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Oligarca ammette: banca centrale russa a corto di riserve

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Il miliardario russo Oleg Deripaska ha parlato al Forum Economico di Krasnoyarsk il 3 marzo, ammettendo la propria preoccupazione per le riserve di valuta estera in possesso della banca centrale russa. Con le sanzioni in atto e l’export di materie prime in difficoltà, le riserve di valute come dollari ed euro cominciano a diventare un problema.

L’oligarca ha anche fatto riferimento al clima di instabilità e incertezza della politica russa. Con le regole che cambiano così rapidamente e senza preavviso, ha ammonito, è difficile ottenere credibilità di fronte agli investitori e agli imprenditori stranieri che possono portare i loro capitali in Russia.

Deripaska, storico sostenitore di Putin, ora critica l’incertezza del clima politico

Le riserve della banca centrale russa

Avere sufficienti riserve di valuta estera è essenziale per una banca centrale, dal momento che queste sono la garanzia principale del valore della valuta nazionale. Il patrimonio di valute Forex della banca centrale russa ammontava a 600 miliardi di dollari all’inizio della guerra in Ucraina ed è rimasto sostanzialmente invariato fino all’inverno 2022, con i costi della guerra coperti dalle entrate legate a gas e petrolio.

Attualmente, però, i prezzi dell’energia e delle relative materie prime hanno registrato un forte calo e le sanzioni fanno sì che anche il volume di export stia calando. Nel frattempo, a febbraio la banca centrale ha annunciato un aumento delle vendite di valuta estera per difendere il valore del rublo: fino al 6 marzo, è preventivato che la banca centrale venda circa 126.6 milioni di dollari al giorno distribuiti tra diverse valute.

Grafico dei prezzi del gas naturale nell’ultimo anno (quotazione olandese)

Dal 7 marzo al 6 aprile, invece, è prevista una riduzione nel volume di operazioni che dovrebbero assestarsi intorno a una media di 72 milioni di dollari al giorno. La banca centrale, però, deve anche fare i conti con le spese pubbliche in aumento e la necessità di importare il materiale bellico necessario per sostenere le operazioni militari.

Stando a quanto riportato da Reuters, a gennaio le esportazioni russe hanno subito una contrazione del 58,2% per via del calo dei prezzi di gas e petrolio. Attualmente le riserve non sono una preoccupazione a breve termine, ma potrebbero diventarlo nel caso in cui il trend ribassista dell’energia dovesse continuare.

Chi è Oleg Deripaska?

Oleg Deripaska è un oligarca russo e imprenditore miliardario nato nel 1968. È il fondatore e proprietario di Basic Element, una delle principali holding russe con interessi nei settori dell’alluminio, dell’energia, dei trasporti e delle infrastrutture. Il suo patrimonio stimato da Forbes, all’inizio del 2023, è di 2.9 miliardi di dollari.

Deripaska è stato una delle figure di spicco del capitalismo russo negli anni ’90 e ha accumulato una fortuna immensa grazie a investimenti nel settore dell’alluminio. È stato anche coinvolto in diversi scandali finanziari e politici. Tra i suoi successi, però, c’è l’incarico che Basic Element ha ricevuto per costruire il villaggio olimpico utilizzato nelle Olimpiadi di Sochi del 2014.

Deripaska è stato uno dei principali oligarchi russi sotto l’amministrazione Putin e ha avuto legami stretti con il governo russo. Nel 2018, gli Stati Uniti lo hanno inserito nella lista delle persone sanzionate a causa del suo presunto coinvolgimento in attività illecite e nella manipolazione delle elezioni negli Stati Uniti. Il suo criticismo verso l’amministrazione risulta decisamente una novità, dal momento che ha sempre cercato di manifestare il suo sostegno verso Vladimir Putin nei suoi interventi in pubblico.

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