Guide Obbligazioni
Obbligazioni subordinate
Le obbligazioni subordinate sono una categoria di bond, il cui rimborso è subordinato alla soddisfazione delle obbligazioni standard e senior.
Le obbligazioni subordinate sono titoli di credito, di rischio piuttosto elevato, una categoria che include bond con caratteristiche molto diverse tra loro, sia in termini di scadenza che in termini di comportamento in caso di crisi dell’emittente.
In via generale le obbligazioni subordinate non dovrebbero essere considerate come materiale per il risparmio: sono prodotti molto rischiosi, dall’andamento molto incerto e di difficile comprensione anche per i più esperti.
Introduzione alle obbligazioni subordinate:
❓Cosa sono: | Bond subordinati alla soddisfazione di altri bond (standard e senior) |
⛔Livello di rischio: | Alto🔴 – 4,5/5 |
💡Migliori alternative: | Azioni / ETFs / Indici di Borsa / Crypto / Forex |
🥇TOP Piattaforme: | eToro / Capital.com / FP Markets |
🤔Opinioni: | ⭐⭐ |
Obbligazioni subordinate: definizione scolastica
Le obbligazioni subordinate sono uno strumento di debito non garantito – in gergo tecnico junior – che prevede il rimborso del creditore soltanto dopo che i creditori senior siano stati soddisfatti.
Questa caratteristica può ripercuotersi anche sul pagamento delle cedole nella durata del rapporto, con talune categorie di detentori di obbligazioni junior – l’altro nome con il quale sono conosciute le obbligazioni subordinate – che potrebbero vedersi non corrispondere neanche le cedole periodicamente dovute.
- Debito junior
Si parla di debito junior per indicare un debito che, legalmente, deve essere soddisfatto soltanto dopo che tutti i creditori senior siano stati soddisfatti. Nel caso delle obbligazioni, i detentori di obbligazioni subordinate in caso di crisi dell’emittente, riceveranno indietro il loro capitale soltanto dopo che saranno stati rimborsati gli obbligazionisti ordinari e anche quelli senior.
- Pagamento delle cedole
A seconda della tipologia di obbligazione – i cosiddetti tier – è possibile in determinate circostanze per il debitore saltare il pagamento di una o più cedole. In alcuni casi (o meglio, in alcuni tier) i pagamenti si accumulano. In altri vengono semplicemente cancellati.
- A rendimento maggiore
La posizione di subordinazione delle obbligazioni di questo tipo rispetto a quelle ordinarie ne aumenta il rischio, in modo considerevole. Pertanto per collocare questo tipo di prodotti, gli emittenti devono promettere dei rendimenti più alti. Così da soddisfare la legge fondamentale della finanza: ad un rischio maggiore è necessario offrire un rendimento potenzialmente maggiore.
- In caso di crisi, ma non solo di fallimento
In molti pensano che i problemi per i creditori subordinati, anche nel caso delle obbligazioni, si verifichino soltanto in caso di default dell’emittente. In realtà possono configurarsi delle importanti perdite patrimoniali anche nel caso in cui ci sia soltanto una crisi momentanea per il debitore.
- Molto diverse dalle obbligazioni classiche
Le obbligazioni classiche, che si tratti di obbligazioni sovrane o corporate, funzionano in modo radicalmente diverso. Ci si deve preoccupare in quel caso soltanto di un eventuale default, mentre nel caso delle obbligazioni subordinate le cose si fanno molto più complesse: chi è in possesso di Tier 1 si potrebbe vedere negate anche le cedole e comunque anche in caso di accordo tra debitore e creditori, gli obbligazionisti junior si troverebbero a fare i conti con la precedenza dei creditori senior.
Cos’è un’obbligazione subordinata?
Le obbligazioni subordinate sono strumenti che banche e aziende possono utilizzare per finanziarsi. Il motivo del finanziamento può essere dei più disparati: sta di fatto che ricorrono al mercato obbligazionario, talvolta ricorrendo all’emissione di titoli maggiormente rischiosi.
Il motivo per rivolgersi a questo tipo di strumenti, da parte dell’emittente, riguarda la garanzia e il collaterale che devono accompagnare ogni tipo di debito. Il patto tacito, nello scambio di obbligazioni subordinate, è che non vi è alcun tipo di collaterale, al contrario di quanto avviene per le altre categorie di bond corporate.
