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Pharma, 3 su 5 delle top aziende globali saranno europee

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Secondo i dati di GlobalData, è molto probabile che entro il 2028 il mercato farmaceutico sarà prevalentemente nelle mani dei grandi colossi europei del settore. Lo si deve soprattutto alla rivoluzione dei farmaci biologici, un tipo di trattamento altamente costoso che trova sempre più applicazione nella cura contro il cancro. Questo tipo di medicamenti, principalmente proposto dalle aziende europee, porterebbe tre aziende dell’Eurozona nei primi cinque posti al mondo nella classifica basata sui ricavi entro i prossimi 5 anni. E al contrario di quanto si potrebbe pensare, né Bayer né Pfizer faranno parte di questo elenco.

Le tre aziende di cui si sta parlando in questo momento sono Roche, Sanofi e AstraZeneca. Purtroppo nessun nome tra le aziende italiane del settore, ma è comunque sufficiente a decretare il successo della ricerca europea nel corso degli ultimi anni. L’Europa rimane molto competitiva nell’industria chimica in generale, dalla quale ci si aspetta un’espansione dovuta alla domanda di mercato in aumento e alla crescente applicazione in settori industriali ad alto valore aggiunto.

I farmaci biologici offrono attualmente alle aziende produttrici alcuni dei ricavi e margini unitari più alti in assoluto

Il pharma europeo sulla vetta del mondo

Dopo decenni di dominio americano, la nuova frontiera dei farmaci contro i tumori sembra dare grande slancio al Vecchio Continente. Nel 2028, le proiezioni di GlobalData mostrano che le due aziende più grandi al mondo per fatturato saranno rispettivamente Roche e Sanofi. Al terzo posto dovrebbe collocarsi Merck, con Johnson & Johnson esclusa dal podio delle più grandi società farmaceutiche. Dietro J&J si collocherebbe invece AstraZeneca, malgrado il calo dei ricavi dalle vendite del vaccino contro il Covid-19.

La società di punta tedesca, Bayer, non arriverebbe nemmeno a figurare tra le 10 aziende più grandi al mondo per fatturato. Ma questa notizia è scalzata da una ancora più eclatante: Pfizer sarebbe infatti altrettanto esclusa dalla top-10. In questo caso il motivo è doppio: da una parte, ancora una volta il fatto di vedere ricavi in calo per quanto riguarda il vaccino contro il Covid. Dall’altra parte, anche il fatto di avere una crescente quantità di brevetti in scadenza che affronteranno una forte competizione da parte delle alternative generiche.

Se queste proiezioni non possono avere il controllo di quello che succederà da qui al 2028, è anche vero che il settore farmaceutico prevede tempi molto lunghi tra lo sviluppo e la produzione su scala di un prodotto. Per questo motivo, le quote di mercato a medio-lungo termine risultano più prevedibili che in altri settori.

I farmaci biologici sono al centro della ricerca europea sull’innovazione in campo medico

Farmaci biologici, la nuova frontiera contro i tumori

I farmaci biologici sono derivati da organismi viventi tra cui esseri umani, animali e microrganismi. A differenza delle chemioterapie tradizionali, che uccidono indistintamente le cellule che si dividono rapidamente, i biologici sono progettati per mirare specificamente a determinati componenti delle cellule tumorali o del sistema immunitario, riducendo così i danni alle cellule sane. Negli ultimi anni, le grandi società farmaceutiche europee hanno investito molto nella ricerca in questa direzione.

Ci sono diversi tipi di farmaci biologici utilizzati nel trattamento del cancro. Gli anticorpi monoclonali imitano la capacità del sistema immunitario di attaccare organismi invasori, ma sono progettati per mirare solo alle cellule tumorali. I vaccini antitumorali, invece, potenziano la capacità naturale del sistema immunitario di combattere il cancro. La terapia con virus oncolitici utilizza virus geneticamente modificati per uccidere le cellule tumorali. Gli interferoni e le interleuchine sono citochine che aiutano a regolare la risposta immunitaria al cancro.

Questi farmaci possono essere utilizzati da soli o in combinazione con altri trattamenti. Sono utilizzati per rallentare la crescita del cancro, per impedire al cancro di diffondersi, o per aiutare il sistema immunitario a distruggere le cellule tumorali. Stanno dando prova di poter ottenere grandi risultati nel combattere quello che, ancora oggi, è uno dei problemi più difficili da fronteggiare per l’intera umanità.

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