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Saudi Aramco, accordo con la Cina per nuova raffineria

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Saudi Aramco, la più grande compagnia energetica del mondo, ha realizzato un accordo con i partner cinesi North Huajin Chemical e Panjin Xincheng per la costruzione di una raffineria nella provincia cinese del Liaoning. La notizia è stata annunciata dal presidente e amministratore delegato di Aramco, Amin Nasser, in occasione del China Development Forum di Pechino.

L’accordo prevede la realizzazione di un complesso di raffineria finalizzato alla conversione dei liquidi in prodotti chimici. Nasser ha dichiarato che l’obiettivo della società è quello di diventare una fonte fondamentale per la sicurezza energetica e lo sviluppo di alta qualità della Cina.

Dopo anni di stallo si finalizza il progetto di Aramco riguardante un complesso di raffineria in Cina

La finalizzazione dell’investimento

Huajin Aramco Petrochemical Company (Hapco), una joint venture tra Aramco (30%), Norinco Group (51%) e Panjin Xincheng Industrial Group (19%), sta sviluppando un complesso che combinerà una raffineria da 300.000 barili al giorno e un’infrastruttura petrolchimica con una capacità produttiva annua di 1,65 milioni di tonnellate metriche di etilene e 2 milioni di tonnellate metriche di p-xilene.

L’accordo per la raffineria del Liaoning era stato firmato per la prima volta durante la visita del re saudita Salman bin Abdulaziz a Pechino nel marzo 2017. Nel 2019, Aramco aveva realizzato la joint venture con i due partner cinesi in occasione della visita, ma gli investimenti erano stati sospesi nel 2020 a causa dell’incertezza del mercato dovuta alla pandemia.

Dopo aver ripreso i colloqui all’inizio del 2022, Aramco ha annunciato che avrebbe investito nella raffineria da 300.000 barili al giorno insieme a China North Group Corp, nota come Norinco, la società madre di North Huajin Chemical. La costruzione dovrebbe iniziare nel secondo trimestre del 2023 dopo che il progetto avrà ottenuto le approvazioni amministrative necessarie e si prevede che diventerà completamente operativo entro il 2026.

Mohammed Y Al Qahtani, vicepresidente esecutivo di Aramco Downstream, ha dichiarato che il progetto sosterrà la crescente domanda cinese di prodotti chimici e carburanti e rappresenta una tappa significativa nella strategia di espansione verso la Cina. Zou Wenchao, vicedirettore generale del Norinco Group, ha dichiarato invece che il progetto servirà ad implementare lo sviluppo congiunto dell’area, migliorando il settore petrolchimico ed approfondendo la cooperazione economica e commerciale tra Cina e Arabia Saudita. Jia Fei, presidente del consiglio di Panjin Xincheng, ha infine affermato che il progetto è di fondamentale importanza per rafforzare l’integrazione dell’industria della raffinazione e della petrolchimica.

L’interesse verso la Cina

Saudi Aramco sta lavorando su tre strategie principali che sosterranno le priorità energetiche e di sviluppo della Cina, come dichiarato dal presidente e CEO dell’azienda, Amin H Nasser, al China Development Forum 2023.

Aramco investe nello sviluppo energetico della Cina

La prima strategia prevede di espandere la capacità di produzione di petrolio di Aramco di un milione di barili al giorno fino a 13 milioni di barili entro il 2027, rafforzando la sicurezza energetica a lungo termine della Cina. Il gigante petrolifero aumenterà inoltre la produzione di gas di oltre il 50% entro il 2030.

In secondo luogo, Aramco è determinata a ridurre l’intensità di emissione di carbonio derivante dalla sua produzione di petrolio e l’intensità di metano: l’azienda sta lavorando su soluzioni come la cattura e lo stoccaggio avanzato di carbonio. Inoltre, ha recentemente lanciato un fondo di venture capital per la sostenibilità da 1,5 miliardi di dollari per investire in tecnologie avanzate che permettano di avvicinarsi a un futuro con emissioni zero nette.

La terza strategia include l’utilizzo di energia verde, in particolare idrogeno e ammoniaca blu, elettrocarburanti e energie rinnovabili. L’azienda sta valutando anche l’utilizzo del gas naturale liquefatto e la riduzione delle emissioni in settori difficili da decarbonizzare come l’acciaio, l’alluminio e il cemento. Nasser ha detto che Aramco sta collaborando con Baosteel per produrre lastre di acciaio in Arabia Saudita con una minore impronta di carbonio.

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