Chi acquista questo tipo di titoli, deve fidarsi pertanto del rating e della generale credibilità dell’emittente a che questi finisca per rimborsare il capitale preso in prestito. Una posizione che non è assolutamente ideale per il creditore e che pertanto viene retribuita con interessi maggiori. Il nome di subordinato indica l’ordine di priorità nel rimborso: le obbligazioni senior hanno la precedenza, seguite poi dalle obbligazioni classiche e solo in ultima istanza abbiamo le obbligazioni subordinate.
Va da sé che una società privata in difficoltà, che non riesce a rimborsare neanche i creditori senior – pur tutelati da collaterali sul debito – avrà possibilità pressoché nulle di rimborsare il credito vantato dagli obbligazionisti subordinati – e che dunque questo tipo di prodotti sono assolutamente più rischiosi degli altri che abbiamo appena citato.
Vale anche la pena cercare di correggere un errore che tutti o quasi commettiamo: ovvero associare al nome obbligazione uno strumento necessariamente sicuro. Le obbligazioni subordinate ci ricordano proprio questo, ovvero che possono esistere dei rischi importanti anche con questo tipo di strumenti finanziari.
Bond subordinati – Ulteriori caratteristiche:
🔍Tipologia strumento: | Debito |
🟢Rendimento: | Fisso o variabile – più alto delle obbligazioni classiche |
🤔Complessità: | Molto alta |
🏦Piattaforme: | Banche – mercato secondario obbligazioni |
👍Alternative: | 🥇Migliori alternative oggi |
Obbligazioni di tipo subordinato: come funzionano esattamente
Comprendere il funzionamento profondo delle obbligazioni subordinate ci aiuta a compiere delle scelte correttamente informate. La conoscenza di questi prodotti è inoltre dovuta, perché nonostante i recenti scandali e le recenti truffe che il hanno coinvolti, continuano ad essere proposti con una certa frequenza.
- Acquistiamo l’obbligazione
L’inizio del rapporto si ha con l’acquisto dell’obbligazione subordinata. Come abbiamo già segnalato, a seconda del tipo di obbligazione e del suo Tier si innescherà un rapporto diverso, per periodicità delle cedole, per tipologia di convertibilità e più in generale per svolgimento del rapporto.
- Scadenza
La scadenza è in genere pluriennale: si vedono molto raramente sui mercati finanziari delle obbligazioni subordinate di durata breve. Nel caso delle Tier 1, le obbligazioni subordinate possono essere anche perpetue, il che vuol dire che non avranno scadenza ma che potranno essere riacquistate dalla banca ad una certa scadenza.
La sola idea di un’obbligazione dalla scadenza perpetua è sufficiente per spaventare la maggior parte dei risparmiatori: cosa vuol dire? Che non rivedremo mai il nostro capitale? In realtà per una società in salute è assolutamente improponibile continuare a pagare dei tassi di interesse molto alti in perpetuo.
Si attivano nella maggioranza dei casi le clausole di riacquisto, che permettono al debitore di riacquistare il suo titolo ed estinguere il debito. I più svegli tra i nostri lettori avranno però compreso un altro aspetto del funzionamento delle obbligazioni subordinate: è in genere il debitore a decidere se, come e quando. Il che ci lascia in balia non solo della sua volontà, ma anche di quella del mercato. Diventa molto probabile infatti che il debitore – che sia una banca o un’azienda – aspetti il momento più propizio per esercitare la sua opzione di riacquisto.
- Rendimenti
I rendimenti delle obbligazioni subordinate sono in genere molto alti: si avvicinano spesso al 10% al lordo delle spese, con quelle delle aziende più solide che comunque difficilmente vengono scambiate sotto il 5-6% di rendimento su base annua. È questa la grande attrattiva di questo tipo di titoli – l’aspetto positivo che ha attirato decine di migliaia di risparmiatori verso questo tipo di strumenti.
Rimane il fatto – che non rispetteremo mai abbastanza – che non esistono alti rendimenti che sono separati da altrettanto alti rischi. E questo è il riassunto migliore per il funzionamento delle obbligazioni subordinate.
- Cosa succede in caso di difficoltà dell’emittente
Esistono diversi gradi di difficoltà che l’emittente può trovarsi ad affrontare. Dall’insolvenza, che è il caso più grave, che colpisce in egual modo tutti i possessori di obbligazioni subordinate (sospensione cedole e liquidazione, con subordinazione rispetto agli altri debitori), fino alla difficoltà momentanea.
