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Siemens produrrà componenti per il fotovoltaico negli USA

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Il conglomerato tedesco Siemens ha annunciato la sua intenzione di entrare con forza nel mercato dell’energia solare statunitense, capitalizzando sugli incentivi forniti dalla legge sul cambiamento climatico del presidente Joe Biden. Allo stesso tempo, la società è alle prese con problemi di qualità nel settore eolico, dimostrando le sfide e le opportunità che si presentano nell’industria energetica rinnovabile. La reazione sembra essere quella di voler insistere sui mercati in cui la società è già dimostratamente capace di operare ai massimi livelli, come quello degli inverter solari. Presto la società inizierà a produrre i suoi inverter negli USA, approfittando del clima politico favorevole.

Ma se questa notizia sembra positiva per gli investitori, la società sta affrontando anche gravi problemi legati all’unità di business legata all’energia eolica. Problemi importanti legati alla qualità dei prodotti hanno portato a una forte svalutazione dei brevetti della società, ma ancor più importante hanno provocato una certa reticenza dei clienti a lavorare con la società tedesca. Il mercato dell’energia rinnovabile è complesso e in continua evoluzione, e le aziende come Siemens devono adattarsi rapidamente per rimanere competitive. E se la Segretaria del Tesoro Yellen vorrebbe aumentare la produzione domestica di pannelli e pale, oltre che diversificare la supply chain dei fornitori esteri, è comunque importante che questa diversificazione non sacrifichi la qualità.

Mentre la produzione industriale in Europa è in affanno, Siemens guarda agli USA per trovare nuove opportunità

La nuova mossa nel mercato degli inverter solari

Siemens intende produrre inverter solari a stringa collaborando con Sanmina, un produttore su contratto (OEM). Questi dispositivi sono essenziali per convertire l’energia solare raccolta in corrente utilizzabile e sono essenziali all’interno della supply chain del fotovoltaico. Con la produzione prevista per iniziare nel 2024 presso un impianto specializzato a Kenosha in Wisconsin, la mossa rappresenta un tentativo di Siemens di consolidare la sua posizione nel crescente mercato dell’energia rinnovabile.

Questa iniziativa può essere vista come una risposta diretta agli incentivi promossi dalla legge sul cambiamento climatico di Biden. L’Inflation Reduction Act ha spronato un investimento di $100 miliardi nel settore solare domestico solo nell’ultimo anno, dimostrando l’importanza dell’industria e la determinazione del governo USA a promuovere l’energia rinnovabile. Sanmina ha già una forte esperienza nel settore e si occuperà principalmente della parte di manifattura vera e propria, mentre Siemens rimarrà incaricata del lavoro ingegneristico e della componente di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti.

Brian Dula, Vice Presidente dell’Elettrificazione e Automazione presso Siemens Smart Infrastructure USA, ha sottolineato l’importanza strategica di questa mossa, enfatizzando come Siemens stia cercando di affrontare le sfide di approvvigionamento negli Stati Uniti. Con l’IRA che fornisce incentivi attraverso crediti fiscali per l’utilizzo di apparecchiature per l’energia pulita prodotte a livello nazionale, la mossa di Siemens potrebbe benissimo posizionarla come leader nel settore.

Gli inverter solari hanno il compito di trasformare l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici in corrente che può essere utilizzata nella rete elettrica principale

Per la divisione eolica i problemi si fanno gravi

Nonostante l’ottimismo nel settore solare, Siemens affronta problemi significativi nella sua divisione eolica. Con una svalutazione di 2,2 miliardi di euro dovuta a problemi di qualità nella sua unità di turbine eoliche, la società ha dovuto reagire rapidamente. Siemens Energy ha persino cancellato la sua previsione di profitto nel mese di giugno, indicando la gravità dei problemi. Christian Bruch, CEO di Siemens Energy, ha ammesso che la società ha forse affrettato l’introduzione di nuovi prodotti sul mercato. Questi problemi di qualità non sono solo preoccupanti per Siemens, ma potrebbero avere ripercussioni in tutta l’industria eolica.

I problemi sono principalmente legati al fatto che le turbine di Siemens, dopo essere installate, si rompono più facilmente del previsto e hanno una continua necessità di manutenzione straordinaria. Il 23 giugno, in risposta a questi problemi, il titolo è precipitato in Borsa perdendo il 37% del suo valore in una singola giornata di contrattazioni. In ogni caso non è tutto negativo per Siemens Energy. La società ha registrato una crescita robusta negli ordini e nei ricavi, indicando che c’è ancora una forte domanda per le soluzioni energetiche rinnovabili.

Il futuro potrebbe essere luminoso, ma Siemens dovrà navigare con attenzione tra le opportunità e le sfide che si presentano. Nel frattempo WindEurope, che facilita la cooperazione e l’espansione delle società europee nel mondo dell’eolico, prende le distanze da Siemens affermando che i problemi dei suoi prodotti sono limitati a questa impresa e non devono screditare il lavoro delle altre imprese europee.

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