News

Prezzo del petrolio in calo, condizionato dall’economia cinese

A condizionare il prezzo del petrolio è principalmente l’economia cinese, che sta rallentando ed è costantemente tenuta sotto controllo dagli investitori.

Pubblicato

il

In calo il prezzo del petrolio: il Brent, nel corso della mattinata, si è tenuto sotto gli 80 dollari. A condizionare le quotazioni della materia prima sono principalmente i timori per la domanda del principale importare: la Cina. 

In mattinata i future sul Brent sono scesi dello 0,8% posizionandosi a 63 centesimi, pari a 79,05 dollari al barile. I future sull’Us West Texas Intermediate hanno perso l’1% – ossia 73 centesimi – e si sono posizionati a 75,92 dollari.

Rispetto a venerdì scorso le quotazioni di riferimento del petrolio sono scese del 2%. Gli investitori, sostanzialmente, hanno moderato le proprie aspettative di crescita della domanda cinese. Le quotazioni, ad ogni modo, hanno chiuso sostanzialmente invariate, condizionati dai dati statunitensi che hanno mostrato che l’inflazione si stava moderando nonostante la robusta spesa al dettaglio.

Hiroyuki Kikukawa, presidente di NS Trading, ha spiegato che le persistenti preoccupazioni sulla scarsa domanda in Cina hanno portato a una svendita. L’avvicinarsi della fine della stagione di punta negli Stati Uniti, spiega Kikukawa, è sicuramente uno dei fattori di punta che hanno pesato sui prezzi. Ad ogni modo i rischi di approvvigionamento derivanti dalle tensioni in Medio Oriente e dall’escalation della guerra tra Russia e Ucraina stanno frenando il mercato.

Petrolio, cosa ha determinato la frenata del mercato

Tra i fattori che hanno avuto un impatto sul prezzo del petrolio c’è l’economia cinese che, nel corso del mese di luglio, ha perso slancio. I prezzi delle abitazioni nuove sono calati con un ritmo più rapido rispetto agli ultimi nove mesi. A questo si aggiunge la produzione industriale in rallentamento e la disoccupazione in aumento.

L’intrecciarsi di queste diverse situazioni ha fatto sì che i trader si preoccupassero per un ipotetico crollo della domanda di petrolio in Cina: le raffinerie, nel corso del mese di luglio, hanno apportato dei drastici tagli ai tassi di lavorazione del greggio, condizionati da una domanda tiepida di carburante.

Clicca per votare questo articolo!
[Voti: 0 Media: 0]

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Trending

Exit mobile version