È in questo secondo caso che le differenze all’interno della categorie si fanno più spiccate. Chi possiede obbligazioni subordinate Tier 1, le più rischiose, può vedersi annullare cedole (non sospendere, annullare – si intende che non verranno erogate neanche in futuro per recuperare). Chi è in possesso di Upper Tier 2 invece, vede limitarsi i danni – perché in questo caso le cedole possono essere soltanto sospese, per poi essere recuperate in futuro.
Nel caso di obbligazionisti subordinati in Lower Tier 2 e in Tier 3, le cedole devono essere sempre erogate, fatta eccezione per i casi di insolvenza.
Obbligazioni Subordinate: migliori alternative oggi
Migliori alternative all’investimento in obbligazioni subordinate [CLASSIFICA]
[broker]
Le obbligazioni subordinate sono strumenti molto complessi, che soltanto i veri esperti di queste negoziazioni dovrebbero prendere in considerazione. Per la maggior parte degli investitori, può essere conveniente rivolgersi ad altri tipi di mercati, sicuramente più liquidi e soprattutto più ricchi di opportunità.
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Obbligazioni subordinate: features principali
Presentiamo qui le caratteristiche principali delle obbligazioni subordinate, che aiuteranno a comprendere la differenza di questi prodotti rispetto alle obbligazioni più comuni, quelle che siamo abituati a trattare forse con maggiore frequenza.
Capire le features principali delle obbligazioni subordinate ci aiuterà a decidere se si tratti o meno di un investimento che dovremmo tenere in considerazione – comprendendone funzionamento, rischi insiti, e possibilità di rendimento.
Obbligazioni Subordinate rischi
La cifra caratteristica delle obbligazioni subordinate è sicuramente il rischio: sono prodotti che appartengono già ad una categoria piuttosto rischiosa – le obbligazioni aziendali o bancarie – ai quali viene aggiunto ulteriore rischio proprio per il fatto di essere subordinate. Ci sono in realtà diversi tipi di rischi che devono essere considerati, anche in relazione al tier dell’obbligazione subordinata che andremo ad acquistare:
- Rischio di fallimento
Il rischio tipico di tutti gli strumenti di credito e di debito. Dal lato del creditore, la possibilità che il debitore fallisca si traduce nella perdita totale di tutto il capitale versato. Questo rischio esiste ovviamente anche per le obbligazioni classiche e nel caso di un fallimento totale, con l’impossibilità di rimborsare alcun tipo di creditore, la posizione tra obbligazioni classiche o senior e obbligazioni junior (le nostre subordinate) è pressoché nullo.
Le differenze, come vedremo, emergeranno quando il fallimento è parziale o quando una momentanea difficoltà dell’impresa che ha emesso il titolo non sia in grado di far fronte ai propri impegni.
- Quando il denaro non basta per tutti: i senior sono rimborsati prima dei junior
Nel caso di fallimento, con comunque del capitale che si è raccolto per far fronte ad una parte dei debiti, i creditori che posseggono delle obbligazioni subordinate vengono soddisfatti dopo i possessori delle obbligazioni standard, oppure addirittura senior.
Rimane il fatto che se un’azienda avesse il denaro per rimborsare tutti i suoi creditori, con ogni probabilità non si troverebbe a dover portare i libri in tribunale. E che dunque in caso di fallimento sarà molto difficile recuperare anche una porzione della somma versata.
- Tier 1 e Upper Tier 2: può saltare anche la cedola
Nel caso in cui si fossero scelte delle obbligazioni subordinate di tipo Tier 1 o di tipo Upper Tier 2, anche le cedole possono saltare. Nel primo caso, in determinate circostanze, possono essere completamente cancellate. Nel secondo caso soltanto sospese.
Ad ogni modo anche quel rendimento periodico fisso, che rende tanto invitanti agli occhi dei risparmiatori le obbligazioni in generale, viene a mancare. Con ovvia perdita patrimioniale, anche in caso di mera sospensione, a carico di chi ha investito.
- La questione Bail-in
Dal 1^ Gennaio sono in vigore le norme sul bail-in, ovvero il salvataggio dall’interno al quale devono ricorrere le banche in caso di dissesto. Per le brevi, questa nuova normativa europea impone ai correntisti e agli obbligazionisti di contribuire al recupero dal dissesto in un preciso ordine.
