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Pensioni novembre 2024, quando verranno messe in pagamento
Ecco il calendario completo del pagamento delle pensioni nel corso del mese di novembre 2024. Questa volta il saldo avverrà leggermente in ritardo.
A novembre le pensioni verranno pagate leggermente in ritardo rispetto agli altri mesi. Il primo giorno del mese è un venerdì ed è festivo. Questo farà slittare l’accredito della pensione di qualche giorno: il bonifico arriverà il 4 novembre, il primo giorno bancabile disponibile.
Discorso diverso, invece, per chi andrà a riscuotere l’assegno previdenziale direttamente presso gli uffici postali: in questo caso il primo giorno nel quale è possibile ricevere quanto spetta è sabato 2 novembre. È necessairo, però, rispettare il calendario predisposto da Poste italiane.
Ma vediamo nel dettaglio quando verranno messe in pagamento le pensioni nel corso del mese di novembre.
Pensioni, quando verranno messe in pagamento a novembre
Il 1° novembre 2024 è una giornata festiva, oltre ad essere un venerdì. Questo fa slittare al 2 novembre il primo giorno bancabile per l’erogazione delle pensioni presso Poste italiane e al 4 novembre presso tutti gli altri istituti bancari.
È bene ricordarsi di questo particolare, perché lo slittamento di qualche giorno dell’accredito del bonifico è determinato proprio dai primi giorni festivi del mese. E non da un disguido o da un problema nell’erogazione degli assegni previdenziali.
I beneficiari di un assegno previdenziale, infatti, devono sempre ricordare che le pensioni vengono messe in pagamento:
- con la sola eccezione di gennaio, il primo giorno bancabile del mese;
- con un solo mandato di pagamento, al cui interno sono comprese tutte le prestazioni che spettano (chi ha diritto a due diverse pensioni, riceverà un unico bonifico al cui interno sono contenute tutte le prestazioni che spettano al titolare).
È importante ricordare che, in caso di pagamento in contanti, lo stesso è ammesso unicamente per importi complessivi inferiori a 1.000 euro netti. Nel momento in cui dovesse superare questa cifra, l’interessato è tenuto a comunicare all’Inps un conto corrente (bancario o postale), presso il quale ricevere il versamento.
L’eventuale comunicazione delle coordinate bancarie per effettuare l’accredito della pensione – anche quando ci dovessero essere delle variazioni – deve essere effettuata attraverso i canali online dell’Inps o appoggiandosi su un patronato o un Caf.
I pagamenti alle Poste
Gli uffici postali torneranno ad essere completamente operativi da lunedì 4 novembre, con i consueti orari. Il pagamento delle pensioni, però, inizia ad essere erogato già dal 2 novembre rispettando il seguente calendario:
- cognomi dalla A alla B: sabato 2 novembre 2024 (solo in mattinata);
- cognomi dalla C alla D: lunedì 4 novembre 2024;
- cognomi dalla E alla K: martedì 5 novembre 2024;
- cognomi dalla L alla O: mercoledì 6 novembre 2024;
- cognomi dalla P alla R: giovedì 7 novembre 2024;
- cognomi dalla S alla Z: venerdì 8 novembre 2024.
I conguagli che arrivano con la pensione
L’Inps, anche nel corso del mese di novembre effettua una serie di conguagli. I contribuenti che hanno scelto l’istituto di previdenza sociale come sostituto d’imposta e i cui flussi sono arrivati direttamente dall’Agenzia delle Entrate, potrebbe trovarsi sul rateo della pensione quanto segue:
- il rimborso Irpef a credito;
- una maggiore trattenuta nel caso in cui le tasse risultino a debito del pensionato. Potrebbe essere addebitata anche la rateazione degli importi a debito che risultano dalla dichiarazione dei redditi, che deve obbligatoriamente essere conclusa con il mese di novembre.
A novembre, inoltre, il contribuente potrebbe trovarsi addebitata sulla pensione le seguenti imposte:
- la trattenuta Irpef, che viene calibrata in base alle aliquote attualmente in vigore;
- le trattenute delle addizionali Irpef regionali e comunali che si riferiscono al 2023. Questi vengono recuperate nell’arco di undici rate, da gennaio a novembre dell’anno successivo a cui si riferiscono;
- l’acconto dell’addizionale Irpef, che viene trattenuta tra i mesi di marzo e novembre e che si riferisce all’anno successivo;
- il conguaglio dell’Irpef 2023, nel caso in cui il contribuente dovesse risultare a debito.