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SolarEdge prevede buona crescita del fotovoltaico nel 2024
SolarEdge è ottimista sulla crescita del mercato dei pannelli fotovoltaici negli Stati Uniti. La società, che secondo CSI Market è stata la seconda per quota di mercato negli USA nel 2023, è uno dei principali produttori di pannelli fotovoltaici al mondo ed è estremamente attiva nelle ricerche di mercato che riguardano il proprio settore. Ronen Faier, il CFO del gruppo, ha espresso le sue previsioni nella giornata di giovedì parlando a un evento organizzato a Miami da Goldman Sachs. Secondo Faier, il calo degli ordini riscontrato negli ultimi due semestri del 2023 è pronto a invertirsi: si respira un’aria migliore sia in termini di condizioni macroeconomiche, sia di incentivi statali e federali.
Il 2023 è stato un anno complicato per il mondo dell’energia rinnovabile. Il mondo del fotovoltaico ha sofferto decisamente meno di quello dell’energia eolica, dove si sono riscontrati stralci miliardari al valore delle centrali, ma non ne è uscito indenne. I tassi d’interesse elevati hanno causato un forte calo della redditività dei pannelli fotovoltaici al netto dei costi di finanziamento; nel frattempo, le scorte eccessive dei produttori cinesi hanno fatto sì che i prezzi siano scesi a picco incidendo sui margini dei produttori occidentali come SolarEdge. Ora, però, sembra che le principali società legate alle rinnovabili abbiano ritrovato fiducia per l’anno appena aperto.
In arrivo nuovi incentivi dagli USA?
Nel 2024 si dovrebbero finalmente sbloccare gli incentivi previsti dall’Inflation Reduction Act, il grande atto dell’amministrazione Biden per dare impulso alle rinnovabili negli Stati Uniti. Approvato nel 2021, il piano prevedeva di andare definendo nel corso del tempo le regole specifiche per ottenere gli incentivi promessi. A distanza di quasi tre anni, il Dipartimento del Tesoro ha condiviso a dicembre delle linee guida che potrebbero essere approvate già nelle prossime settimane per gli sgravi fiscali da offrire alle società che producono pannelli fotovoltaici.
Nel tentativo di sottrarre affari ai produttori cinesi, questi incentivi prevedono che le società come SolarEdge ricevano un credito fiscale per ogni pannello fotovoltaico venduto con almeno una certa percentuale di componenti prodotte negli Stati Uniti. In questo modo si dovrebbero bilanciare i vantaggi di prezzo delle società cinesi, rendendo i produttori americani nuovamente competitivi sulla scena globale. Contemporaneamente le società potranno decidere di cedere i loro crediti in cambio di liquidità ad altre aziende, anche di altri settori: a conti fatti, è come se stessero ricevendo un assegno circolare. Molte lobby stanno comunque ancora cercando di fare pressione sulla Casa Bianca per modificare dei dettagli del piano, cosa che potrebbe far slittare ancora l’approvazione del governo.
Incertezza per il prezzo dell’energia
Malgrado gli ultimi due anni siano stati sfavorevoli per i grandi player che finanziano i pannelli con mutui e obbligazioni, la domanda residenziale è stata buona. Questo perché il prezzo dell’energia è rimasto elevato a lungo dopo l’invasione dell’Ucraina, che ha scatenato una reazione a catena sul mercato del gas. I consumatori più attenti alle bollette hanno optato, in molti casi, per risparmiare attraverso l’installazione di pannelli fotovoltaici.
Invece il 2024 sembra segnare un decisivo cambio di rotta, con il prezzo del gas che sta scendendo rapidamente e un inverno decisamente meno freddo rispetto alla media degli scorsi anni. Questo potrebbe incidere negativamente sulla domanda di pannelli fotovoltaici dal mercato residenziale, un punto che il CFO di SolarEdge ha prontamente sottolineato nel suo intervento. Detto questo, sembra che l’ottimismo per le buone notizie prevalga sulle incertezze del prezzo dell’energia.