Dopo azionisti e strumenti di capitale, ad essere colpiti sono proprio gli obbligazionisti subordinati, che potrebbero dover rinunciare ai loro titoli, proprio in virtù di questa norma – oppure a vedere enormemente ridimensionate le loro pretese.
Questa nuova normativa rende, all’interno del mondo delle obbligazioni subordinate, quelle di origine bancaria ancora più rischiose. Meglio tenere conto anche di questa specifica modifica dei rapporti tra creditori nel caso di dissesto della banca.
- La conversione forzosa in azioni
Nei casi meno gravi di Bail-in, il creditore subordinato potrebbe vedersi anche convertire il suo prestito in azioni e dunque entrare nel capitale effettivo della banca. Sicuramente non la migliore delle situazioni – dato che stiamo acquistando delle azioni forzosamente, che appartengono ad un gruppo in dissesto o in grande difficoltà. Via comunque sempre preferibile alla perdita totale del capitale che abbiamo investito.
Obbligazioni subordinate rendimenti
Con rischi così importanti, il rendimento delle obbligazioni subordinate non può che seguire. E infatti questo tipo di titoli sono stati venduti, per anni, ad ignari risparmiatori attratti soprattutto dal rendimento, spesso vicino alla doppia cifra.
Rimane una considerazione da fare, che in molti, anche tra i divulgatori di finanza, investimenti e economia, sembrano ignorare: il rendimento offerto è sempre una misura del rischio, soprattutto in questo tipo di prodotti finanziari, le obbligazioni. Quando l’emittente, per collocare il suo debito, deve offrire dei rendimenti più alti, vuol dire che il suo debito è poco appetibile per i mercati, proprio perché è rischioso.
Pertanto il rendimento di una obbligazione subordinata è sempre superiore alla pari grado non subordinata: anche perché rinunciamo a farci soddisfare nel caso di difficoltà, o comunque non prima che tutti gli altri creditori siano soddisfatti.
NOTA: un alto rendimento nominale deve sempre essere un campanello di allarme per chi sta cercando buoni prodotti sui quali investire. Quando la promessa di rendimento è alta, vuol dire che siamo davanti a strumenti già piuttosto barcollanti. Non facciamoci ingannare dal promotore di turno che ci propone un’obbligazione 100% sicura, ma con rendimenti vicini al 10%!
Obbligazioni subordinate rimborsi: come funzionano?
Il decreto Cura Italia, emesso il 17 Marzo 2020 in piena emergenza Covid, ha recentemente prolungato i termini utili per presentare la domanda di rimborso, nel caso in cui si sia stati truffati a mezzo obbligazioni subordinate, nei recenti crack bancari che hanno colpito, principalmente, banche locali italiane.
Il termine è stato prolungato fino al 18 Giugno per tutti coloro i quali rientravano nel gruppo di creditori truffati con, in alternativa, redditi superiori ai 35.000 euro o patrimonio mobiliare superiore ai 100.000 euro.
La domanda doveva essere presentata presso il portale online di CONSAP, in una sezione specifica dedicata al neonato Fondo Indennizzo Risparmiatori, allegando contestualmente tutte le prove atte a dimostrare la vendita di questo tipo di titoli senza che si siano rispettate le regole contenute all’interno del TUF, il Testo Unico di Finanza.
Cogliamo l’occasione per ricordare anche che i creditori con reddito inferiore ai 35.000 euro e con patrimonio immobiliare inferiore ai 100.000 euro non avevano bisogno di sottoporre domanda. L’accredito del maltolto, in quel caso, era infatti automatico.
Obbligazioni subordinate: elenco tipologie
Le obbligazioni subordinate vengono divise, secondo le più recenti normative europee, in quattro sotto-categorie, che presumono livelli diversi di rischio, nonché modalità diverse di funzionamento.
- Tier 1
Sono le obbligazioni subordinate più rischiose. Nel caso di insolvenza o di dissesto prolungato da parte dell’emittente, il rischio effettivo è di perdere il 100% del capitale investito. La maggior parte delle Tier 1 sono inoltre emesse spesso senza scadenza, sotto forma di obbligazioni perpetue, sempre soggette a decurtazione nel caso di difficoltà del debitore.
