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Petrolio, il prezzo continua a brillare. Cosa ne condiziona l’andamento

Il prezzo del petrolio continua a brillare, condizionato dai nuovi dati pubblicati negli Stati Uniti. E dalle crescenti tensioni registrate in Medio Oriente.

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Continua a crescere il prezzo del petrolio: per la quinta sessione consecutiva sono cresciuti i valori del greggio, estendendo i guadagni ottenuti nel corso della scorsa settimana. I prezzi brillano benché si siano attenuti i timori di recessione negli Usa, anche rimangono le preoccupazioni relative alle tensioni geopolitiche in Medio oriente.

Sono saliti di 73 centesimi i future sul greggio Brent – pari ad un +0,9% – sfiorando quota 80,39 euro in mattinata. Mentre i future sul greggio US West Texas Intermediate hanno registrato un +1,2%: sono saliti di 88 centesimi e 77,72 dollari.

Petrolio, cosa condiziona il prezzo

A fare il punto della situazione sul prezzo del petrolio ci ha pensato Tony Sycamore, analista di mercato IG, che ha messo in evidenza come il sostegno stia arrivando dai dati statunitensi della scorsa settimana, i quali sono risultati migliori del previsto. E che hanno contribuito ad attenuare le preoccupazioni circa una possibile recessione negli Usa. Secondo Sycamore c’è molta ansia sulle possibile mosse dell’Iran, intenzionato a vendicare l’assassinio da parte di Israele dei principali leader di Hamas e Hezbollah. La questione non è tanto condizionata dai se, ma da quando. Ricordiamo, infatti, che l’Iran ha promesso di vendicarsi per l’assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh e del comandante militare di Hezbollah Fuad Shukr.

Warren Patterson, responsabile della ricerca sulle materie prime di ING, spiega che al momento il mercato è in attesa di una risposta da parte dell’Iran.

Ma non solo. Ad andare ad impattare sul prezzo del petrolio c’è anche l’incursione a Gaza, che si è intensificata nel corso della giornata di sabato con un attacco aereo su un complesso scolastico, che ha portato alla morte di almeno 90 persone (fonte: Gaza Civil Emergency Service). Israele, però, ha contestato il bilancio delle vittime, affermando che è stato gonfiato. Hamas, inoltre, ha sollevato una serie di dubbi sulla possibilità che possa partecipare ai colloqui che potrebbero portare ad una sospensione delle ostilità.

Il petrolio continua a brillare

Ma come si sta muovendo il petrolio nel corso di queste giornate? La scorsa settimana il Brent ha guadagnato il 3,7%, mentre il WTI ha portato a casa un +4,5%, beneficiando dei dati economici e delle crescenti speranze di un taglio dei tassi di interesse negli Usa.

Proprio nei giorni scorsi, è bene ricordarlo, tre banchieri centrali statunitensi avevano sottolineato come l’inflazione sembra essersi raffreddata abbastanza da poter indurre la Fed a tagliare i tassi di interesse già nel corso del mese di settembre.

I prezzi al consumo in Cina sono aumentati più rapidamente del previsto. Negli Stati Uniti le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono diminuite più del previsto la scorsa settimana.

La Russia ha deciso di evacuare i civili da alcune zone di una seconda regione confinante con l’Ucraina, dopo che Kiev ha intensificato l’attività militare nei pressi del confine, a pochi giorni dalla sua più grande incursione nel territorio sovrano russo dall’inizio della guerra del 2022.

Prezzo del gas naturale, le previsioni

Questa mattina il gas naturale ha aperto in calo sotto quota 40 euro sulla piazza Tff di Amsterdam. I contratti future sul mese di settembre hanno ceduto l’1,33% a 39,86 euro al MWh.

Secondo alcuni osservatori il prezzo del gas naturale potrebbe continuare la strada al rialzo nel caso in cui dovesse superare la resistenza a 2,22 dollari, con una prospettiva degli EMA a 50 e 100 giorni, che sono stati posti a 2,259 e a 2,288 dollari. Una volta che dovesse riuscire a superare questi due diversi livelli tecnici, il mercato potrebbe rinnovare una spinta ai prezzi: i rialzi si potrebbero estendere e bloccare eventuali arretramenti almeno nel breve periodo.

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