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Prezzo del gas in risalita, centra davvero la guerra in Ucraina o è solo speculazione?

La guerra in Ucraina impatta realmente sul prezzo del gas o dietro agli aumenti ci sarebbe semplicemente la stagionalità e un po’ di speculazione? La risposta arriva dai numeri.

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Dopo l’attacco a sorpresa dell’esercito ucraino in Russia, il prezzo del gas naturale ha girato al rialzo sulla piazza Ttf di Amsterdam. Hanno registrato un +2,73% a 41,5 euro al MWh i contratti future sul mese di settembre, collocandosi ai massimi dallo scorso mese di giugno. L’avvio era avvenuto in calo, poco sotto i 40 euro.

Ma vediamo un po’ cosa sta capitando al prezzo del gas naturale, una materia prima che da un po’ di tempo era entrata nel dimenticatoio, ma che oggi è tornata al centro delle preoccupazioni degli analisti e dei consumatori finali.

Prezzo del gas naturale di nuovo in risalita

Il prezzo del gas naturale è nuovamente in risalita. Rispetto al mese di luglio è stato registrato un +30%. Nel corso dei primi mesi di quest’anno il gas naturale era finito, in un certo senso, nel dimenticatoio, anche se a partire dal 2022 è stato uno degli elementi base che hanno contribuito ad alimentare l’inflazione in tutta Europa. Le bollette delle famiglie italiane, infatti, hanno registrato degli aumenti generalizzati proprio a seguito dell’aumento di questa materia prima.

Sicuramente una delle date più importanti di questo avvenimento è stata il 24 febbraio 2022, quando la Russia aveva deciso di invadere l’Ucraina. Le tensioni geopolitiche sono diventate, in quel momento, anche un problema economico, dato che proprio la Russia era uno dei principali fornitori del nostro paese.

Anche questa volta i timori per il prezzo del gas sono dettati principalmente dalla guerra che si sta combattendo in quella parte dell’Europa. Questa volta è stata l’Ucraina ad invadere parte di una regione russa al suo confine: il Kursk. Un’operazione che potrebbe arrivare a ribaltare le sorti del conflitto, determinando chi possa essere il vincitore finale. Riuscire a portare la guerra direttamente in casa dei russi dopo due anni e mezzo costringe Mosca a difendersi sul proprio territorio. Stando a quanto riferisce il governatore della regione che è stata appena occupata, sarebbero almeno 28 i villaggi in mano ucraina.

Ma perché il prezzo del gas si impenna proprio ora? Le ragioni, essenzialmente, sono due:

  • la regione continua ad essere un nodo vitale per il trasporto del gas in Europa. Il Vecchio Continente ha allentato la propria dipendenza dalle importazioni russe: ciò non toglie che un eventuale stop potrebbe creare non pochi problemi;
  • vi sono motivazioni di più ampio respiro: il rischio, a questo punto, è che la guerra possa durare più di quanto si fosse immaginato all’inizio. O solo qualche settimana fa. Nel momento in cui la parte debole si rafforza, lo scontro si fa più equilibrato. Ma, allo stesso tempo, si allunga.

Prezzo del gas, le quotazioni sono stagionali

Comunque vada, benché la geopolitica abbia una sua importanza, ha un impatto relativo sull’aumento del prezzo del gas. Un anno fa questa materia prima veniva pagata 39 euro a MWh. Il conflitto sembra avere un impatto pressoché nullo sulle quotazioni. Ora come ora non sembrerebbe esserci una carenza di offerta: Gazprom è riuscita ad inviare in Europa – attraverso le condotte che passano dall’Ucraina, qualcosa come 39,6 milioni di cubi di gas nella giornata di lunedì. Numeri leggermente superiori a quelli del giorno precedente: 39,3 milioni.

A quale conclusione ci portano questi dati? Che dietro all’aumento del prezzo del gas possa esserci, almeno in parte, un po’ di speculazione. Le quotazioni sono soggette ad una certa stagionalità: tendono a salire nel corso dei mesi invernali, nel momento in cui crescono i consumi per il freddo. Poi iniziano a scendere e risalgono in piena estate, nel momento in cui le compagnie clienti devono aumentare gli stoccaggi per prepararsi all’aumento dei consumi.

Quello che si sta vedendo non sembrerebbe essere niente di straordinario. I 40 euro sono superiori ai livelli pre bellici – quando il prezzo del gas oscillava tra i 15 ed i 25 euro -. Ma non sono paragonabili nemmeno ai 340 euro raggiunti nel mese di agosto 2022.

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