Discorso complesso anche per la questione cedole: spesso sono previste soltanto con frequenza pluriennale. Nel caso in cui inoltre l’emittente non sia in grado di pagare dividendi ai propri azionisti, può disporre la cancellazione delle cedole dovute agli obbligazionisti Tier 1. Hanno in genere rendimenti molto alti, che sono giustificati però sia dal rischio elevatissimo, sia dallo scarso controllo che l’investitore ha su questo specifico strumento.
- Upper Tier 2
Sono in ordine le seconde più rischiose. In questo caso per l’emittente non è possibile cancellare delle cedole, ma soltanto sospenderle per un periodo determinato, alla scadenza del quale dovranno essere certamente rimborsate. Anche in questo caso – se c’è insolvenza si rischia il 100% del capitale investito, senza esclusioni. Lo stesso vale per quanto concerne le scadenze: spesso sono emesse con durata perpetua, con limitazioni però alla possibilità che vengano convertite in azioni.
- Lower Tier 2
Di gran lunga le più facili e comuni da reperire sui mercati italiani. La durata classica è di 10 anni e permettono di investire con la certezza di vedersi corrispondere delle cedole. Vengono rimborsate, anche in caso di grave insolvenza, subito dopo le Tier 3 e comunque prima delle Upper Tier 2 e delle Tier 1. Sono dunque strumenti mediamente meno rischiosi, ma comunque molto difficili da maneggiare, soprattutto se non si ha certezza sul buono stato dell’emittente.
- Tier 3
Scadenza molto breve, dai 2 ai 4 anni in genere. Sono i primi ad essere rimborsati all’interno della classe dei debitori subordinati. Le cedole non possono essere né sospese né rinviate e a scadenza il capitale va restituito cash, senza la possibilità di conversione a favore dell’emittente. Sono comunque molto rari ad acquistare – e praticamente impossibili da vendere una volta che ne saremo entrati in possesso.
🌈TIPOLOGIA | 💸ANNULLAMENTO CEDOLA | 📆SOSPENSIONE CEDOLA | 😥PERDITA POTENZIALE | ⌚DURATA |
TIER 1 | Possibile | Possibile | 100% | Lunga – anche Illimitata |
UPPER TIER 2 | Impossibile | Possibile | 100% | Lunga – anche illimitata |
LOWER TIER 2 | Impossibile | Possibile | 100% | 5+ Anni |
TIER 3 | Impossibile | Impossibile | 100% | 2-4 anni |
Obbligazione subordinate bancarie: approfondimenti
Le obbligazioni subordinate bancarie continuano ad essere tra le più comuni ad essere scambiate sui mercati. Possono essere emesse anche di imperio, ovvero laddove un ente di controllo obblighi la banca a rientrare in certi parametri di capitalizzazione. Come d’altronde è successo di recente anche a MPS, che sarà il primo caso che studieremo.
Obbligazioni Subordinate Monte dei Paschi: cos’è successo?
Monte dei Paschi ha recentemente messo 300 milioni di euro di obbligazioni subordinate Tier 2, dal rendimento molto alto (8,5%), andate letteralmente a ruba tra gli investitori professionali. Si tratta di un bond Tier 2 la cui emissione è stata imposta da BCE, all’interno di una complessa trattativa per la cessione dei crediti deteriorati verso AMCO, una partecipata del Ministero del Tesoro che dovrebbe appunto assorbire parte delle sofferenze dell’istituto bancario di Siena.
La banca si è inoltre impegnata, per il 2021 a collocare altri 250 milioni di Tier 2, sempre a copertura della cessione dei crediti inesigibili a favore di AMCO. Il fatto che il rendimento sia stato abbassato, in fase di emissione (e valutate le grandi richieste da parte degli investitori) da 9% a 8,5% è un po’ la fotografia del folle mercato in cui operiamo in questa specifica era.
Un capitale infatti di rischio molto elevato finisce per esser richiesto ben oltre la qualità di emissione, a rendimenti che sono sì alti, ma che non molto tempo fa sarebbero stati ritenuti assolutamente inaccettabili per un titolo di debito emesso da una banca dissestata come MPS – che continua a navigare in cattivissime acque nonostante l’entrata dello Stato nel suo capitale.
