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PureCycle: nuovi green bond convertibili per $215 milioni
PureCycle Technologies ha annunciato una nuova emissione di bond da $215 milioni. L’azienda, che si occupa di riciclo di polimeri plastici difficili da riciclare, ha già inviato alla SEC tutti i moduli necessari per poter procedere con l’emissione. Le nuove obbligazioni dovrebbero venire vendute sul mercato primario il prossimo 24 agosto, dove saranno acquistate da una cordata di investitori istituzionali. Le banche commerciali che decideranno di sottoscrivere l’offerta avranno poi la possibilità di mantenere questi strumenti in portafoglio, oppure di rivenderli a fondi e investitori al dettaglio. Una volta tolte le spese vive e lo scarto di emissione, PureCycle si aspetta di riuscire a chiudere l’operazione con una raccolta netta di $188.8 milioni.
L’azienda non ha ancora indicato esplicitamente come verranno impiegate le risorse raccolte, ma quasi sicuramente si tratterà di finanziare il suo core business: al momento PureCycle non produce ricavi e sta ancora lavorando sugli investimenti necessari per iniziare le sue operazioni di riciclo. Per questo motivo la società ha dovuto accettare condizioni piuttosto sconvenienti sul suo nuovo bond: rendimenti alti e al tempo stesso convertibilità in azioni. In ogni caso, trattandosi di un green bond, l’azienda dovrà necessariamente vincolare il capitale raccolto alla realizzazione di progetti sostenibili.
Questi possono anche essere legati al riciclo e all’economia circolare, anche se nei mesi scorsi questi strumenti sono stati impiegati soprattutto dalle aziende coinvolte nel mondo dell’energia rinnovabile. Considerando che il primo trimestre dell’anno ha segnato un record di emissioni di obbligazioni green, con questa operazione PureCycle si è assicurata di cavalcare un trend già molto evidente.
I dettagli della nuova emissione
PureCycle ha deciso di emettere una singola serie di obbligazioni per finanziare l’intera raccolta. Si tratta di una serie di bond convertible senior unsecured, che possono essere leggermente complessi da comprendere se non si è familiari con il mondo delle obbligazioni. Questo tipo di bond ha le seguenti caratteristiche:
- Non è subordinato e prevede un diritto di rimborso prioritario in caso di insolvenza dell’emittente;
- Il bond non è garantito direttamente su alcune proprietà specifiche dell’emittente, ma sul suo business in generale;
- Entro i parametri previsti da PureCycle, le obbligazioni potranno essere convertite in azioni a condizioni predeterminate.
La prima cosa da sapere è che queste obbligazioni scadranno nel 2030 e pagheranno agli investitori un tasso di interesse del 7,25%. Questo tasso di interesse è calcolato su un valore nominale di 1.000$ per obbligazione, ma nel concreto il tasso reale sarà più alto: l’emissione avverrà infatti a un prezzo di 900$, garantendo uno scarto di 100$ tra l’emissione e la scadenza. Questo contribuirà sia a rendere più alto il rendimento effettivo, sia a ottimizzare la posizione fiscale degli investitori. Le cedole verranno pagate due volte all’anno, il 15 febbraio e il 15 agosto, a partire dal 2024.
Per quanto riguarda la conversione in azioni, PureCycle offre la possibilità di convertire 1.000$ di bonds in 67,4764 azioni della società. Questo implica un prezzo di conversione di 14.82$, un premio di circa il 50% rispetto al prezzo di chiusura del titolo nell’ultima giornata di scambi. Questa conversione potrà avvenire in qualsiasi momento, fino a due giorni prima della scadenza del bond.
Su PureCycle Technologies
PureCycle Technologies è un’azienda specializzata nella purificazione del polipropilene riciclato. Il polipropilene (PP) è uno dei tipi di plastica più comuni al mondo, ma la sua riciclabilità è stata tradizionalmente limitata a causa delle sfide associate alla rimozione di colori, odori e altre impurità dalla plastica riciclata. PureCycle offre una soluzione tecnologica per superare questi ostacoli. La tecnologia dietro PureCycle è stata originariamente sviluppata da Procter & Gamble (P&G). P&G, vedendo il potenziale di questa tecnologia ma riconoscendo anche che non era direttamente allineata con il core business della società, ha concesso in licenza la tecnologia a PureCycle Technologies per la commercializzazione.
La tecnologia impiegata da PureCycle permette di filtrare il colore, l’odore e le altre contaminazioni dal polipropilene usato per trasformarlo in resina vergine, estremamente pura. Questa resina può poi essere riutilizzata in applicazioni di consumo, offrendo alle aziende la possibilità di utilizzare materiale riciclato senza compromettere la qualità o l’integrità del prodotto. In sostanza, l’approccio di PureCycle permette di “riciclare il riciclato”, rendendo il polipropilene riutilizzabile in applicazioni che prima richiedevano plastica vergine. Al momento la società non ha ancora iniziato a produrre ricavi. Malgrado il suo business abbia uno scopo nobile, sul fronte finanziario iniziano a manifestarsi problemi: l’azienda brucia liquidità e non ha ancora definito una data chiara per l’avvio delle operazioni commerciali.
Teoricamente l’azienda aveva già emesso una serie di bond da $250 milioni per costruire il suo primo impianto produttivo in Ohio. Questo bond era agganciato alla promessa che l’impianto sarebbe stato completato entro il 1 dicembre 2022, cosa che poi non è avvenuta. Per questo si parla addirittura della possibilità che PureCycle venga riconosciuta insolvente sulla sua precedente emissione obbligazionaria.