News
Pakistan evita default all’ultimo momento: ripagato l’Eurobond da $1 miliardo
Il governo pakistano è riuscito a trovare fondi sufficienti per ripagare la scadenza di un Eurobond dal valore di $1 miliardo. A darne notizia è stata la banca centrale pakistana, nella tarda serata di sabato, indicando che fortunatamente ancora una volta il paese è riuscito a evitare il default. In questo momento l’economia pakistana è una di quelle che stanno attraversando il maggior livello di difficoltà a livello mondiale, con una crisi di iperinflazione accompagnata da un output industriale nazionale che continua a diminuire. Soprattutto quando si parla di ripagare i prestiti internazionali denominati in valuta estera, c’è sempre molta incertezza riguardo alla possibilità che il paese riesca a onorare i propri debiti.
Il pagamento dell’Eurobond, cioè dell’obbligazione denominata in euro, è stato completo: si trattava di un’obbligazione a 10 anni emessa nel 2014, di cui il Tesoro pakistano è riuscito a ripagare tanto gli interessi quanto la quota di capitale. Già a dicembre il Pakistan era riuscito a rimborsare un altro Eurobond della stessa portata, abbassando a $7 miliardi la quantità di debito restante in euro. Malgrado il paese stia affrontando una forte crisi di riserve di valuta estera, con gli esperti che hanno già minacciato la possibilità di un default a breve, per il momento sembra che Islamabad stia continuando a fare i suoi pagamenti in maniera puntuale. Il timer per il default non è azzerato, ma quantomeno è stato spostato in avanti dopo la notizia dell’avvenuto pagamento.
Situazione “tranquilla” fino a settembre 2025
L’appuntamento con il pagamento dell’Eurobond di venerdì era tutt’altro che secondario per l’economia pakistana. Il prossimo pagamento di rilievo sarà un bond da $500 milioni in scadenza a settembre 2025, per cui la situazione del debito in valuta estera dovrebbe essere tornata sotto controllo. Se nel frattempo si tornasse alla crescita economica e Islamabad riuscisse a domare il tasso d’inflazione che continua a svalutare la rupia pakistana, per il paese le cose potrebbero finalmente ricominciare ad andare per il verso giusto. In ogni caso la situazione rimane molto tesa, perché le riserve di valuta estera sono pericolosamente basse: dopo il pagamento di venerdì, la banca centrale dovrebbe essere rimasta con meno di $7 miliardi in riserve Forex.
Con oltre 230 milioni di abitanti e un tasso di povertà che supera il 37%, il tracollo dell’economia pakistana negli ultimi anni si è trasformato in una vera e propria tragedia umanitaria. Sempre più persone cercano di lasciare il paese, mentre gli investitori internazionali non si fidano di allocare capitali in un’area instabile dal punto di vista politico. Pesano anche la corruzione e l’assenza di trasparenza, che rendono difficile l’ambiente per le imprese. Con altre economie asiatiche in piena fase di slancio, quella pakistana rimane ancora sull’orlo dell’abisso.
Fondamentale il ruolo del FMI
Il Fondo Monetario Internazionale sta lavorando da tempo a stretto contatto con il Pakistan, nel tentativo di costruire un percorso di riforme incentivato dai prestiti che il FMI eroga al paese ogni volta in cui una fase del percorso di riforme viene completato. Alla fine del mese è previsto che il programma SBA sia completato, permettendo al governo pakistano di accedere a $1.1 miliardi di fondi da investire nell’economia. Nel frattempo il Fondo Monetario Internazionale ha comunicato con soddisfazione di aver visto miglioramenti importanti nell’attività economica pakistana. I tre punti su cui si intende lavorare nella prossima fase del programma sono quelli da cui dipenderà la vera ripresa del paese: calo della corruzione, costruzione di una base di contribuenti solida e un maggior livello di export per supportare le riserve di valuta estera.