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Russia, banca centrale non esclude nuovo rialzo dei tassi

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Durante una conferenza stampa tenuta venerdì, la Governatrice della Banca di Russia, Elvira Nabiullina, ha indicato che la Banca di Russia sta seriamente considerando l’opzione di aumentare il tasso chiave nella prossima riunione del Consiglio di Amministrazione prevista per settembre.

Nabiullina ha chiarito che durante la precedente riunione del Consiglio di Amministrazione della Banca di Russia tenutasi il 15 agosto, è stato dato un segnale neutrale. Questo segnale rappresenta una posizione aperta in quanto potrebbe significare sia il mantenimento dello stato attuale del tasso di interesse, sia un aumento di tale tasso al fine di perseguire l’obiettivo di raggiungere un tasso di inflazione del 4% entro il 2024.

Va notato che in un incontro straordinario del Consiglio di Amministrazione tenutosi in precedenza, la Banca di Russia aveva deciso di aumentare il tasso chiave dal 8,5% all’anno al 12%, una mossa finalizzata a limitare i rischi per la stabilità dei prezzi.

Il tasso di interesse è stato alzato al 12% ad agosto, dopo una riunione di emergenza.

Altamente improbabile un taglio dei tassi

Un sondaggio condotto da Reuters ha indicato che l’accelerazione dell’inflazione costringerà la Russia a mantenere tassi di interesse a doppia cifra fino all’anno successivo. Nel frattempo, sembra che il rublo abbia poche prospettive di una significativa ripresa nei prossimi 12 mesi.

Dopo aver aumentato i tassi il mese scorso, la banca centrale ha riferito che l’inflazione media annuale nei tre mesi precedenti è stata del 7,6%, su base stagionale, superando di molto il suo obiettivo del 4%. Inoltre, le pressioni inflazionistiche continuano ad aumentare.

Nabiullina ha affermato che queste pressioni persistono. Successivamente, in una conversazione con i giornalisti, ha dichiarato che c’è scarsa probabilità di un taglio dei tassi nelle prossime riunioni della banca centrale russa.

Nabiullina afferma che un abbassamento dei tassi sarebbe possibile solo nella remota ipotesi in cui l’inflazione iniziasse a diminuire rapidamente.

Il problema delle fughe di capitali

La Russia sta attualmente elaborando una strategia per affrontare il problema delle uscite di capitali, ma ci sono disaccordi tra i funzionari di alto livello riguardo alla possibilità di imporre controlli più severi, specialmente in un momento in cui il rublo è nuovamente sotto pressione per una potenziale svalutazione.

Nabiullina ha espresso la sua opposizione a restrizioni più rigide, sostenendo che le aziende sembrano essere in grado di eludere misure come la vendita obbligatoria di valuta estera. D’altra parte, il ministro delle Finanze Anton Siluanov, sostenitore di un approccio più severo, ha riconosciuto le differenze di opinioni ma ha assicurato che si troverà comunque una soluzione comune.

Questo persistente disaccordo suggerisce che la Russia probabilmente cercherà di affrontare la situazione senza ricorrere a limitazioni sulla libera circolazione dei capitali, una misura adottata l’anno scorso per evitare il crollo del rublo in seguito all’invasione dell’Ucraina.

Secondo la visione di Nabiullina, la soluzione migliore sarebbe assicurare che gli asset denominati in rubli rimangano attraenti per gli investitori. Inoltre, ha evidenziato che le restrizioni valutarie non dovrebbero creare ostacoli per le imprese del paese e che l’uscita di capitali è spesso il risultato della preferenza per valute più solide.

Dopo la riunione di emergenza di agosto della Banca Centrale che ha porta il tasso di interesse al 12%, le perdite hanno continuato ad accumularsi. Il rublo si classifica tra le valute peggiori nei mercati emergenti nel 2023, a causa del deterioramento del commercio estero causato da una serie di sanzioni internazionali in risposta alla guerra condotta dal Cremlino in Ucraina.

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