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Richieste di disoccupazione sotto le attese negli USA

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Il dato più atteso di giovedì, per quanto riguarda il calendario economico, è stato quello sulle richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti. Il mercato del lavoro rimane un tema centrale, con l’economia americana che rimane vicina alla piena occupazione. Per quanto gli ultimi dati abbiano mostrato un calo significativo dell’inflazione, molti analisti ritengono che non si possa scendere a un’inflazione stabile del 2% con un mercato del lavoro così incandescente. Una preoccupazione che si fa più concreta dopo i dati appena pubblicati dal Dipartimento del Lavoro, che mostrano un numero sotto le attese di nuove richieste per sussidi di disoccupazione.

Aggiustando i dati in base alla stagionalità, le richieste di disoccupazione sono diminuite di 9.000 unità nella settimana che si è conclusa il 15 luglio. In totale sono state 228.000, il numero più basso toccato dalla metà di maggio a oggi. Per quanto la Federal Reserve stia cercando di abbassare la domanda di lavoratori attraverso i tassi di interesse elevati che vengono praticati in questo momento, l’economia americana continua a generare livelli record di occupazione. Il consensus degli analisti era di 242.000 richieste, in aumento di 5.000 unità rispetto ai quelli della settimana precedente.

Il mercato del lavoro americano rimane incandescente, con la disoccupazione al 3,6%

Inarrestabile il mercato del lavoro negli USA

Da quando la Federal Reserve ha cominciato ad alzare i tassi di interesse, il tasso di inflazione americano ha iniziato la sua discesa come da attese. Per quello che sappiamo oggi sul funzionamento dell’economia, però, questo calo della pressione sui prezzi dovrebbe anche essere accompagnato da un rallentamento della crescita e dell’occupazione. In questo anno e mezzo di rialzi, però, non si è ancora verificato nessuno dei due “effetti collaterali” tipici di una politica monetaria come questa. Malgrado ciò, i dati mostrano che effettivamente il tasso di inflazione sta scendendo e lo sta facendo più velocemente delle attese.

Alcuni investitori sono entusiasti della situazione attuale. Sui mercati, che stanno conoscendo un rally rialzista ormai da tutto l’anno, si è diffusa l’aspettativa che la Federal Reserve riuscirà a riportare l’inflazione al 2% senza causare un rallentamento della crescita. Allo stesso tempo, molti analisti -tra cui spiccano alcuni dei principali analisti di Citi- ritengono che l’inflazione tornerà ad aumentare a meno che non si verifichi seriamente un aumento del tasso di disoccupazione nel corso dei prossimi mesi. Questi sono i temi ricorrenti che hanno segnato l’andamento delle Borse nel 2023 e che continuano a essere al centro dell’attenzione.

Il grafico mostra due anni di andamento delle richieste dei sussidi di disoccupazione negli USA

Cresce la fiducia dei consumatori, scivola l’immobiliare

È interessante analizzare questi dati anche alla luce di altre rilevazioni economiche provenienti dagli Stati Uniti e pubblicate nel corso dell’ultima settimana. In particolare, i dati sulla fiducia dei consumatori pubblicati il 14 luglio hanno mostrato un aumento del 13% su base mensile. Questo significa che i consumatori si sentono più tranquilli all’idea di spendere il proprio denaro e prendere decisioni come acquistare una nuova casa o una nuova automobile. Nel complesso i dati che arrivano dall’economia sono tutti piuttosto positivi.

Scivola invece il mercato immobiliare negli ultimi dati, ma soltanto per quanto riguarda i volumi. Il numero di permessi di costruzione concessi a giugno è diminuito ed è stato inferiore alle attese, così come il numero di nuovi cantieri avviati sul territorio americano. I costruttori stentano a trovare la fiducia per aumentare i progetti di costruzione in un ambiente che vede ancora tassi di interesse molto alti.

Complessivamente il calo nel numero di cantieri avviati è diminuito del 8% su base mensile a giugno, mentre gli analisti si attendevano un aumento del 15.7%. Bisogna comunque notare che con il calo dell’inflazione stanno anche calando i tassi dei mutui ipotecari, per cui per i prossimi mesi ci si attende una graduale ripresa delle compravendite. Per quanto riguarda i prezzi degli immobili, Redfin ha riportato il 20 luglio dei dati propri che mostrano un aumento consistente su base annua in tutte le principali città statunitensi.

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