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Singapore, tagli a stime di crescita ma inflazione in calo

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La banca centrale di Singapore ha abbassato le stime di crescita per il 2023, prevedendo che il PIL riuscirà a crescere solo dello 0.5%-2.5%. Rispetto al 3.6% registrato nel corso del 2022 questo implica un significativo rallentamento della crescita, ma la stessa banca centrale si dichiara anche ottimista per quanto riguarda il tema dell’inflazione. Gli effetti della politica monetaria sull’economia continuano a notarsi, anche se per il momento i tassi di interesse non stanno più venendo aumentati.

Per quanto riguarda la crescita, il primo trimestre del 2023 ha visto una contrazione dello 0.7% rispetto al trimestre precedente. Questa è la seconda volta in cui l’attività economica si riduce, dopo il secondo trimestre del 2022 in cui il PIL aveva già registrato una riduzione. La rilevazione sui dati economici è sorprendente, dal momento che durante il primo trimestre dell’anno ci sono stati dei risvolti positivi per quanto riguarda i mercati asiatici.

Dopo che la Cina ha cambiato la sua politica zero Covid, l’attività industriale cinese è ripresa in tempi molto rapidi. Considerando l’importanza delle relazioni commerciali tra le due nazioni, oltre al calo dei prezzi dell’energia, ci si aspettava che in questi tre mesi Singapore avrebbe dovuto registrare una crescita significativa.

Avendo già completato la fase di tassi in rialzo, l’economia di Singapore è indicativa per quel che potrebbe accadere più avanti in Europa e negli USA

Pesano le stime della crescita in Cina

L’economia di Singapore è strettamente legata alla Cina, sotto ogni punto di vista. Oltre a essere un grande partner commerciale, è anche un importante partner finanziario. Molte delle aziende cinesi decidono di raccogliere capitali a Singapore, magari quotandosi in Borsa nella città Stato, così come molte aziende di Singapore sfruttano la grande domanda di mercato cinese per trovare un pubblico ai propri beni e servizi.

Nello stesso tempo, dopo la riapertura cinese, Pechino ha tagliato le stime di crescita per i prossimi cinque anni. Questo significa che, di conseguenza, l’economia di Singapore potrà beneficiare meno del previsto della vicinanza con la Cina. A soffrire è soprattutto il settore manifatturiero, che ha registrato un calo della produzione del 5.2% in questi primi tre mesi dell’anno. Una contrazione molto notevole in un periodo di tempo così breve non è trascurabile, soprattutto perché i posti di lavoro nel settore sono limitati in una nazione così piccola. Detto questo, c’è sempre spazio per una sorpresa positiva sulla crescita cinese.

L’andamento dei tassi di interesse centrali a Singapore

Attese per quanto riguarda l’economia globale

Chiaramente l’economia di Singapore, trattandosi di una nazione molto piccola, è molto legata a quella dei suoi principali partner commerciali. La Cina è il principale fra questi, ma di certo non l’unico; soprattutto trattandosi di una delle capitali finanziarie del mondo, l’economia di Singapore è anche molto legata all’andamento dei mercati. Con i dati trimestrali delle imprese americane in arrivo, sarà molto interessante osservare l’andamento dei risultati e il loro impatto su questa economia asiatica.

Il motivo per cui Singapore è così interessante per gli investitori, essenzialmente, è che si tratta di un’economia in fase di uscita dal problema dell’inflazione. Rispetto alla BCE e alla Fed, che stanno ancora alzando i tassi di interesse, la banca centrale di Singapore ha già completato il suo ciclo di scatti dei tassi. I risultati che si otterranno qui potranno essere significativi per capire come potrebbero evolvere anche le altre economie che hanno attraversato lo stesso tipo di fasi del ciclo economico.

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