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Brilla l’occupazione nel secondo trimestre 2024: raggiunge un tasso del 62,2%
L’Istat rende noti i numeri dell’occupazione nel secondo trimestre 2024. Il tasso ha raggiunto il 62,2%.
Numeri positivi per l’occupazione italiana. Rispetto al precedente aumentano gli occupati nel secondo trimestre 2024: 124 mila unità in più, pari ad una crescita dello 0,5%. Numeri in aumento per:
- dipendenti a tempo indeterminato: +0,9%;
- indipendenti: +0,7%.
Calano, però, i lavoratori dipendenti a termine, per i quali è stato registrato un -1,9%. Raggiunge il 62,2% il tasso di occupazione, concludendo il trimestre con una crescita di 0,2 punti. Sono questi i dati resi noti dall’Istat, che ha messo in evidenza, inoltre, che nel corso dello stesso periodo il Pil ha registrato una crescita sia in termini congiunturali (+0,2%) sia in termini tendenziali (+0,9%).
Occupazione in Italia, i numeri
Nel corso del secondo trimestre 2024 cresce l’occupazione in termini tendenziali, registrando un +1,4% nell’arco di un anno pari a +329 mila unità. Sono coinvolti, in questo caso, i dipendenti a tempo indeterminato (+3,3%) e gli indipendenti (+0,6%). Il numero dei disoccupati continua a calare: -194 mila in un anno, pari ad un -10,2%. Anche se ad un ritmo meno sostenuto rispetto a quello del trimestre precedente sono in calo gli inattivi di età compresa tra i 15 ed i 64 anni: -32 mila, pari ad un -0,3%.
Quest’ultima dinamica si riflette direttamente nella crescita del tasso di disoccupazione – per la quale è stato registrato un +0,7% rispetto al secondo trimestre 2022 – e nella diminuzione dei tassi di disoccupazione (-0,8 punti) e di inattività (-0,2 punti).
Per quanto riguarda le imprese prosegue la crescita congiunturale delle posizioni lavorative. Tendenza avviata nel secondo trimestre 2021, nell’ultimo trimestre è stato registrato un +0,5%. La crescita, sostanzialmente, cresce con la stessa intensità in tutti i segmenti, con il tempo pieno leggermente inferiore a quello parziale (+0,4%). Le ore lavorate per dipendente diminuiscono in termini congiunturali (-1,0%), pur aumentando in termini tendenziali (+0,3%).