Forex News
Russia, Tinkoff Bank sospende le negoziazioni in euro
Tinkoff Bank, banca russa con sede a Mosca, ha annunciato ieri che sospenderà temporaneamente le negoziazioni in euro a partire da oggi, come conseguenza di un’ulteriore serie di sanzioni imposte alla Russia dall’Unione Europea (al momento si tratterebbe del decimo pacchetto). L’UE ha infatti approvato tre giorni fa un ulteriore round di sanzioni per punire il Paese in seguito alla decisione di invadere l’Ucraina. Le sanzioni includono l’esclusione di altre banche, tra cui Tinkoff e la privata Alfa-Bank, dal sistema di pagamenti globali SWIFT.
Tinkoff ha dichiarato che sarà possibile continuare ad effettuare prelievi in euro, mentre lo scambio della valuta europea sarà sospeso dal 27 febbraio 2023, aggiungendo invece che continuerà a fornire servizi di cambio in altre valute, compreso il dollaro americano. La sospensione delle negoziazioni in euro arriva in un momento di crescente incertezza sui mercati finanziari, a causa delle tensioni tra Russia e Ucraina, e del rischio di sanzioni internazionali.
In un’ulteriore dichiarazione Tinkoff ha affermato di aver preparato delle contromisure alle sanzioni che consentirebbero un trasferimento degli asset, entro tre settimane, a una nuova società non sanzionata.
Un ulteriore pacchetto di sanzioni da parte dell’Unione Europea
L’Unione Europea, dopo frenetiche trattative, ha approvato un decimo pacchetto di sanzioni alla Russia nell’anniversario dell’esplosione del conflitto, come dichiarato venerdì dalla presidenza svedese dell’UE. Il pacchetto include restrizioni all’esportazione più severe, nonché misure contro le entità che sostengono la guerra e diffondono propaganda, con l’obiettivo di rendere più difficile il finanziamento della guerra. Il pacchetto è stato anche progettato per tagliare il commercio tra l’UE e la Russia di oltre 10 miliardi di euro e per escludere più banche, tra cui la privata Alfa-Bank e la banca online Tinkoff, dal sistema globale SWIFT.
Lo SWIFT Payment System è un sistema di pagamento che utilizza la rete di comunicazione globale SWIFT per elaborare transazioni finanziarie internazionali. Le banche e le istituzioni finanziarie utilizzano lo SWIFT per inviare e ricevere fondi in valuta estera da e verso altri paesi, tramite bonifici bancari internazionali, ordini di pagamento e altri tipi di transazioni finanziarie. Questo sistema di pagamento è noto per la sua sicurezza e affidabilità, essendo stato progettato per garantire che le transazioni finanziarie vengano elaborate in modo rapido, efficiente e accurato.
Essere esclusi dal sistema SWIFT può avere conseguenze significative per le attività commerciali e finanziarie di un paese o di una banca. La maggior parte delle transazioni internazionali passa, infatti, attraverso questo sistema ed esserne esclusi significa non essere più in grado di inviare o ricevere pagamenti, il che può limitare l’accesso ai mercati globali, causare problemi di liquidità ed avere un impatto significativo sull’economia del paese o della banca interessata e sulle relazioni diplomatiche e commerciali con altre nazioni.
Tinkoff si dissocia dai piani della Russia
Fondata nel 2006 dal noto imprenditore russo Oleg Tinkov, Tinkoff è una delle principali banche online della Russia: la banca è infatti specializzata in servizi bancari online, tra cui conti correnti, carte di credito, prestiti personali e altri prodotti finanziari.
Tinkoff Bank è stata una delle prime banche in Russia a utilizzare la tecnologia per semplificare e migliorare l’esperienza dei clienti, ed è stata riconosciuta a livello internazionale per la sua innovazione.
In seguito allo scoppio del conflitto tra Ucraina e Russia Oleg Tinkov è diventato un aperto critico del presidente Vladimir Putin e dell’invasione russa del paese ucraino. Tinkov ha addirittura dichiarato lo scorso novembre di aver rinunciato alla cittadinanza russa a causa della guerra. A seguito di una serie di commenti contro la guerra, Tinkoff è stato costretto a vendere, inoltre, la sua quota del 35% della holding di cui fa parte, TCS Group Holding, al magnate russo dei metalli Vladimir Potanin. Tinkov aveva tra l’altro affermato che, contattato dall’amministrazione di Putin, non aveva potuto negoziare il prezzo della vendita ma ha dovuto accettare quello che gli era stato offerto, pari a circa il 3% del valore reale.