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Rupia al suo minimo storico. Scambiata a 84,07 dollari

La rupia indiana ha sfiorato il suo minimo storico, toccando quota 84,07 dollari. Si comporta, ad ogni modo, meglio delle altre valute locali.

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Nel corso della giornata la rupia indiana è oscillata vicina al suo minimo storico. A condizionare le quotazioni sono state le altre valute regionali, mentre le vendite dei dollari hanno sostanzialmente sostenuto le rupia, che nel corso del mese è stata, ad ogni modo, debole.

In tarda mattinata, la valuta indiana era scambiata a 84,07 dollari Usa, invariata rispetto alla chiusura di lunedì, quando si era attestata a 84,06. Nel corso dell’ultima sessione la moneta era scesa al minimo storico di 84,0750, dopo essersi indebolita per la prima volta sotto quota 84 la scorsa settimana.

Rupia ai minimi storici

Nel corso del mese di ottobre la rupia è scesa dello 0,3%, anche se ha avuto un andamento migliore rispetto a quello delle altre valute regionali, che hanno registrato dei cali compresi tra lo 0,8% e il 3% a fronte di un dollaro Usa in ripresa.

L’indice del dollaro era a 103,3 martedì, il suo livello più forte in oltre due mesi. Le altre valute asiatiche erano in calo tra lo 0,1% e lo 0,8%.

Secondo alcune fonti citate da Reuters, alcune banche avrebbero acquistato dei dollari, con ogni probabilità per conto dei loro clienti depositari.  I continui deflussi dai titoli azionari locali, questo mese, hanno danneggiato la rupia: gli investitori stranieri hanno finora ritirato circa 8 miliardi di dollari.

Gli indici azionari di riferimento – il BSE Sensex e il Nifty 50 – hanno registrato un calo dello 0,2% oggi, divergendo dai guadagni registrati dalla maggior parte delle altre azioni asiatiche.

Amit Pabari, amministratore delegato della società di consulenza FX CR Forex, ritiene che nel breve termine, la valuta locale possa essere scambiata tra 83,90 e 84,10. Tuttavia, con il giusto mix di intervento della RBI e trend globali favorevoli, la rupia potrebbe tornare a 83,80.

Nel frattempo, i premi forward dollaro-rupia sono scesi, con il rendimento implicito a 1 anno in calo di 1 punto base al 2,20%, pressato da un aumento dei rendimenti dei titoli obbligazionari statunitensi prossimi alla scadenza. Il rendimento dei Treasury Usa a 1 anno è salito di 7 punti base al 4,25% nelle ore asiatiche.

La rupia e le riserve valutarie indiane

Stando ai dati diffusi dalla Reserve Bank of India (RBI), le riserve valutarie dell’India sono scese per la prima volta in otto settimane e hanno superato il massimo storico attestandosi a 701,18 miliardi di dollari al 4 ottobre.

Le riserve sono diminuite di 3,71 miliardi di dollari nella settimana in esame, dopo essere aumentate complessivamente di quasi 35 miliardi di dollari nelle sette settimane precedenti. Avevano raggiunto il massimo storico di 704,89 miliardi di dollari e sono aumentati di 12,6 miliardi di dollari nella settimana conclusasi il 27 settembre, registrando il loro più grande incremento settimanale da metà luglio 2023.

Le variazioni delle attività in valuta estera sono state causate dall’intervento della banca centrale sul mercato dei cambi e dall’apprezzamento o dal deprezzamento delle attività estere detenute nelle riserve.

La RBI è intervenuta su entrambi i lati del mercato forex per impedire un’eccessiva volatilità della rupia. Le riserve valutarie includono anche la posizione di riserva dell’India nel Fondo monetario internazionale.

Nel periodo a cui si riferiscono i dati sulle riserve valutarie, la rupia ha registrato la sua settimana peggiore da maggio ed è scesa dello 0,3% su base settimanale, poiché i deflussi azionari sono aumentati vertiginosamente e i prezzi del petrolio greggio sono aumentati a causa del peggioramento del conflitto in Medio Oriente.

I trader ritengono che la RBI è intervenuta sia sui forward non consegnabili che sul mercato forex spot locale per aiutare la rupia a mantenersi sopra la soglia psicologicamente importante di 84.

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