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Regno Unito, diminuisce la fiducia delle imprese
Nel Regno Unito, nel mese di luglio si è registrata una diminuzione delle intenzioni di assunzione e della fiducia delle imprese sia nel settore dei servizi che in quello manifatturiero. Secondo l’ultimo rapporto sui trend aziendali della società di consulenza e assistenza aziendale BDO, ci si aspetta un rallentamento della crescita economica.
Nello specifico, l’Indice dell’Occupazione di BDO è sceso per la prima volta in sei mesi, poiché le imprese hanno ridotto le posizioni vacanti. Questa situazione è stata influenzata dall’aumento dei tassi di interesse, dalla domanda globale debole e dalle continue difficoltà nell’approvvigionamento. Nel secondo trimestre, il numero di posizioni vacanti è diminuito di 85.000 unità, mentre la crescita dei salari ha subito una decelerazione.
Parallelamente a questa diminuzione, si è osservata una prospettiva aziendale più pessimistica, evidenziata dal calo dell’Indice di Ottimismo di BDO nel mese di luglio. Questo è stato il primo calo in quattro mesi di questo indice, indicativo della percezione negativa delle imprese rispetto alla situazione economica.
Le ragioni dell’aumentato pessimismo
La ripresa economica della Cina, che sta procedendo con incertezze, e le previsioni poco promettenti per la crescita nell’eurozona stanno creando ostacoli significativi per gli esportatori britannici. Questi esportatori hanno perso molte opportunità legate all’espansione degli scambi commerciali che si è verificata in seguito alla fase acuta della pandemia da Covid-19.
Gli economisti hanno fatto previsioni di un rallentamento dell’attività economica su scala globale nel secondo semestre di quest’anno, in risposta all’incremento dei costi di finanziamento imposti dalla Banca d’Inghilterra, dalla Federal Reserve degli Stati Uniti e dalla Banca Centrale Europea.
Un rapporto che aggrega i risultati di diverse rilevazioni d’opinione tra le principali aziende e i settori manifatturieri mette in luce le sfide economiche attuali. Inoltre, la Banca d’Inghilterra ha recentemente alzato i tassi di interesse al livello più elevato degli ultimi 15 anni e ha suggerito la possibilità di ulteriori rialzi al fine di contenere l’inflazione.
Di conseguenza, molte aziende hanno reagito al rincaro dei costi di finanziamento riducendo le assunzioni, con una contrazione di 85.000 posizioni lavorative vacanti, e rallentando la crescita dei salari. Il rapporto ha altresì rivelato un crescente pessimismo riguardo al futuro tra le imprese, con sentiment negativi prevalenti soprattutto tra i produttori che subiscono direttamente gli impatti dei maggiori costi di finanziamento.
BDO, nell’ambito della sua analisi, ha prospettato ulteriori contrazioni nel settore manifatturiero e un modesto incremento nell’ambito dei servizi. Tuttavia, si profila il rischio di una recessione all’inizio dell’anno prossimo.
Una nota positiva
La buona notizia è stato l’ulteriore calo dell’inflazione dei prezzi delle materie prime, attribuibile alle flessioni registrate nei mercati globali delle materie prime. L’indice di inflazione di BDO è sceso al livello più basso in oltre due anni.
Nella settimana scorsa, la Banca d’Inghilterra ha comunicato che il significativo ribasso dei costi delle materie prime e delle merci importate non si è ancora riflesso nell’indice dei prezzi al consumo, che rimane uno dei più elevati tra le principali economie industrializzate.
L’inflazione al consumo nel Regno Unito è scesa al 7,9% nel mese di giugno, in calo rispetto all’8,7% del mese precedente. Secondo gli ultimi dati sul mercato del lavoro, gli aumenti salariali medi sono stati del 7,7%.
La Banca prevede che l’economia avrà una leggera espansione nei prossimi tre anni, benché si attenda che la crescita complessiva tocchi appena l’1%.