News
Petrolio, le quotazioni salgono condizionate dall’intensificarsi del conflitto in Medio Oriente
I prezzi del petrolio aumentano condizionati dal conflitto in Medio Oriente, che in questi giorni si è intensificato. Dubbi sulla domanda proveniente dalla Cina.
Quotazioni del petrolio in aumento per la seconda sessione consecutiva. A preoccupare investitori ed analisti sono principalmente le potenziali forniture in Medio Oriente, dopo che Israele ha iniziato ad intensificare gli attacchi contro il gruppo militante palestinese Hamas e le forze sostenute dall’Iran nella regione.
Entrando un po’ più nel dettaglio si può notare che, in prima mattinata, i future sul petrolio Brent con consegna a novembre hanno raggiunto quota 73,10 dollari al barile, in rialzo dell’1,56%, pari ad 1,12 dollari. Il contratto con consegna a dicembre, invece, si è attestato a 72,58 dollari al barile, guadagnando l’1,45% pari a 1,04 dollari. Crescono anche i future sul greggio statunitense West Texas Intermediate, che si sono attestati a 69,11 dollari al barile, con una crescita dell’1,36% pari a 93 centesimi di dollaro.
Le quotazioni del petrolio continuano a crescere
Anche nel corso della giornata di venerdì le quotazioni del petrolio sono cresciute. Nel corso della settimana, però, i prezzi sono diminuiti: il Brent ha perso il 3%, mentre il Wti ha ceduto il 5%. A preoccupare è stata principalmente la domanda in Cina, nonostante le importanti misure di stimolo fiscale che sono state introdotte dalle autorità della seconda economia mondiale. Che, tra l’altro, è uno dei principali importatori di petrolio.
A sostenere le quotazioni quest’oggi (30 settembre 2024) sono i timori circa sul conflitto in Medio Oriente, che potrebbe coinvolgere anche l’Iran, uno dei produttori chiave e membro dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC). Le preoccupazioni si sono acuite dopo che Israele ha intensificato gli attacchi contro i gruppi militanti Hezbollah e Houthi sostenuti dall’Iran.
Secondo Priyanka Sachdeva, analista di mercato senior presso Phillip Nova, sebbene le forniture eccessive siano una preoccupazione fondamentale per i mercati petroliferi, gli investitori temono che un conflitto a livello regionale in Medio Oriente possa influire sulle forniture provenienti dalle principali aree di produzione.
Petrolio condizionato dall’acuirsi della guerra
Hamas ha confermato che il suo leader è stato ucciso in un attacco israeliano in Libano, mentre un altro gruppo militante palestinese ha affermato che tre dei suoi leader sono stati uccisi in un attacco a Beirut.
Domenica Israele ha lanciato attacchi aerei contro la milizia Houthi nello Yemen e decine di obiettivi di Hezbollah in tutto il Libano, dopo aver precedentemente ucciso il leader di Hezbollah .
Secondo Tony Sycamore, analista di mercato presso IG, nel contesto dell’attacco decisivo di Israele a Hezbollah, i prezzi del petrolio continueranno a essere guidati dalle dinamiche della domanda e dell’offerta. Considerata l’imminente fine dei tagli volontari all’offerta dell’Opec prevista per il prossimo 1° dicembre 2024, il WTI potrebbe toccare i minimi del 2021 nell’intervallo tra 61 e 62 dollari al barile.
Sycamore ritiene che nonostante il recente orientamento accomodante della Cina, non è chiaro se ciò si tradurrà in una maggiore domanda di carburante, considerando i progressi della Cina nell’elettrificazione e nella decarbonizzazione del suo settore dei trasporti.
I dati di lunedì non sono stati incoraggianti per la domanda, mostrando che l’attività manifatturiera cinese si è ridotta per il quinto mese consecutivo e che il settore dei servizi ha subito un forte rallentamento a settembre.
Nel corso della giornata, inoltre, i mercati sono in attesa di sentire Jerome Powell, il presidente della Federal Reserve, per riuscire a recepire nuovi indizi sul ritmo dell’allentamento monetario della banca centrale.
Priyanka Sachdeva, Senior Market Analyst di Phillip Nova, ritiene che con la Fed e altre importanti banche centrali che hanno avviato un allentamento delle politiche monetarie, una certa ripresa economica potrebbe essere dietro l’angolo. Il modo in cui la domanda risponderà all’allentamento dei tassi e quanto la domanda cinese si riprenderà dopo il forte stimolo immesso la scorsa settimana, determinerà in ultima analisi le dinamiche future del mercato petrolifero.