Obbligazioni subordinate Unicredit
Sono ancora in circolazione obbligazioni subordinate di Unicredit emesse nel 2015 e con scadenza 2025, che prevedono il pagamento di una cedola con tasso variabile e di Tier 2. Sono un titolo affascinante? Dipende. Il tasso che viene riconosciuto è LIBOR + spread di 2,75%, non esattamente una cedola ghiotta, in momenti in cui LIBOR si trova ai minimi storici. Di contro, il titolo è in scadenza a 4 anni da adesso e potrebbe rappresentare un buon investimento per chi vuole correre qualche rischio.
Vale però la pena di ricordare che il rating di S&P è comunque di BBB, non molto distante dal junk grade e che pertanto soltanto chi vuole correre rischi importanti dovrebbe avvicinarsi a questo specifico titolo.
Obbligazioni subordinate Intesa San Paolo
Anche Intesa San Paolo ha sul mercato delle Tier 2 in scadenza nel 2025. Si tratta di un titolo però con tasso fisso, al 5,75% su base annua e relativamente liquido. Relativamente, diciamo, perché comunque il mercato secondario delle obbligazioni secondarie è particolarmente fiacco e chi si dovesse trovare in possesso di un titolo di questo tipo, dovrebbe considerare l’opportunità di portarlo a scadenza.
Il rendimento è sicuramente più interessante del titolo controparte di Unicredit – ma rimaniamo sempre nell’alveo di titoli rischiosi, molto poco liquidi e duttili. Non è noto se Unicredit procederà con l’emissione di nuovi Tier 2.
Obbligazioni subordinate Banca Etruria: curiosità
Il caso di Banca Etruria è il più eclatante, tra i fallimenti a catena che hanno colpito le piccole banche locali italiane. All’indomani del dissesto del gruppo bancario, che ne ha portato alla liquidazione nel 2015, è emersa una massa importante di piccoli risparmiatori con in mano Obbligazioni Subordinate per svariati milioni di Euro.
È emersa, già dalle prime indagini, una responsabilità chiara da parte dei promotori e dei direttori di filiale nella vendita di strumenti ad altissimo rischio – le obbligazioni subordinate di Banca Etruria, appunto – in cambio dell’emissione di mutui a tassi vantaggiosi. O addirittura proposti a risparmiatori ignari, dietro la promessa di guadagni alti e garantiti.
Ci sono diverse lezioni che si possono trarre da questa vicenda:
- Bisogna investire soltanto quando si conosce lo strumento che ci viene proposto
L’associazione tra obbligazione e strumento sicuro è purtroppo dura a morire e tutti potrebbero essere tratti in inganno. Non dovremmo però, soprattutto quando si tratta del nostro denaro, fidarci di nessuno, neanche del direttore della banca che ha curato i nostri interessi per anni.
- A rendimenti alti corrispondono sempre rischi alti
Quando ci propongo un investimento dai rendimenti alti e garantiti abbiamo due alternative: chiedere se si tratti di uno scherzo o evitare che chi ci stia proponendo una menzogna del genere abbia mai niente a che fare con il nostro denaro. Rendimento alto garantito? È proprio delle Catene di S.Antonio – cosa che la querelle Banca Etruria ha dimostrato poi di essere. Oppure è proprio delle truffe, e anche qui l’esempio è molto calzante per quanto è avvenuto da Etruria.
- Lo stato non interverrà per sempre
A tutela dei truffati da Banca Etruria è intervenuto lo Stato, rimborsando parte degli investimenti effettuati. Qui si potrebbe aprire una lunghissima discussione che i moral hazard di un’operazione del genere implica, ma non lo faremo.
Ci preme però ricordare ai nostri lettori che non è assolutamente detto che lo stato interverrà sempre a rinfrancare il denaro che abbiamo perso durante le nostre operazioni. Pertanto è ora di prenderci davvero cura dei nostri investimenti, senza aspettarci che il denaro del contribuente arrivi a copertura dei nostri errori.
Obbligazioni subordinate opinioni e recensioni reali
Riportiamo in questa sezione le opinioni sulle obbligazioni subordinate della nostra redazione, accompagnandole a quelle reperibili presso siti terzi di grande affidabilità, nello specifico i Forum italiani che possono offrire un buon accesso ad informazioni di qualità.
Conviene investire in obbligazioni subordinate?
