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Snam, doppietta in Europa: progetti per idrogeno verde e cattura di CO2 approvati per fondi UE

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Snam può celebrare una doppia vittoria in Europa. Due dei più grandi progetti infrastrutturali dell’azienda sono stati approvati definitivamente nella lista europea dei progetti prioritari di interesse comune. Il primo è l’impianto per il trasporto di idrogeno verde tra Italia, Austria e Germania, il corridoio sud-europeo dell’idrogeno che segna un altro grande passo avanti verso l’adozione di questa tecnologia. Il secondo è l’impianto per la cattura diretta di CO2 a Ravenna, uno dei primi di livello industriale in Europa; dovrebbe essere in grado di liquefare e poi trasportare la CO2 prodotta dagli impianti industriali della zona e poi stoccarlo nei giacimenti esausti di gas naturale del mar Adriatico.

Entrambi i progetti erano già entrati nella lista preliminare stilata dall’Unione Europea a novembre, ma di decine di candidature si sapeva che solo una piccola parte sarebbe poi stata confermata nella lista finale. Snam alla fine è riuscita a portare a termine la missione, con dei vantaggi importanti: quantomeno sarà molto più veloce e facile ottenere i permessi per la costruzione degli impianti. Ancora più rilevante, però, è la possibilità di accedere ai fondi europei dell’iniziativa Connecting Europe. Si tratta di un’iniziativa per i progetti di rilevanza internazionale all’interno dei confini dell’UE, che soprattutto nel caso delle infrastrutture per la sostenibilità può portare a finanziamenti agevolati e in alcuni casi a fondo perduto.

Quella pubblicata oggi è la sesta lista di progetti di interesse comune europeo

Va avanti il SoutH2 Corridor

Il SoutH2 Corridor, così com’è stato battezzato il progetto di trasporto dell’idrogeno verde tra Italia, Austria e Germania, procederà con il vento dell’Europa a favore. L’infrastruttura dovrebbe connettere la rete di trasporto italiana con la rete Gas Connect Austria (GCA) e con la Trans Austria Gasleitung (TAG) che arriva fino in Germania. Considerando che la Germania ha appena deciso di stanziare €20 miliardi per la sua rete di trasporto dell’idrogeno verde nazionale, arrivando a costruire migliaia di chilometri entro il 2035, il momento è propizio. Anche in Italia si sta lavorando molto su questo e Snam è protagonista della rete di trasporto dell’idrogeno verde da 3.300 km che dovrebbe capillarizzare la distribuzione di questa nuova forma di energia sul territorio nazionale.

L’Italia spera di poter sfruttare la sua geografia favorevole per giocare un ruolo importante nel mercato europeo dell’idrogeno verde. Il Sud Italia è particolarmente favorevole per la produzione di idrogeno verde a partire dall’energia solare, con l’UE che sta finanziando per centinaia di milioni i progetti in Puglia e in Campania. Anche il Nord Africa sta diventando un grande produttore di idrogeno, che Snam spera di poter collegare all’Italia per far transitare 4 milioni di tonnellate di idrogeno verde all’anno attraverso il nostro paese. Dopo la connessione con Austria e Germania, sarà poi possibile esportare questo gas anche verso l’Europa Centrale. Secondo Snam, soltanto con le importazioni dal Nord Africa si potrebbe ottenere il 40% delle forniture necessarie per l’Unione Europea.

Oltre il 70% della rete di trasporto Italia-Austria-Germania sarà costituito da gasdotti già esistenti da riadattare all’idrogeno verde

Procede anche la cattura di CO2 a Ravenna

Un altro grande progetto che Snam sta portando avanti è un avveniristico impianto per la cattura diretta di anidride carbonica. Sorgerà a Ravenna, ma l’obiettivo è quello di replicarlo anche in tante altre città italiane ed europee. Ad esempio è già arrivato un grande interesse da parte delle imprese francesi, che sarebbero interessate ad acquistare la stessa tecnologia. Specialmente in settori come quello delle acciaierie, del cemento e della lavorazione del vetro, è molto difficile trovare un sistema di produzione che non preveda grandi emissioni di CO2. L’obiettivo di Snam è catturare queste emissioni alla sorgente, utilizzare un sistema ad alta pressione per liquefare l’anidride carbonica e poi immetterlo al sicuro -lontano dall’atmosfera- nei giacimenti esausti di gas naturale.

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