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Plug Power comincia a produrre idrogeno verde liquido
Le azioni Plug Power sono state tra le migliori performer della giornata di oggi, con un rally del 32% in una singola sessione di scambi. Questo è il risultato di due grandi obiettivi che la società è riuscita a centrare nelle ultime 24 ore: iniziare la produzione di idrogeno verde liquido e ottenere nuovi finanziamenti, vitali per poter continuare le proprie operazioni. Plug Power si conferma una delle società più promettenti al mondo nel settore dell’idrogeno verde, ma arriva da un periodo molto difficile in cui ha persino rischiato di chiudere i battenti. Le novità positive di oggi potrebbero segnare un risorgimento nel 2024, dopo che l’anno scorso il titolo ha perso la metà della sua capitalizzazione di mercato.
La produzione di idrogeno liquido è iniziata nel grande impianto della società in Georgia, che dovrebbe qualificarsi per i grandi incentivi messi a disposizione dall’amministrazione Biden. Si parla di ottenere fino a 3$ per chilo di idrogeno verde prodotto, sufficienti a cambiare totalmente l’aspetto dei dati di bilancio dei produttori di questo combustibile sostenibile negli USA. Di recente questi incentivi sono diventati molto chiacchierati anche in Europa, dove le grandi società energetiche lamentano una burocrazia eccessiva e vorrebbero vedere applicato un modello simile a quello americano.
Al via la produzione di idrogeno verde liquido
La notizia di aver avviato con successo le operazioni di produzione di idrogeno verde liquido è arrivata tramite un comunicato stampa, in cui questo risultato viene definito come un successo unico. Ed effettivamente Plug Power ha dato prova delle sue capacità: l’impianto in Georgia è per distacco il più grande centro di produzione di idrogeno sostenibile liquido al mondo, e il più grande centro di elettrolisi negli Stati Uniti. Gli stessi elettrolizzatori, cioè i macchinari che separano l’idrogeno dall’acqua, sono stati realizzati attraverso una tecnologia proprietaria pensata per efficientare al massimo l’utilizzo di energia elettrica -rigorosamente rinnovabile- utilizzata nel processo di produzione.
Secondo Plug Power, il nuovo impianto sarebbe in grado di produrre 15 tonnellate di idrogeno verde al giorno. Questo verrà poi portato a -252 °C per passare da una forma gassosa a liquida, cosa che dovrebbe facilitare le operazioni di trasporto rimuovendo la necessità di operare serbatoi ad alta pressione. Le proiezioni della società vedono anche diminuire significativamente i costi grazie a questo nuovo traguardo, sia grazie alla possibilità di liquefare l’idrogeno che grazie al puro effetto delle economie di scala. Gli stessi container per il trasporto di idrogeno verde a temperature controllate sono stati realizzati e brevettati da Plug Power.
L’araba fenice dell’idrogeno
Le notizie di oggi sono indubbiamente positive, ma fino a poco fa Plug Power stava letteralmente lottando per sopravvivere. Il 2023 è stato segnato da continui problemi di forniture, che hanno costretto la società a rimandare o addirittura cancellare totalmente alcuni dei suoi progetti più ambiziosi. La situazione è diventata più pesante con il passare del tempo, fino a che a novembre il management è stato costretto a dichiarare pubblicamente lo stato della situazione. L’azienda aveva pubblicato quello che viene definito un ongoing concern, cioè un comunicato con cui si avvisano gli azionisti del timore di non avere fonti di finanziamento sufficienti per poter portare avanti le proprie operazioni. Gli $1.6 miliardi di finanziamenti firmati oggi dal Dipartimento dell’Energia sono una notizia positiva quanto quella dell’avvio della produzione di idrogeno verde: non solo il management ritiene che ora i fondi saranno sufficienti per continuare le operazioni, ma anche per aprire 8 nuovi stabilimenti nei prossimi anni.