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Spagna: obiettivi climatici più ambiziosi in piano nazionale

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Secondo una fonte, il governo spagnolo si sta impegnando a fissare un obiettivo di riduzione delle emissioni più ambizioso per il 2030. Il Paese, infatti, si propone di tagliare le emissioni di circa il 7% in più rispetto agli obiettivi precedentemente stabiliti. Nonostante ciò, i nuovi obiettivi non sono sufficienti per soddisfare le richieste dei gruppi ambientalisti. È quanto è stato riportato martedì 23 maggio dall’agenzia di stampa britannica Reuters.

La Spagna alza l’asticella per la riduzione delle emissioni, cercando di ridurle del 30% in meno entro il 2030

I target iniziali del Paese iberico

Attualmente, la Spagna contribuisce al 9% delle emissioni totali di gas serra dell’Unione Europea. Tra il 2005 e il 2019, il Paese ha ridotto le emissioni del 27%, ottenendo risultati migliori rispetto alla media dell’UE. L’intensità di carbonio dell’economia spagnola è leggermente al di sotto della media dell’intesa.

Il settore dei trasporti è il maggior emettitore nel Paese iberico, generando il 27% delle emissioni, seguito dal settore dell’energia con una quota del 16% delle emissioni. Quest’ultimo ha ridotto le emissioni del 57% nel periodo che va dal 2005 al 2019, contribuendo in modo significativo alla riduzione totale delle emissioni spagnole.

In conformità al regolamento dell’Unione Europea sulla ripartizione degli sforzi, la Spagna si è finora impegnata a ridurre le emissioni non-ETS (non Emission Trading Scheme, ovvero quella parte delle emissioni nazionali di gas a effetto serra che non sono coperte dal sistema di scambio di quote di emissione dell’UE) del 26% entro il 2030 (rispetto al 2005) e ha ora intenzione di superare questo obiettivo.

La legislazione vincolante dell’UE in materia di clima ed energia per il 2030, infatti, richiede agli Stati membri di adottare piani nazionali per l’energia e il clima (National Energy and Climate Plan, NECP) che coprano il periodo dal 2021 al 2030.

Guardando al 2030, dunque, la Spagna aveva già aumentato considerevolmente il suo livello di ambizione per la transizione energetica, passando da un obiettivo del 20% di quota di energia rinnovabile nel mix energetico nel 2020 a un obiettivo del 42% nel 2030, prevedendo di concentrarsi principalmente sulla diffusione di energia solare ed eolica.

L’aggiornamento strategico della Spagna

La fonte, che ha conoscenza diretta delle trattative, ha riferito che la Spagna aumenterà l’obiettivo di riduzione dei gas serra per il 2030 di diversi punti percentuali, riducendo le emissioni di circa il 30% rispetto al 1990, un aumento significativo rispetto all’attuale obiettivo di riduzione del 23%.

Questo obiettivo più ambizioso sarà incluso nell’aggiornamento della strategia spagnola per il clima e l’energia, che sarà inviato a Bruxelles entro la fine di giugno. Si prevede che gli obiettivi per la produzione di idrogeno e di energia rinnovabile saranno anche più ambiziosi.

L’aggiornamento del piano dovrebbe concentrarsi su azioni climatiche più ambiziose, una transizione più rapida verso un’energia pulita e un maggiore livello di sicurezza energetica

La Spagna, insieme agli altri Paesi europei, sta attualmente revisionando il suo piano nazionale per l’energia e il clima fino al 2030. Il programma è stato ufficialmente adottato nel 2021, ma l’invasione russa dell’Ucraina ha causato un’instabilità nel mercato dell’energia e ha accelerato la transizione verde dell’Unione Europea.

Questi piani sono, dunque, fondamentali per le aziende, in quanto forniscono obiettivi chiari per l’efficienza energetica, l’utilizzo delle energie rinnovabili e altri settori. Le capitali europee hanno l’obbligo di presentare le bozze aggiornate dei piani entro la fine di giugno alla Commissione europea, mentre la versione finale dei testi è prevista per giugno dell’anno successivo.

Secondo le linee guida emesse dalla stessa Unione alla fine dello scorso anno, gli aggiornamenti dei piani dovrebbero concentrarsi su azioni climatiche più ambiziose, una transizione più rapida verso un’energia pulita e un maggiore livello di sicurezza energetica.

La decisione della Spagna potrebbe, tuttavia, deludere i gruppi ambientalisti, che avevano richiesto un obiettivo di riduzione delle emissioni molto più rigoroso, pari al 55%. Tra questi c’è Greenpeace, l’organizzazione non governativa ambientalista e pacifista famosa per la sua azione diretta e non violenta per la difesa del clima, delle balene, dell’interruzione dei test nucleari e dell’ambiente in generale, che nel 2020 ha presentato insieme ad altre organizzazioni una causa sul cambiamento climatico presso la Corte suprema spagnola, accusando il governo di non fare abbastanza per affrontare questa problematica. La sentenza, come riportato da Greenpeace, è attesa nel mese di giugno.

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