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Petrolio, la Shell scopre un nuovo giacimento in Namibia

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La compagnia petrolifera Shell ha annunciato di aver effettuato una nuova scoperta di petrolio in acque profonde al largo della Namibia. Questa scoperta potrebbe rappresentare una grande opportunità per l’industria petrolifera, ma allo stesso tempo solleva alcune preoccupazioni per l’ambiente e il futuro delle fonti energetiche sostenibili.

La scoperta è stata effettuata nella regione del PEL 39, che si trova al largo della costa della Namibia. Il pozzo di esplorazione ha rilevato la presenza di petrolio e gas naturale a circa 2.130 metri sotto il livello del mare, con una profondità totale del pozzo di circa 3.700 metri. Shell ha dichiarato che si tratta di una delle scoperte più promettenti degli ultimi anni, in grado di produrre un grande quantitativo di petrolio e gas naturale.

Shell ha trovato un nuovo giacimento in Namibia a circa 2130 metri dal livello del mare.

L’impianto di perforazione DeepSea Bollsta

Shell ha acquisito la piattaforma semisommergibile Deepsea Bollsta nell’agosto 2022 e Odfjell Drilling, in qualità di responsabile delle operazioni, con l’obiettivo di riattivare la piattaforma per l’inizio delle operazioni nel 4° trimestre 2022, mentre Northern Ocean si è mossa per raccogliere i proventi lordi di circa $ 40 milioni per finanziare la riattivazione.

Offshore Energy ha riferito nel novembre 2022 che la piattaforma era in viaggio verso la Namibia per intraprendere l’incarico di perforazione con la major petrolifera.

L’impianto di perforazione semisommergibile Deepsea Bollsta di sesta generazione costruito nel 2020 ha un design Moss CS60E e può ospitare 140 persone. La trivella può effettuare operazioni sia in ambienti difficilmente accessibili a profondità d’acqua fino a 3.000 metri.

La scoperta di questo nuovo giacimento si verifica in seguito a due annunci simili da parte di QatarEnergy nel febbraio 2022 di scoperte petrolifere nel pozzo Graff-1 e nel prospetto Venus-1X, entrambi situati nell’Orange Basin al largo della Namibia.

Oltre alla licenza di esplorazione PEL-39, QatarEnergy detiene anche interessi in PEL-56 (30%) e PEL-91 (28,33%) al largo della Namibia, coprendo un’area totale di 28.327 km2.

Inoltre, Shell ha già effettuato una scoperta petrolifera nell’Orange Basin in Namibia, a seguito della perforazione del pozzo in acque profonde Graff-1 nel Blocco 2913A. Il pozzo è stato perforato utilizzando la nave di perforazione Valaris DS-10 e annunciato come scoperta nel febbraio 2022.

Nei mesi successivi alla scoperta, l’attenzione si è concentrata sull’esecuzione di ampie analisi di laboratorio per ottenere una migliore comprensione della qualità del giacimento e delle potenziali risorse ottenibili.

Il problema ambientale

L’estrazione di petrolio in acque profonde può essere estremamente costosa e complessa, e comporta rischi ambientali significativi. In passato, le compagnie petrolifere hanno affrontato problemi di fuoriuscite di petrolio durante le operazioni di perforazione e le attività di estrazione, causando gravi danni agli ecosistemi marini e alla salute delle comunità locali.

Molti sono preoccupati che la scoperta di nuovo giacimento petroliferi possa allontanare da fonti energetiche più pulite.

Inoltre, questa scoperta di petrolio in acque profonde solleva importanti questioni sul futuro delle fonti energetiche sostenibili. La comunità internazionale sta cercando di limitare l’uso dei combustibili fossili e di spostarsi verso fonti energetiche rinnovabili, come l’energia solare e quella eolica, per ridurre l’impatto sul clima e l’inquinamento globale.

L’estrazione di nuovi giacimenti di petrolio e gas naturale può ostacolare questi sforzi, favorendo invece una maggiore dipendenza dai combustibili fossili.

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