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Sri Lanka, banca centrale continuerà a comprare USD
Lo Sri Lanka continua a cercare di scampare al tracollo economico. La banca centrale e il governo hanno annunciato nei giorni scorsi il loro impegno ad aumentare le riserve di valuta estera, addirittura arrivando all’obiettivo di accumulare $8.4 miliardi. La nazione asiatica ha ricevuto il supporto del Fondo Monetario Internazionale e della World Bank, ma dovrà implementare drastiche misure legislative per assicurarsi il supporto degli investitori internazionali.
La scorsa settimana, la banca centrale dello Sri Lanka ha deciso di abbandonare la parità con il dollaro americano. Prima si impegnava a gestire le riserve di valuta estera affinché 1$ fosse equivalente a 360 rupie, favorendo l’export nazionale per via dei prezzi più competitivi dei prodotti esportati sui mercati mondiali. Ora che il cambio fisso è stato abbandonato, la rupia si è rapidamente apprezzata sul dollaro americano.
Il piano per aumentare le riserve
Uno degli obiettivi della banca centrale, in questo momento, è stabilizzare la valuta dello Sri Lanka. Per farlo necessita anche di valuta estera, cosa che può ottenere in due modi. Il primo è comprando a tasso di mercato, come sta già facendo: proprio di recente, la banca centrale nazionale ha annunciato che acquisterà altri 500 milioni di dollari sul mercato.
Un secondo modo per aumentare le riserve di valuta estera è ottenere investimenti dall’estero, in primis dalle istituzioni che si occupano di prestare denaro ai paesi emergenti. La World Bank ha già deciso di stanziare 1.5 miliardi di dollari per aiutare lo Sri Lanka, ma l’aiuto più importante sul tavolo in questo momento è quello del Fondo Monetario Internazionale. Il FMI si è impegnato a offrire coperture per $2.9 miliardi, ma non senza che il governo adotti delle importanti misure per migliorare la situazione finanziaria.
Tanto per cominciare, lo Sri Lanka ha dovuto trovare ben tre garanti per ottenere il credito. Cina, India e Giappone hanno offerto le proprie garanzie, con le banche cinesi che sono estremamente esposte al debito sovrano srilankese. Ora la vera sfida è ristrutturare i debiti e dimostrare di avere un piano d’azione concreto per fare in modo che la nazione non si ritrovi priva di valuta estera.
Un paese in forte crisi
Lo Sri Lanka è in crisi da diverso tempo. Tra il 2020 e il 2022, la pandemia e una serie di mosse sbagliate da parte del governo hanno cambiato il clima economico e politico srilankese. Si tratta di un paese che fonda la propria economia sull’agricoltura e sull’export delle materie prime del sottosuolo. Proprio l’agricoltura, settore fondante dell’economia dello Sri Lanka, ha subito due grandi colpi nel corso del 2021-22.
Dapprima il governo ha deciso di permettere soltanto agricoltura biologica, riducendo drasticamente la produzione complessiva del Paese. Soprattutto il tè e il riso, fonti di export molto importanti, hanno visto tracollare i volumi di export. L’invasione dell’Ucraina ha poi fatto schizzare in alto i prezzi dei fertilizzanti, segnando il picco della crisi dell’agricoltura in Sri Lanka.
Il paese è caduto nello sconforto, si è ribellato contro il governo e la valuta locale è precipitata. Ora è importante che la nazione possa impostare un piano credibile per uscire dal baratro. Il governo e la banca centrale ci stanno provando e le riserve di dollari americani fanno parte del progetto.