatori dalla truffa perpetrata ai loro danni. Questo documento era forse più necessario dieci anni fa che oggi, ma rimane comunque un passaggio fondamentale per chi vuole occuparsi del proprio capitale in modo intelligente.

Le obbligazioni subordinate? Nel dubbio meglio passare la mano, soprattutto oggi che abbiamo a disposizione tante alternative per investire intelligentemente il nostro capitale. Alternative che ci permettono di modulare il rischio e soprattutto di rientrare dell’investimento in modo più semplice. Non sono infatti soltanto i rischi insiti nelle obbligazioni subordinate a destare qualche dubbio: la scarsa liquidità rimane un problema enorme, soprattutto per crediti che rischiano, sul lungo periodo, di diventare inesigibili.

FAQ

Proponiamo, a seguire, alcune domande ricorrenti sulle obbligazioni subordinate.

Cosa sono le obbligazioni subordinate?

Le obbligazioni subordinate sono titoli di debito che vengono rimborsati con priorità più bassa rispetto alle obbligazioni classiche o alle obbligazioni senior. Sono un titolo di credito meno privilegiato e dunque più rischioso.

È rischioso investire nelle obbligazioni subordinate?

Quasi sempre l’investimento è ad altissimo rischio. Soltanto chi ha un profilo di questo tipo dovrebbe considerarle per i propri investimenti.

Chi emette le obbligazioni subordinate?

Banche e aziende private, seguendo rigide regole che in Italia sono imposte dal TUF, dal codice civile e da ulteriori normative. Non esistono obbligazioni subordinate di carattere statale, almeno ad oggi.

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Imprenditore digitale dal 2008, è CEO e Founder della ALESSIO IPPOLITO S.R.L., editore specializzato nella pubblicazione di progetti nel campo finanziario. Giornalista iscritto all'albo dal 22/02/2022*. Direttore responsabile in carica della nota testata giornalistica a tema Crypto, Criptovaluta.it®, da Marzo 2023 direttore responsabile anche di Tradingonline.com®. È autore della omonima newsletter*. I suoi libri sono su Amazon Store e Google Books. Alessio Ippolito è apprezzato anche come investitore privato: è Popular Investor riconosciuto su eToro.

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