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Stellantis, Tavares andrà in pensione nel 2026. Ma nel frattempo rivoluziona il management
Nel 2026 Carlos Tavares andrà in pensione. Ma nel frattempo Stellantis ha modificato il proprio management nel disperato tentativo di riprendersi.
Carlos Tavares si ritirerà all’inizio del 2026. Nessuna proroga al suo mandato – almeno per il momento -: Stellantis è alla ricerca di un nuovo amministratore delegato che sostituisca l’attuale numero uno dell’azienda automobilistica. Annunciati, inoltre, una serie di importanti cambiamenti di gestione e dei progetti per ravvivare le operazioni nel Nord America.
Gli utili e i profitti di Stellantis sono inesorabilmente diminuiti, tanto che il gruppo ha dovuto, proprio la scorsa settimana, tagliare le sue previsioni di profitto 2024 e comunicare possibili riduzioni dei suoi dividendi e un piano di riacquisto delle azioni nel 2025. Ma non solo: gli analisti hanno deciso di declassare le azioni, che nel corso di quest’anno sono crollate del 42%, dopo i passi falsi in Nord America, dove le vendita del brand Jeep riescono a produrre molti profitti.
Ma entriamo nel dettaglio e cerchiamo di capire come si stia muovendo Stellantis.
Stellantis, Tavares andrà in pensione
Carlos Tavares andrà in pensione. I piani di pensionamento del Ceo di Stellantis vengono confermati dopo che la società aveva comunicato di essere alla ricerca di un suo successore. Anche se, in quell’occasione, si era parlato di una possibile permanenza del manager dopo la scadenza del suo contratto. Adesso Stellantis ha comunicato di aver intenzione di nominare il suo successore entro il quarto trimestre del 2025.
Tra le novità arrivate in questi giorni c’è la nomina di Doug Ostermann, l’ex direttore operativo della sua divisione Cina, come capo finanziario. Viene sostituito, in questo modo, Natalie Knight che sta lasciando l’azienda. Il gruppo automobilistico, inoltre, ha nominato Antonio Filosa, direttore operativo del Nord America che manterrà il suo ruolo di CEO del marchio Jeep, succedendo a Carlos Zarlenga, il cui ruolo futuro non è stato annunciato.
Appassionato pilota di auto da corsa, Carlos Tavares è stato osannato, nel corso degli ultimi anni, per essere riuscito a rendere Stellantis una delle case automobilistiche più redditizie del mondo. Ha guidato l’azienda fin dalla sua creazione, che è avvenuta, nel 2021, a seguito di una fusione tra Fiat-Chrysler e Peugeot PSA, nella quale era stato presidente del consiglio di amministrazione dal 2014.
A pesare sul futuro di Tavares, oggi come oggi, sono gli inventari gonfiati dell’azienda e il pesante calo dei profitti registrati nel corso degli ultimi mesi, che hanno scioccato gli analisti e gli osservatori del settore, dopo che i margini dell’azienda costituivano l’invidia della maggior parte dei concorrenti.
In una nota, gli analisti di Bernstein spiegano che dopo aver respinto le preoccupazioni degli investitori su scorte e sconti negli Stati Uniti per la maggior parte degli ultimi dodici mesi, gli investitori hanno perso fiducia in Stellantis quando ha tagliato la guidance alla fine di settembre. Il rimpasto del management si aggiunge a un elenco crescente di cambiamenti di senior management (21 negli ultimi 12 mesi) e probabilmente non sarà in grado di calmare i nervi degli investitori.
Stellantis, i problemi stanno nei numeri
La scorsa settimana Stellantis ha abbassato le sue previsioni, comunicando che il flusso di cassa positivo sarebbe diventato negativo quest’anno.
Tavares aveva sostenuto che i 14 marchi del gruppo, tra cui Maserati, Fiat, Peugeot e Jeep, sono brand di proprietà Stellantis, ma a luglio ha detto che quelli con le peggiori performance sarebbero stati tagliati per ridurre i costi.
Il gruppo automobilistico paga dazio, inoltre, ai produttori cinesi di veicoli elettrici che stanno guadagnando quote di mercato in Europa. Secondo Tavares, per battere questi rivali, Stellantis deve cercare di diventare cinese..
Stellantis sta inseguendo un forte aumento delle vendite dei suoi modelli elettrici, puntando al fatto che il 100% delle sue vendite di autovetture dovranno necessariamente diventare elettriche in Europa entro il 2030 e il 50% delle sue autovetture e camion leggeri negli Stati Uniti devono diventare elettrici per la stessa data. L’azienda prevede di offrire 75 modelli elettrici a livello globale in quel lasso di tempo.
Mentre la casa automobilistica tenta di affinare la sua strategia e migliorare la sua posizione finanziaria, Tavares ha affrontato dure critiche da parte del sindacato United Auto Workers, dei rivenditori e degli azionisti.