No. Le obbligazioni subordinate sono uno strumento dal funzionamento troppo complesso e dai contorni troppo poco ben definiti per essere ritenuto buono per gli investimenti. Esistono oggi alternative molto più solide delle obbligazioni subordinate anche per chi vuole correre rischi importanti a caccia di profitti altrettanto importanti.
Il discorso vale doppiamente per le obbligazioni subordinate bancarie successivamente all’implementazione delle norme di carattere europeo che riguardano il bail in, che vedono i debitori di una banca esposti in primissima linea in caso di dissesto.
Il discorso della complessità dello strumento potrà sembrare poco credibile, in un mercato degli investimenti retail che oggi è dominato da strumenti effettivamente complessi come i contratti per differenza. Rimane il fatto che comprendere esattamente il funzionamento di uno strumento come i CFD è enormemente più semplice che comprendere cosa accadrà alla nostra obbligazione subordinata.
Come abbiamo già visto, la divisione in 4 Tier e la possibilità, in alcuni casi, per l’emittente di governare completamente il titolo ci pone al di fuori del controllo del nostro investimento. Cosa che, almeno per la nostra redazione, è assolutamente da evitarsi.
Obbligazioni subordinate: Pro e contro
Ci sono dei pro e dei contro per le obbligazioni subordinate, che andremo ad elencare, offrendo un vademecum per la decisione ai nostri lettori indecisi sul da farsi.
- Pro delle obbligazioni subordinate
Rimane molto difficile trovare dei lati positivi di investimenti così complessi, così rischiosi e che sono stati recentemente al centro dei grandi scandali che tutti ricordano. Tuttavia continuano ad essere emessi anche perché ci sono dei compratori. Perché scelgono questo tipo di titoli?
RISCHIO (PONDERATO): per alcuni emittenti il rischio di fallimento, almeno sul breve, sembrerebbe essere fuori discussione. Pertanto, dopo aver analizzato la situazione dell’impresa, taluni investitori decidono di correre il rischio, che è corroborato da rendimenti che sono molto più alti rispetto alle obbligazioni classiche.
RENDIMENTO: è quanto aveva attratto moltissimi semplici risparmiatori nel caos delle obbligazioni subordinate dei gruppi bancari locali italiani. I rendimenti sono effettivamente molto alti, soprattutto per quelle Tier 1 e Upper Tier 2. Ricordiamo ancora una volta , a scanso di ogni equivoco, che tali rendimenti sono collegati a rischi altrettanto alti.
Per quanto concerne i lati positivi, possiamo chiudere qui. Si passerà adesso al riconoscimento dei lati negativi che riguardano le obbligazioni subordinate.
- Contro delle obbligazioni subordinate
RISCHIO DIFFICILE DA CALCOLARE: l’orizzonte temporale delle obbligazioni subordinate tipiche rende molto difficile calcolare il rischio. Che è generalmente alto, e al tempo stesso molto difficile da inserire in portafoglio soprattutto con scadenze sul lunghissimo periodo oppure con le obbligazioni subordinate perpetue.
STRUMENTI COMPLESSI: anche chi ha una formazione classica in temi finanziari, come i membri della nostra redazione, ha talvolta difficoltà a capire l’effettivo funzionamento di uno strumento di questo tipo. Questo vuol dire che è molto difficile prepararsi al futuro e ad eventuali cambi di programma.
SCARSA LIQUIDITA’: anche quando negoziabili sui mercati secondari, le obbligazioni subordinate sono molto meno liquide della loro controparte “classica“. Questo vuol dire che sarà molto più difficile sbarazzarsi di questo strumento nel caso in cui volessimo venderlo prima della scadenza.
ESISTONO ALTERNATIVE MIGLIORI: anche per chi vuole rischiare molto – oggi ci sono alternative sicuramente migliori e più facilmente comprensibili. Dato che dovrebbe essere sempre calcolato il costo-opportunità di qualunque investimento, difficilmente da un qualunque confronto queste ne escono vincitrici.
Obbligazioni subordinate: forum di discussione
Ci sono diversi forum che possono offrirci degli approfondimenti discorsivi sulle obbligazioni subordinate passate, presenti e future. Li abbiamo scelti soltanto in lingua italiana, perché dopotutto quello che può interessare chi opera dall’Italia, almeno in questo mercato, deve essere sempre trattato a livello locale.
