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Putin rimpiazza il Ministro della Difesa con un economista: cambia approccio alla gestione delle risorse
Malgrado il grande tesoretto accumulato dalla Russia prima dell’invasione dell’Ucraina, le spese militari cominciano a pesare troppo sulle casse pubbliche. Per questo, a pochi giorni dall’ufficializzazione del suo nuovo mandato come Presidente, Vladimir Putin ha scelto di rimpiazzare il Ministro della Difesa con un economista. Sarebbe lecito pensare che in una nazione in guerra questa scelta ricada su un militare di mestiere, un generale o qualcuno che abbia grande esperienza nella tattica sul campo. Invece la scelta ricade su Andrei Belousov, che andrà così a rimpiazzare il molto discusso Sergei Shoigu. Shoigu era un militare di professione, una persona che aveva scalato i ranghi dell’esercito prima sovietico e poi russo, un uomo chiamato a guidare l’esercito.
Il fatto di scegliere un economista al posto di un militare di professione per questo incarico sembra avere una designazione chiara: dare un peso maggiore alla gestione delle risorse che il Ministero ha a disposizione. Il 2024 è l’anno in cui all’esercito russo sono state assegnate le maggiori risorse economiche nella storia del paese, nel tentativo di sfondare il fronte in Ucraina e mettere fine al conflitto. Nel concreto, però, questo non è ancora successo e nel frattempo le spese continuano a crescere.
Il budget diventa la priorità
Shoigu non ha badato a spese per cercare di raggiungere l’obiettivo più importante della sua carriera militare: quello di guidare l’esercito nel primo grande conflitto armato convenzionale combattuto nella storia moderna della Russia. Una missione condannata a livello internazionale, ma che internamente alla popolazione russa continua ad avere un supporto elevato da parte dell’opinione pubblica. A prescindere da quali saranno effettivamente i risultati del conflitto, per Shoigu la missione è fallita. Dopo decine di miliardi spesi, non è riuscito a ottenere un vantaggio decisivo.
Ora che gli Stati Uniti hanno approvato un nuovo pacchetto da $60 miliardi per supportare lo sforzo bellico ucraino, è diventato evidente che anche la Russia avrà bisogno di molti fondi per cercare di ottenere un vantaggio decisivo. Per evitare che le spese militari possano aumentare ancora -considerando che attualmente sono intorno al 7% del PIL– e nella speranza che i risultati siano più convincenti, è arrivato il cambio più significativo nella squadra della nuova amministrazione Putin.
Economista ma convinto della guerra
Belousov è considerato uno dei principali economisti accademici in Russia, con una lunga storia di pubblicazioni alle spalle. Negli ultimi due anni, però, ha trovato un ruolo attivo nello sforzo militare russo gestendo con successo fabbriche e programmi -tra cui quello per lo sviluppo dei droni- che hanno permesso la modernizzazione dell’esercito russo. Inoltre condivide con Putin l’idea di uno stato forte e di una Russia estesa fino ai confini europei. Gli analisti la vedono come una mossa per cercare di rendere più forte il settore industriale che sostiene l’esercito, cercando di pianificare in modo più efficiente la produzione e sviluppando più in fretta le fabbriche necessarie per produrre le tecnologie più competitive sul campo di battaglia moderno. Sembra che gli oligopolisti siano stati sorpresi dalla mossa di Putin, possibilmente indicando una rottura delle comunicazioni tra l’élite economica del paese e il Presidente.