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Svizzera, FINMA preoccupata dopo il fallimento di SVB
La Swiss Financial Market Supervisory Authority FINMA ha dichiarato nella giornata odierna che sta cercando di identificare eventuali rischi di contagio per le banche e le compagnie di assicurazione del Paese a seguito del crollo della Silicon Valley Bank e della Signature Bank.
Le autorità statunitensi hanno preparato dei sostegni per garantire i depositi dei due istituti di credito, ma le azioni delle banche svizzere sono crollate insieme ad altre nel settore a livello globale poiché ciò non è stato sufficiente a rassicurare gli investitori. In particolare, le azioni di Credit Suisse hanno toccato un nuovo minimo, mentre il costo per assicurare il proprio debito contro un default è salito a un massimo storico.
Cresce la preoccupazione riguardo eventuali ripercussioni
FINMA ha dichiarato di star monitorando attentamente la situazione riguardante la Silicon Valley Bank e la Signature Bank e sta valutando l’esposizione diretta e indiretta delle banche e delle assicurazioni sotto la sua supervisione alle istituzioni interessate, con l’obiettivo di identificare tempestivamente eventuali rischi di contagio. L’autorità vigilante ha dichiarato che alcune istituzioni potrebbero effettivamente essere a rischio, ma ha rifiutato di nominarle o di indicare le misure che potrebbe adottare.
FINMA ha affermato inoltre di star monitorando eventuali effetti collaterali del fallimento di un’altra banca statunitense strettamente correlata al settore della tecnologia, Silvergate Capital Corp, che ha annunciato mercoledì di star pianificando di chiudere le sue operazioni e liquidarle volontariamente.
La Banca nazionale svizzera ha invece rifiutato di commentare l’effetto che il crollo di SVB potrebbe avere sul settore finanziario svizzero. Le crescenti preoccupazioni degli investitori sulle prospettive di Credit Suisse hanno portato il prezzo di alcuni dei suoi bond a scendere bruscamente, con alcuni ai minimi storici. In difficoltà a causa di una serie di scandali, la seconda banca più grande della Svizzera ha avviato una grande ristrutturazione del suo business, tagliando i costi e i posti di lavoro e creando una società separata per la sua banca d’investimento con il marchio CS First Boston.
Il presidente Joe Biden ha promesso oggi di cercare di fare tutto il necessario per affrontare la crisi bancaria derivante dal crollo delle due banche, che ha costretto i regolatori ad intervenire con misure di emergenza per fermare il contagio.
Anche la Bundesbank tedesca ha convocato oggi il suo team per valutare le possibili ricadute del fallimento di SVB sul mercato locale, anche se in Europa non era prevista alcuna azione di emergenza. L’indice bancario europeo STOXX è sceso del 5,8% e stava per raggiungere il suo più grande calo da marzo 2022, subito dopo che la Russia ha invaso l’Ucraina. Le azioni della tedesca Commerzbank sono scese fino al 12,7%.
Dopo Silicon Valley Bank, crolla anche Signature Bank
Il fallimento della Silicon Valley Bank ha scosso il mondo intero, ma il sistema bancario degli Stati Uniti ha dovuto affrontare il crollo di un’altra importante banca in pochi giorni, creando una situazione di incertezza per gli investitori poiché le due banche rappresentavano un patrimonio di oltre $220 miliardi di dollari alla fine dell’anno scorso.
La Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) ha preso il controllo di Signature Bank, che aveva 110,36 miliardi di dollari di assets e 88,59 miliardi di dollari di depositi alla fine dello scorso anno, secondo il Dipartimento dei Servizi finanziari dello Stato di New York. La FDIC ha istituito domenica una banca che possa fare da ponte per consentire ai clienti di accedere ai propri fondi: essi diventeranno automaticamente clienti della banca-ponte.
La situazione della Signature Bank è particolarmente complicata, in quanto il 25% dei suoi depositi proveniva dal settore delle criptovalute, che ha visto una forte espansione negli ultimi anni. Tuttavia, la banca aveva annunciato a dicembre che avrebbe ridotto i depositi legati alle criptovalute di $8 miliardi. La banca aveva una lunga relazione con l’ex presidente Donald Trump e la sua famiglia, ma ha interrotto le relazioni commerciali dopo gli eventi del 6 gennaio 2021, quando i suoi sostenitori hanno preso d’assalto Capitol Hill.
La chiusura di queste banche ha suscitato preoccupazione tra le piccole imprese, che rappresentano la spina dorsale dell’economia americana. La governatrice di New York, Kathy Hochul, ha dichiarato di sperare che le azioni del governo degli Stati Uniti aiutino a fornire maggior fiducia nella stabilità del sistema bancario.