- FinanzaOnline
Il miglior forum che si occupa a 360° di investimenti in italiano. Decine di migliaia di iscritti, così come migliaia di discussioni attivate ogni settimana. Si parla un po’ di tutto, dai mercati più classici fino a titoli particolari come le obbligazioni subordinate. Per questo lo riteniamo essere il migliore, senza dimenticare la partecipazione di moltissimi trader online effettivi alle discussioni quotidiane.
- Borse.it
Dato che si occupa da sempre della parte più istituzionale del mondo degli investimenti, è sicuramente un buon punto di partenza per cercare di saperne di più sul mondo delle obbligazioni subordinate. Si seguono spesso le nuove emissioni e si trovano post e thread a commento, dettagliato, con interventi di utenti effettivamente informati.
- InvestireOggi
Altro grande forum, anche se concentrato di più su altri mercati. Si parla sempre di attualità finanziaria e soprattutto di titoli di nuova emissione. Uno dei luoghi digitali ideali per affrontare discussioni sulle obbligazioni subordinate, sicuramente tra i primi tre in Italia.
Le nostre opinioni sulle obbligazioni subordinate
Le obbligazioni subordinate sono strumenti molto particolari, sicuramente non adatti alle grandi masse che cercano strumenti lineari e gestibili e spesso sbilanciati a favore dell’emittente.
Da un lato è necessario non farsi ingannare dall’associazione tra la locuzione obbligazioni e gli alti rendimenti. Dall’alto si devono considerare gli alti rendimenti come indice di elevatissimo rischio insito in questo tipo di strumenti.
Nel complesso sono strumenti che sono sconsigliati alla generalità degli investitori e in misura ancora maggiore ai risparmiatori che cercano strumenti sicuri e tranquilli per ottenere una piccola rendita dai propri capitali investiti.
Warren Buffett sottolinea sempre che bisogna investire soltanto in quello che si conosce: la complessità contrattuale delle obbligazioni subordinate rende la conoscenza molto difficile, per non dire impossibile. Il tutto a favore dell’emittente, che ha nella maggior parte dei casi una maggiore libertà di movimento rispetto al creditore. Con tutto quello che ne consegue sullo svolgimento futuro del rapporto.
Considerazioni finali
Una buona conoscenza delle obbligazioni subordinate avrebbe messo al riparo tantissimi risparmiatori dalla truffa perpetrata ai loro danni. Questo documento era forse più necessario dieci anni fa che oggi, ma rimane comunque un passaggio fondamentale per chi vuole occuparsi del proprio capitale in modo intelligente.
Le obbligazioni subordinate? Nel dubbio meglio passare la mano, sopratutto oggi che abbiamo ad isposizone tante alternative per investire intelligentemente il nostro capitale. Alternative che ci permettono di modulare il rischio e soprattutto di rientrare dell’investimento in modo più semplice.
Non sono infatti soltanto i rischi insiti nelle obbligazioni subordinate a destare qualche dubbio: la scarsa liquidità rimane un problema enorme, soprattutto per crediti che rischiano, sul lungo periodo, di diventare inesigibili.
Obbligazioni subordinate FAQ: Domande e risposte comuni
Cosa sono le obbligazioni subordinate?
Le obbligazioni subordinate sono titoli di debito che vengono rimborsati con priorità più bassa rispetto alle obbligazioni classiche o alle obbligazioni senior. Sono un titolo di credito meno privilegiato e dunque più rischioso.
È rischioso investire nelle obbligazioni subordinate?
Quasi sempre l’investimento è ad altissimo rischio. Soltanto chi ha un profilo di questo tipo dovrebbe considerarle per i propri investimenti.
Chi emette le obbligazioni subordinate?
Banche e aziende private, seguendo rigide regole che in Italia sono imposte dal TUF, dal codice civile e da ulteriori normative. Non esistono obbligazioni subordinate di carattere statale, almeno ad oggi.
Perché le obbligazioni subordinate hanno rendimenti così alti?
Perché sono strumenti con un altissimo rischio incorporato. La legge fondamentale della finanza ci ricorda che davanti ad un investimento con rendimenti molto alti, il rischio è automaticamente altrettanto alto.
Ci sono alternative valide alle obbligazioni subordinate?
Per chi è caccia di alti rendimenti (e alti rischi), i mercati finanziari offrono alternative molto valide alle obbligazioni subordinate. Un investimento in azioni, criptovalute o ETF può facilmente offrire le stesse prospettive, con una gestione più calibrata.