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PayPal si unisce al coro: nuove obbligazioni senior in yen

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PayPal ha inviato alla SEC i moduli necessari per poter procedere con una nuova emissione di obbligazioni. Questa volta, però, la società non punta a raccogliere capitali a Wall Street: l’emissione avverrà in yen giapponesi, cercando di approfittare delle condizioni molto favorevoli a cui è possibile finanziarsi oggi in yen. La decisione arriva dopo che Warren Buffett ha deciso, poche settimane fa, di fare la stessa cosa. Sempre più aziende americane guardano al mercato dei bond giapponesi come a un’opportunità per finanziarsi a tassi di interesse bassi, beneficiando comunque di un sistema bancario e finanziario molto sviluppato.

Al momento PayPal non ha ancora fornito i dettagli della nuova emissione, lasciando in bianco gli spazi dedicati all’interno della modulistica. Tutto ciò che si conosce, fino a questo momento, sono tre cose: il taglio minimo dei bond, il fatto che ne verranno emesse tre serie e il fatto che pagheranno cedole due volte l’anno. Probabilmente le tre serie di obbligazioni offriranno rendimenti e scadenze diverse tra loro, in modo che PayPal possa ribilanciare i propri debiti e farlo a condizioni migliori di quelle che potrebbe ottenere in dollari americani.

PayPal è pronta a emettere tre nuove serie di obbligazioni

Finanziarsi in yen diventa un trend

La banca centrale giapponese sta affrontando una fase particolare della sua storia, segnata anche dalla transizione tra due governatori. Entrambi hanno concordato di seguire, almeno nel breve termine, una politica monetaria espansionista. La Bank of Japan continua a mantenere tassi di interesse molto bassi e ad acquistare una grande quantità di buoni del Tesoro, con l’obiettivo di foraggiare la crescita. Questo va a discapito dell’inflazione, il grande nemico della Federal Reserve e della Banca Centrale Europea in questi mesi; la BoJ sembra disposta invece ad accettare che la pressione sui prezzi aumenti, pur di difendere i posti di lavoro e l’aumento del PIL.

Le differenze tra le due politiche monetarie sono evidenti. In Europa e negli Stati Uniti, dove i tassi sono alti e ancora in rialzo, è diventato molto costoso emettere nuove obbligazioni denominate in euro e in dollari. Al contrario, raccogliere capitali in Giappone è molto economico visti i tassi di interesse bassi praticati dalla banca centrale. Allo stesso tempo, proprio per via di questa politica monetaria espansionista, ci si aspetta che lo yen giapponese continui a perdere valore rispetto all’euro e al dollaro americano facilitando ancor di più la restituzione di questi debiti.

Come altre società tech, anche PayPal ha affrontato diversi licenziamenti nell’ultimo anno

PayPal cerca capitali per il rilancio

Nel suo comunicato alla SEC, PayPal è stata molto generica nel definire gli obiettivi della sua nuova emissione di obbligazioni. La società fa semplicemente sapere che la raccolta potrà essere utilizzata per generici fini aziendali, tra cui quello di ripagare debiti già esistenti -che sembra il caso più probabile-. La realtà è che la società sta comunque facendo difficoltà a uscire dallo stallo dei ricavi in cui si trova attualmente, frutto di una concorrenza sempre più forte e di una velocità del denaro in calo rispetto al periodo immediatamente successivo alla fine delle restrizioni dovute al Covid-19.

Il tasso di crescita della società è ormai sceso ben al di sotto del 10% annuo, mentre prima della pandemia e durante quest’ultima cresceva a un tasso superiore al 15%. Nel frattempo si cercano di ottimizzare i costi per migliorare la redditività dell’impresa, che ora finalmente produce utili. PayPal sembra nella sua piena fase di transizione tra una giovane azienda in crescita e un colosso stabile, anche sul fronte delle decisioni legate alle fonti di finanziamento.

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